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mercoledì 3 gennaio 2018

"Rambler" Gormully & Jeffery 1901

Per il nuovo anno velocipedistico 2018, che sia di buon auspicio a tutti gli appassionati del pedale d'epoca, iniziamo ammirando questo eccezionale bicicletto antico: Rambler mod. 43 della Gormully & Jeffery, 1901!
Il prestigioso marchio americano presenta un bicicletto con finiture di straordinario pregio, sicuramente esportato anche in Italia tra la fine dell'800 e l'inizio del '900, come testimonia questo documento pubblicitario, forse sull'onda dell'omaggio di un bicicletto Rambler che la Gormully & Jeffery fece in terra americana al famoso Luigi Masetti, per concludere il suo viaggio.
Paolo di Moretta, che l'ha trovato a suo tempo e adottato per alcuni anni, conosce nel dettaglio e mi ha raccontato la storia interessante di questa macchina a pedali, all'origine regalata da un ricco industriale al figlio, poi passato nei decenni ad una famiglia di rigattieri, che l'ha conservato dagli anni '60 fin'oltre al successivo millennio, ben preservando lo stato eccellente di completezza e conservazione.
Ora Paolo di Torino, nuovo custode di questo grandioso velocipede, ci mostra fotografie di dettaglio, che lasciano a bocca aperta:
 
Freno a pressello/tampone con gommino originale
 
Cerchi in legno per gomme smontabili 700 C, con raggi legati
 
 Telaio finemente lavorato con congiunzioni specialissime!
Pignone fisso e catena originali: da notare quì sopra la maglia di chiusura a vite, con molletta di blocco!
Decalcomania originale sul tubo sotto sella, ancora ben visibile sulla verniciatura nera, che conserva ancora la lucidità originale!
Sella originale Christy dell'epoca, con morsetto integrato al reggisella!

Gomme bianche Hutchinson un po' più recenti, ma perfette per questa bicicletta
 Incredibili manopole originali!
Complimenti ai Paolo, per l'impegno nel recupero e conservazione di questo importante velocipede, grazie per la condivisione e per avermi concesso il piacere di dedicargli un grandioso pomeriggio di officina!

mercoledì 8 marzo 2017

Cicli Papa BALLONETTO

Grazie ad Alberto, che ci racconta della sua Cicli Papa dei primi anni '50:
Marca: CICLI PAPA 
Modello: Balloncina
Anno di produzione: primi anni ’50 su telaio Amerio del 1939 
Numero telaio: 38221 
Proprietario: Alberto Castelli 
Provenienza: acquistata da Paolo Bassi, Piacenza

Descrizione:
Cicli Papa, un curioso connubio tra un’azienda prestigiosa (l’Amerio di Felizzano) e il suo perspicace e ambizioso dipendente (il signor Papa per l’appunto, sempre di Felizzano), che da lavorante si trasformò in piccolo imprenditore, sempre in quel di Felizzano, operoso paesello nell’alessandrino. Papa, ad essere sinceri, non brillava di fantasia, anche da imprenditore solista rimase sempre inesorabilmente legato all’Amerio, utilizzava infatti i medesimi telai assemblati con componenti generici, di fatto era un assemblatore che non produceva nulla di ex-novo. Lo dimostra questo raro esemplare di bici che si sviluppa da un telaio Amerio del 1939 (con tanto di seriale che segue la sua cronologia), caratterizzato dalla ben nota testa di forcella, doppio diapason e maniglia saltafossi integrata al telaio, insomma tutte le tipiche caratteristiche della ben nota felizzanese, ma con un inedito allestimento realizzato nei primi anni ’50, decennio che vide Papa come imprenditore autonomo, lo dimostra l’utilizzo di parafanghi e copricatena tipici di quel periodo, oltretutto montando i parafanghi senza utilizzare le asole per le astine presenti nei forcellini posteriori, e adattando l’ancoraggio sempre dei parafanghi ignorando però i fori presenti nel telaio. L’operato di Papa oscillava pericolosamente tra l’arte dell’arrangiarsi in economia e il raffazzonato, caratteristiche tipiche della mentalità sparagnina piemontese. Però bisogna anche dire che Papa ci mise qualcosa di suo, ad esempio le decalcomanie (ben visibili in questo esemplare), tipici di questi anni sono i colori sfumati in stile spruzzo di bomboletta, altra caratteristica è il canotto sterzo in blu cobalto per distinguersi dal rosso amaranto Amerio, in realtà quel colore era già stato utilizzato dall’Amerio per alcuni modelli già negli anni ’40, periodo che annoverava Papa come dipendente; si potrebbe, forse, fantasticare che sia stato proprio lui ad inventarsi l’uso del blu per creare un’alternativa all’abusato rosso, ma questo con il beneficio d’inventario dello scrivente. Concludo sostenendo, forse in modo azzardato, che per chi ama l’Amerio e i suoi sottomarchi: Ideal e Auro, non può ignorare Papa e le sue creazioni.                            
 
Caratteristiche del modello:
Verniciatura nero brillante con sterzo blu, freno anteriore esterno e posteriore interno basso, assemblata e allestita nei primi anni ’50 sulla base di un telaio Amerio balloncina del 1939, mozzi Cidneo. Parafanghi identici a quelli montati su alcuni modelli Auro.

Sostituzioni e integrazioni:
- Gruppo luce Radius B52
- Paramanubrio “Gigante”
- Pneus Hutchinson Aquila da 26 x 1 1/2 x 1 5/8 (NERI)
- Sella Super Gandolfi in pelle imbottita di crine (rifoderata)
- Campanello Comet

Caratteristiche del restauro:
Restauro conservativo eseguito da Paolo Bassi e concluso dall’attuale proprietario

















venerdì 9 dicembre 2016

Tempi diversi

Da tempi velocipedistici molto lontani, fossile di copertone INDUSTRIA GOMMA ALDO DAPELO - VARAZZE (ITALIA), modello FULGOR EXTRA LEGGERO, ritrovato su d'un relitto di bicicletta da mezza corsa del 1920. Sulla rossa camera d'aria HUTCHINSON (MILANO), si contano ben 23 pezze di riparazione per foratura!