giovedì 29 maggio 2008

lieve

nome francese, ma tutta italiana. milanese. seppur meno chiacchierate tra gli appassionati di biciclette d'epoca, leggerissime Lygie entrano a pieno titolo nel circolo di meraviglie tecnologiche dell'inizio '900! mi giungono queste foto dal 1952. c'ho il pallino dei conservati, ma un restauro realizzato in questa maniera impeccabile è una gioia per gli occhi e un grandioso omaggio alla storia delle biciclette. pensare che sessant'anni orsono circolavano già sportive di questo calibro e raffinatezza, rafforza la mia passione. Lygie, ligié! leggera, che solo a guardarla viene voglia di giocare sui pedali e assaporarla silenziosa. veloce e maneggevole. d'un verde in armonia lieve con l'ambiente. in grado di accarezzare pianure salite e discese con dolcezza e semplicità, incoraggiata da un bel cambio Simplex, francese, su perno e forcellini zigrinati. roba da far vincere Coppi il Campionissimo! come il celebre e coevo Campagnolo a due leve. lieve come il piacere di pedalare, lieve come il tocco del maestro Lino Basso che ha eseguito questo superbo restauro! esprime passione autentica, come quella di Zagor che ha deciso di salvare dall'umido e dall'età questa incantevole creatura, ha collezionato il necessario e ricercato con cura i componenti. nessun dettaglio è stato lasciato al caso, proprio come doveva presentarsi agli occhi del primo amore. il ciclista che per primo la scelse e acquistò. il marchio nacque nel 1908 in italia, secondo fonti non confermate, celebre però di equipaggiamento francese. il plurinominato cesare rizzato si portò a casa in seguito anche questo verde sincero e importante

4 commenti:

Unknown ha detto...

Veramente splendida! E curata in modo veramente raffinato o oculato.

Anonimo ha detto...

Beh si Lino Basso è un grande quasi a livello del mitico Paolo da Fe ....Grandi Biciclari!
Si anche queste semplici "sportive" con i "semplici" freni a filo (universal) hanno il loro fascino d'epoca ....a mè piaceva molto il colore questo verde smeraldo ...forse queste sportive son per un certo qual modo han (passatemi il paragone) anticipato le attuali "citybike" americane!!
Le Avevamo già inventate noi prima!!!
Hola
Zagor

Anonimo ha detto...

SCUSATE L'INTRUSIONE....
UN MESETTO FA HO TROVATO ALL'IMMONDIZIA UNA BELLISSIMA LYGIE, IDENTICA ALLA FOTO IN ALTO ALLA PAGINA DEL SITO....

HO INIZIATO IL REASTARO... HO TROVATO I FRENI UNIVERSAL AVANTI... DIETRO DI UN MARCHIO FORSE DI CONCORRENZA ALL'EPOCA E DALLA PESSIMA CROMATURA..

LA BICI HA LA PARTICOLARITà DI ESSERE TUTTA CROMATA SOTTO LA VERNICE...NORMALE? O TOCCO DI QUALCHE RESTAURO PASSATO?

ED INOLTRE PARTENDO DAL NUMERO DI TELAIO POSSO RICAVARNE LA STORIA ?

GRAZIE PER L'ATTENZIONE

DANIELE COZZA
(danielecozza@virgilio.it)

Anonimo ha detto...

Ciao Daniele leggo solo ora il tuo commento....si un tempo (anni 50)le Biciclette Sportive e da Corsa per certe marche di prestigio come Lygiè, Bianchi, Cicli Piave, Dei venivan dato l'antiruggine poi tutte interamente cromate e poi sopra data la vernice ! Per cui penso che la tua Lygie sia ancora tutta originale ed i freni eran sempre by Universal magari come nel caso della mia Lygie marcati Lygiè ....un tempo eran davvero fissati a marcare tutti i pezzi!Per datare la tua Lygiè dovresti vedere il perno del movimento centrale o sul tubo del manubrio che si infila nel piantone dello sterzo.
Spero di esserti stato utile!
Alberto
(deppyal@yahoo.it)