sabato 24 dicembre 2016

che vieni e che vai

...e gira la giostra e gira la ruota: bicicletta che parte, bicicletta che arriva, l'importante è non lasciar fermi gli attrezzi, che unti si mantengono a lungo, fermi si ossidano in fretta. L'officina è preoccupata di bilancio, nel trasferimento in campagna che sogna di svoltare in piccolo museo, dunque qualcosa tocca mollare, per far entrare del ferro "nuovo". Saluto questo leggero ciclo italiano del primo '900, parzialmente ricostruito di manubrio e freneria, ma rollante come all'origine, per mettere sul cavalletto una Bianchi che non molla. Ritrovata con mozzi Durkopp di grande sezione, mostra sul carro posteriore la predisposizione per "giroruota"; il nodo del reggisella è forse parente Wolsit, la testa di forcella riconoscibile, se identificata.



Residuata dalla Squadra Corse del 1934 fino ai giorni nostri, Bianchi da corsa incisa S C sui componenti, tanto fine di telaio; di vittorie ne avrà già ben viste, ma ne aggiungerò un'altra ancora, un Vittoria come cambio. BUONE FESTE A TUTTI

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