nell'attesa di pubblicare le foto della splendida Bianchi S del caro amico diego. prima di combattere la calura estiva con lo studio dei particolari di questo modello degli anni '20. massimo ci regala ancora qualche bella immagine da ammirare. della sua Bianchi romanticamente rimaneggiata negli anni, certa che mai ha perso la voglia di pedalare! nel frattempo scopre la sigla 29, incisa sulla calotta sinistra del movimento centrale. a conferma di alcune delle vostre ipotesi, cari amici cicloappassionati. di ferro vecchio
Mi scuso fin da ora con questa "vecchia signora" per aver dubitato dei suoi nobili natali Bianchi. Mi scuso anche con Massimo e nel contempo domando se potesse essere così gentile da comunicarci il numero di telaio.
RispondiEliminaQueste son le bici che amo ... vecchi muli arrugginiti con decenni di storia sul groppone e migliaia di chilometri macinati su strade sterrate ...
a proposito di questa bici, proprio in questi giorni sono "inciampato" su una vecchietta arrugginita, da uomo come questa in foto, e pluritrapiantata con pezzi strani, in stato di abbandono in strada. il giunto tra le astine del freno posteriore ad archetto, il reggifanale, le pedivelle marchiate, identiche a quelle della foto, i dadi ruota ormai scoloriti ma pursempre loro.... proprio come il serra-sella ed il serra-manubrio ( manubrio peraltro sostituito con uno ad espander ).
RispondiEliminami e vi chiedo quindi: sino a che anno i forcellini posteriori erano del tipo "aperto" come quelli di queste foto? il numero di telaio non è al solito posto delle bianchi donna anni '50: dov'è?
vale la pena una missione notturna di salvataggio( domanda retorica, ma la mia insità onestà mi ha costretto a porla lo stesso..... hehehe) per recuperare almeno il recuperabile?
saluti a tutti ed i miei ringraziamenti a silvio per aver censito le mie due bianchi nel registro ed al creatore di questo blog per averlo appunto inventato.
I forcellini posteriori aperti ci sono stati, nei modelli lusso, fino al 1948 compreso (nel 1949 arrivano quelli chiusi), mentre nei modelli normali fino al 1954 circa (fino all'avvento della suddivisione dei modelli in tre categorie: normale, Lusso ed Extra)
RispondiEliminaSe la bici è abbandonata, salvala...!!!
Il numero di telaio dovrebbe essere dietro, dove entra il cannotto sella (appena sopra l'attacco dei forcellini posteriori alti)
RispondiEliminagrazie della sollecita risposta, nei prossimi giorni vedo di fare qualche scatto e postarlo. la questione del recupero è da prendere con le molle. la bici è chiusa ma non legata ad un palo ed ha ruota libera e catena bloccate dalla ruggine. però quando si prende bisogna essere sicuri che nessuno reclami! insomma, vedremo. a presto
RispondiEliminaRugginoso59 è la tua!! scatto non fotografico ma felino.... il padrone non la merita!!!
RispondiEliminaPer quanto riguarda la bici in questione non andando a considerare manubrio freni ecc ecc, noto che rispetto alla bici di Diego ha le "pipe" o congiunzioni dello sterzo piu grandi, di conseguenza il tubo di sterzo (visibile) appare più corto...è solo un effetto ottico dovuto magari alla misura del telaio o un differente modello?
Massimo se magari ci dici il numero di telaio non solo avremo la conferma se si tratta di un telaio bianchi ma sara molto utile anche per il nostro registro!!!
Grazie
gli scatti su picasa sono di un'altro oggetto che non riusciamo ad identificare... nel weekend vedo di fare l'operazione foto alla negletta.
RispondiEliminaSono sempre Msssimo, e accogliendo l'invito ho trovato il n. di telaio, ho mandato la foto a Maino, il n. è: 227331.
RispondiEliminaUn saluto Massimo