martedì 9 ottobre 2012

Bianchi

 Charles Pier Lacquehay dall'Argentina, ci mostra le fotografie di questo suo ritrovamento. Bianchi! cerchi in legno e pneumatici tubolari, telaio n.36641, mozzo anteriore BSA. cosa ne pensate?

 

31 commenti:

Goretex972 ha detto...

che sia un Bovet con qualche stranezza ?!

Anonimo ha detto...

...chiedetelo a Riberios, che è acuto e sveglio! :-)))

Anonimo ha detto...

Non conosco le bici da corsa.

riberios

Anonimo ha detto...

....non preoccuparti se è da corsa, spara cazzate come se non lo fosse!!

Anonimo ha detto...

Scusate se mi intrometto ...e se fosse una sportiva??? Ah ma in Argentina arrivavan tramite gli immigrati o una rivendita di filiale Bianchi? Se c'era una produzione di Bici Bianchi per l'estero....forse c'era anche una matricolazione diversa da quella nazionale?? Allora non è proprio così semplice abbinare una matricola ad un certo anno di fabbricazione? E se ci fosse stata anche una matricolazione che differenziava il Viaggio uomo dal donna, dal corsa normale, da quello Reparto corse?? Mah ?
E cosa successe tra le 2 Guerre?? Soprattutto dopo i numerosi bombardamenti di Milano???
Forse bisognerebbe sapere con certezza quale era la politica di gestione nella Bianchi? Per l'inventariazione dei prodotti??
Perdonate l'ardire e nulla di personale con NESSUNO ma secondo me bisognerebbe forse sbaglio indirizzare le discussioni non sul personale ma sulla passione che ci lega per queste Biciclette.
Saluti a tutti
Zagor

Anonimo ha detto...

Dal numero di telaio la bici sembra vecchia, forse ha ragione zagor la numerazione potrebbe essere quella di una bici adatta alle corse, zagor per me ha fatto un'ottima riflessione. I foderi a guardarli sembrano quasi di una bici non molto vecchia assomigliano ad una Bianchi degli anni 50 mi sembra la varazze.

riberios

Bilvio ha detto...

Zagor rispondo a te.. ma vale per tutti..
<>

E' molto complicato!
Proprio per questo condivido e appoggio la scelta di Riberios di non pubblicare, almeno per adesso, il registro Bianchi primo 900.
Sono biciclette troppo importanti, scrivere cose che possono essere sbagliate non va bene..
Comunque per chi volesse delle informazioni c'è la email del registro... son sicuro che Marco (Riberios) sia disponibile verso tutti.

Bilvio ha detto...

per me è... meglio di no..

La bici è una Saetta del 33!

Bilvio ha detto...

dimenticavo...

da pista!

Goretex972 ha detto...

Io ho una teoria sulle bici speciali fuori catalogo.
In giro le chiamano Super Sport, e non sono altro che telai di modelli da corsa della collezione precedente portati a bici da passeggio.
Questa bici è indiscutibilmente una bici dal 35 in poi per evidenti caratteristiche come da foto
Guardando le foto mi viene in mente una Super Sport con una livrea a "fiamme" verdi/gialle del 1937 che ha trovato un mio amico, conservata ed originale....
La sua non è altro che un telaio Bovet messo sul mercato (fuori catalogo) mentre la Saetta veniva commerializzata.
Questa bici ha la livrea con le caratteristiche simili...anche la logica del "fuori Catalogo" ci potrebbe stare....Manca l'oleatore catena ed il forcellino è strano , ma gli universal ed il Siamt posterore in ferro non mentono e ti collocano la bici in un determinato periodo.
Che abbiano usato un vecchio telaio da pista per farci una "speciale" fuori catalogo? Ma il forcellino posteriore non mi sembra da pista pura.....Ho a casa una Dei Superleggera del 42 con lo stesso forcellino....qualcosa avrà significato!!


A me non sembra comunque una Varazze....l'ho guardata e riguardata, ma niente da fare...ne Varazze, ne Lido!!




a Bilvio
Mi riferisco al messaggio che hai fatto a Zagor / tutti.

Mi ha fatto venire in mente una frase memorabile di Schillaci alla fine di una partita:
"Volevo dedicare il goal in modo particolare a tutti quanti!!"

Anonimo ha detto...

scusate la mia ignoranza , ma i fuori cataloghi venivano marcati ugualmente ? usavano forse una numerazione diversa sicuramente, forse è per questo che il numero porterebbe ad altri anni. Un bel casino che sicuramente con gli anni si risolverà.

riberios

Goretex972 ha detto...

Ribe...
Cerca di imparare e " leggere" la bici e poi i numeri
Se la bici avesse un numero in piu alla fine ti avrebbe chiarito le idee?
Fai finta di aggiungere un 3 ( x esempio) al numero di telaio, che cosa ti risulterebbe?

Anonimo ha detto...

Ho capito se aggiungi un numero la data cambia certo concordo con te, ma questo numero è questo cioè va analizzato per quello che è, non mi sembra di vedere modificazioni, o è fatto ed eseguito a regola.
Avendo la bici si potrebbe capire meglio.

riberios

Bilvio ha detto...

E vero! ma sei il solo a cui Schillaci non passa la palla.. il motivo è chiaro...

Nei catalogli Bianchi ci sono sempre stranezze che differiscono dalla realtà. Nei cataloghi anni 30non c'è mai la "Pista", come mai? non la facevano...??
è un fuori catalogo ma niente di strano...una delle tante e che generalmente sono numerate come le altre.

Dici bene.. le bici vanno lette e i numeri come in questo caso contano poco!

Saetta 1933 da pista!!!


P.DeSade ha detto...

Se è un telaio da pista non è di certo anni 30... ne ho viste poche, ma le bianchi da pista anni 30 sono un capolavoro... questa ha addirittura i forcellini della forcella ricavati per schiacciamento dei tubi... nelle corsa Bianchi dopo i primissimi anni 30 spariscono. Potrebbe essere un vecchio telaio pista primi anni 20 riadattato.
Andiamo nel campo delle ipotesi, ma la Bianchi esportava molto all'estero e tanto in sud america... non è la prima corsa anni 30/40 con caratteristiche particolari che vedo...

P.DeSade ha detto...

le stranezze nelle altre Bianchi corsa viste in argentina riguardano anche i numeri di telaio che non coincidevano... vado a memoria.. c'era una bici con caratteristiche di una Saetta, ma con numero di telaio coincidente con il periodo delle Folgore.

Anonimo ha detto...

Edoardo Bianchi ha sempre marcato tutti i componenti con l'anno di produzione.
La guarnitura, le pedivelle, la serie sterzo e anche le guide delle sfere che si incastrano nel telaio. Dovrebbe essere marcata pure la parte sotto della testa di forcella.
Se il proprietario controlla sapremo chi ha ragione!
Grazie a tutti per le analisi fatte.
Saluti
Lamberto da Sulmona

Anonimo ha detto...

Edoardo Bianchi ha sempre marcato tutti i componenti con l'anno di produzione.
La guarnitura, le pedivelle, la serie sterzo e anche le guide delle sfere che si incastrano nel telaio. Dovrebbe essere marcata pure la parte sotto della testa di forcella.
Se il proprietario controlla sapremo chi ha ragione!
Grazie a tutti per le analisi fatte.
Saluti
Lamberto da Sulmona

P.DeSade ha detto...

@Lamberto, controllare l'anno inciso sulle componenti potrebbe essere inutile se il telaio è stato riadattato con componenti piu giovani... (ammesso che ci siano gli anni stampati..considerato che non sappiamo come erano marcate le Bianchi da esportazione)

Goretex972 ha detto...

Le Pista le immaginerei con geometrie diverse. Vero e' che non ha attacchi x parafanghi , bah!!
La forcella e' quella della M del 30
Il carro e la "palmatura" attorno sl forcellino posteriore e' tipico delle Bianchi dalla meta' degli anni 30 fino alla Folgore ( senza considerare lavtipologia del forcellino)
Quindi... In 'sti vicoli ciechi tanto vale dire che sara' stata destinata al mercato estero con fondi di magazzino ;-)

Anonimo ha detto...

Bene per cui, secondo me, condividendo il pensiero di Gorotex, in questo caso, il n. di telaio è solo per riconoscere la bici in caso di furto !!!

La Bianchi faceva (a livello recupero industriale) "La Rinnovata".....modelli biciclette danneggiate e risistemate .....
Rinnovata!!

Secondo me è come dice Gorotex un assemblaggio per il mercato estero con fondi di magazzino....la Bianchi non buttava via niente!!!
Buon week end a tutti

Questo ovviamente è solo un mio pensiero che di sicuro non sarà condiviso.
Zagor

P.DeSade ha detto...

@Zagor, ripeto ci stiamo muovendo nel campo delle ipotesi... ma secondo me non c'entra nulla il discorso della Bianchi che non buttava via nulla.. questo pare essere un modello con forti differenze dai soliti modelli a cui siamo abituati... non so se Bianchi abbia mai avuto stabilimenti in Sud America, ma sicuramente esportava già in quegli anni... come accadde con le Bianchi anni 50 che in america e sud america venivano vendute con sostanziali modifiche rispetto ai modelli venduti in Italia (ad esempio mi vengono in mente le Campione del Mondo/Specialissima di colori assurdi con fregio metallico tondo), non è possibile che nel Sud America dei primi del 900 (dove l'emigrazione italiana si sentì fortemente) la Bianchi abbia venduto una linea di prodotti con caratteristiche più obsolete? ...adatte ad un mercato emergente e meno competitivo come quello del sud america? Si potrebbe spiegare quindi la coincidenza di vedere Bianchi sudamericane con fattezze strane o obsolete.

Non penso che il proprietario si arrabbierà se metto il link al suo album.. guardate questi due telai Bianchi... sono entrambi del 1938 (i n° di serie corrispondono) e si trovano in Argentina e se non ho capito male erano di una Squadra di dilettanti argentini dell'epoca... uno rientra perfettamente nei canoni delle Bianchi corsa del periodo... ma l'altra ha uno stile da Bianchi M... eppure sono coetanee stando al numero di telaio.

Ecco il link: http://www.flickr.com/photos/coventryeagle/6789657282/in/photostream

P.DeSade ha detto...

anzi... mi dimenticavo... i telai con N° di serie del 1938 ma con fattezze da Bianchi M sono addirittura due... ecco le foto:
http://www.flickr.com/photos/coventryeagle/6935745705/in/photostream/

Goretex972 ha detto...

Come scrissi German diversi mesi fa (mi riferisco alle due bici che Desade a citato)
Una è una Saetta e l'altra è una Super Sport .

Se vai a vedere la "Super Sport" di Gino che prese a Novegro l'anno scorso di color versone con le fiamme, carter Pratic , manubrio da passeggio in ferro con patacchino tipo Bianchi Super (vedi discussione nel forum) ti rendi conto che quella con forcella "Lido" è identica!

Anonimo ha detto...

Pier mi ha comunicato che il numero di telaio era errato mancava un 2 davanti,quindi è 236641, mi ha detto che il perno del mozzo centrale è marcato 28 e le scatole 33, dal registro infatti è del 1929, vedi l'importanza del numero di telaio ? E' giusto come dice Gore di osservare bene e capire la bici ma è anche buona norma confrontare il tutto con il numero di telaio.

riberios

Goretex972 ha detto...

Chiaro!! Ma se il mumero di telaio è sballato...cosa ci posso fare io?
E' una delle primissime M con la "forca nuova", senza oliatore a catena. Anche i tubi del resto del telaio sono piu sottile delle M fine anni 20....piu vicini alle Saetta/Bovet etc etc etc

Gran pezzo, inedito !!

Almeno si scarta la solita storia del "mercato estero" che è come giustificare le bici anni 40 pasticciate dando la colpa al "tempo di guerra" :-)

Anonimo ha detto...

...Ciao,
probabilmente sbaglio ma io credevo(perlomeno quelle che ho visto) che le bianchi corsa e sportive anni 20 e 30 non avessero(oltre alle stranezze già citate) anche le pipe di sterzo alleggerite...
è una bici simpatica..
Livio da Cento

Anonimo ha detto...

Ciao,
probabilmente sbaglio ma credevo(perlomeno quelle che ho visto io) che le bianchi corsa e sportive anni 20 e 30 non avessero(oltre alle stranezze già citate) anche le pipe di sterzo alleggerite..è normale che ci siano?
comunque è proprio una bici simpatica..!
Livio da Cento

Anonimo ha detto...

Scusate il doppio messaggio,
Livio da Cento

P.DeSade ha detto...

@Livio,
non mi ero manco accorto degli svuoti nelle pipe sterzo... :-)
Confermato l'anno dal N° di telaio, non è possibile che sia effettivamente un telaio pista? Nel 28/29la pista Bianchi aveva ancora finiture poco raffinate come i forcellini della forcella schiacciati... a me quei forcellini parti dietro mi suonano strani su una corsa così "recente"... e gli svuoti sullo sterzo farebbero effettivamente pensare ad una minima ricerca di alleggerimento.

Bilvio ha detto...

Siamo in Argentina...
Per quanto Bianchi esportasse all'estero mi sembra veramente improbabile trovare pezzi che sono della stessa marca e tutti più o meno coetanei.

Come ho sempre fatto in qualsiasi registro prendo a riferimeno la data di punzonatura che è più giovane. (In questo caso 1933)

Il manubrio sembra quello della Bovet.. (post 1934)
La forcella "grossa" da catalogo la fanno almeno fino al 1932 nelle M.
Un telaio (della madonna) da pista come questo (forcellino aperto dietro) veniva fatto prima del 34/35 solo dopo sarà aperto davanti e inclinato... un carro posteriore a tubi sottilissimi... Del 29!??
Basta guardare le M da corsa che non solo in questo anno ma anche in quelli successivi portano ancora un carro posteriore molto più robusto con dei tubi di diametro ben superiori.

Non è chiara... forse perchè pensiamo alla M e non ad una bici da pista.
Per rimane una Saetta da pista del 1933.