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domenica 23 febbraio 2020

Amerio 1948 Extra Lusso




Bicicletta di esperta e precisa fattura, custodita rugosa, ma integra da tanta polvere e umida nebbia mandrogna. Primi anni del dopoguerra, Amerio modello Extra Lusso con freni a bacchetta interni al telaio, quando ancora l'industria delle biciclette da viaggio puntava in alto, sulla memoria della grande diffusione del velocipede nel corso dei vent'anni precedenti.
Bicicletta leggera e raffinata di telaio e componenti, con testa di forcella al contempo massiccia, decorata ed elegante, adatta agli sforzi sulle strade dure e polverose dell'epoca, serie sterzo integrata, tubo di sterzo rinforzato.
Bicicletta usata poco, inchiodata dal tempo quando l'ho trovata, dunque smontata integralmente, rinvigorita e registrata nei movimenti su sfere, catena e ruota libera coservate in condizioni pari al nuovo, ruote rifatte con raggi Stella d'epoca neri da 1.8 mm e nipples in ottone, freni massaggiati a dovere: il risultato tecnico è sorprendete, tutto gira veloce ed autentico, stabile e di meccanica scattante!



Manopole in corno originali, manubrio finissimo a congiunzione invisibile della pipa, leve freno tipo Confalonieri marchiate Amerio in corsivo, fanale Dansi SUPERDEVIL e dinamo Dansi, paramanubrio in gomma, fregio originale in alluminio stampato Amerio Felizzano, copertoni Michelin nuovi fondo di magazzino, fanalino posteriore al parafango con porta-lampadina, sella in cuoio "a muso di cane" con imbottitura in crine di cavallo, tracce di decals originali rarefatte.



La bicicletta monta ruote 28" (700 C), su cerchi in ferro abbastanza stretti (36 mm), ma il copricatena riporta la scritta in rilievo Balloncina, nome/brevetto registrato dal marchio Amerio.
Pedali originali a centro intero e sei cubetti.

Carro posteriore a doppio diapason, con foderi superiori a "D" piatti sul lato interno.




mercoledì 6 novembre 2019

Roma 1926

Restiamo in tema di biciclette da corsa italiane "GIRORUOTA" degli anni venti, con questa Roma del 1926 conservata pressochè completa, eccetto i cerchi in legno originali per gomme tubolari, troppo massacrati dal tempo, dall'umido e dai tarli.
Manubrio da corsa in ferro originale con attacco girevole e scorrevole, leve freno chiuse, freni a fascetta.








sabato 2 novembre 2019

Sabauda 1929 - FREJUS

Di produzione torinese Emmo Ghelfi Torino, pioniere dell'industria velocipedistica italiana del primo '900, importatore Chater Lea, Durkopp e fondatore dei marchi Frejus, Rola e Sabauda: bicicletta da corsa Sabauda del 1929.












Su telaio n. 7835 identico a questo Frejus n. 7777 del 1929, la bicicletta ha un allestimento del tutto analogo; soltanto i freni a fascetta risultano di precedente generazione, ma pur sempre Bowden Touriste di alta gamma:


La produzione di biciclette Sabauda inizia intorno al 1926 (marchio registrato nel 1927) e va avanti fino al 1930 circa.

Per quanto riguarda gli albori della produzione Emmo Ghelfi (Torino), ecco un antico mozzo ROLA a chiocciole registrabili, presumibilmente degli anni dieci, pressochè identico ad un coevo Durkopp:


Affinità Durkopp anche per quest'altro antico mozzo a chiocciole registrabili SIAMT, il più antico che ho avvistato fino ad ora: