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martedì 23 dicembre 2008

colpo di vento


anche questa volta, s'infiamma la sfida. un colpo di vento, ma alle mie spalle non c'è nessuno. è zagor che mi ha sorpassato ed ora è già davanti, sulle colline della corsa. in sella alla sua nuova bellezza turchese! sarà per via di tutto quel nichel su telaio e manubrio, o il perno conico del movimento centrale, che scivola così veloce sulla ghiaia. riviera veneta del brenta. La Rafale, Parigi! questa bicicletta può dar filo da torcere a grandi marche italiane. con il sol sostegno d'un giroruota e due cerchi grandi e fini in ferro, che suonano tre ottavi. quaranta raggi ad irrobustire il posteriore. trentadue su mozzo in alluminio per allietare l'anteriore, sì che troppo non si prema sulla strada. la bicicletta ha d'andare per l'avanti nell'aria e non contro il fondo che è terra! me lo disse il telarista. una bella bicicletta, orgogliosa, entra in volata nella sagrada familia del ciclo antico. con visita all'opera d'un veneto Gaudì, pronta per scattare, che incompiuta dagli anni 20 ci porta a respirare quell'epoca gloriosa di gente per le strade! frena Zagor, che c'ho il fiato corto, facci vedere quanto son potenti quei Bowden a fascetta