da Jim:
1896 ARISTON MOD. A
Mi ricordo ancora bene la prima volta che l'ho vista.
Era sporca, rugginosa ed estremamente affascinante, con quel fascino da fienile, che hanno quelle bici che sono rimaste nascoste, dimenticate e mai toccate dall'uomo negli ultimi cinquant'anni.
Ed era già tutta un programma, con un bollo di circolazione francese dell'anno 1900! Infatti il fienile era francese. Una bici da pista americana del 1896 finita chissà come in Francia prima dell'anno 1900, o più probabilmente comprata e fatta arrivare in nave dagli U.s.a. per qualche pioniere del ciclismo francese su pista.
Non la comprai a malincuore, forse un po' meno vedendo il rapporto palindromo che si creò tra l'età della bici ed il prezzo di vendita. Poi venni a sapere che la bici l'aveva comprata l'amico Domenico che oggi, dopo un sentito e bellissimo restauro ci da la possibilità di ammirare questa splendida ed antica macchina; con gli stessi occhi, forse, di quel corridore francese coi baffi a manubrio e la maglia a righe.
Già definito dal pubblico uno dei più bei restauri dell'anno, non ci resta che rifarci gli occhi con la bellissima Ariston mod. a pista del 1896 e ringraziare l'amico Domenico per questa meravigliosa bicicletta.
Era sporca, rugginosa ed estremamente affascinante, con quel fascino da fienile, che hanno quelle bici che sono rimaste nascoste, dimenticate e mai toccate dall'uomo negli ultimi cinquant'anni.
Ed era già tutta un programma, con un bollo di circolazione francese dell'anno 1900! Infatti il fienile era francese. Una bici da pista americana del 1896 finita chissà come in Francia prima dell'anno 1900, o più probabilmente comprata e fatta arrivare in nave dagli U.s.a. per qualche pioniere del ciclismo francese su pista.
Non la comprai a malincuore, forse un po' meno vedendo il rapporto palindromo che si creò tra l'età della bici ed il prezzo di vendita. Poi venni a sapere che la bici l'aveva comprata l'amico Domenico che oggi, dopo un sentito e bellissimo restauro ci da la possibilità di ammirare questa splendida ed antica macchina; con gli stessi occhi, forse, di quel corridore francese coi baffi a manubrio e la maglia a righe.
Già definito dal pubblico uno dei più bei restauri dell'anno, non ci resta che rifarci gli occhi con la bellissima Ariston mod. a pista del 1896 e ringraziare l'amico Domenico per questa meravigliosa bicicletta.
Aggiungo il mio personalissimo contributo, dato che l'avevo già in passato sponsorizzata a dovere!
RispondiEliminaRibadisco che a mio avviso questo è uno dei migliori restauri dell'anno. Incarna alla perfezione tutti i fattori che dovrebbe avere la bici perfetta, la più desiderabile: telaio altissimo, geometrie rannicchiate, manubrio dalla piega affascinante, sella ravvicinata che dà quella posizione di guida "gobba", cerchi in legno, piccole ruote bianche, ferro nudo brunito dalla storia e dagli anni (e forse dal sudore), freno a tampone di una foggia talmente arcaica che non può non stupire... aggiungo infine che bici così affascinanti se ne possono vedere a bizzeffe sul web o negli album, ma quando appartiene ad un "collega", ad un amico, la bici assume un valore diverso... quasi sentimentale... la senti più reale, perchè ti riesci ad immaginare il tuo amico che ci sta mettendo mano... certo alla fine della sana invidia lla base c'è sempre, però è il bello del gioco e il motore che ci spinge a migliorarci !
Sono d'accordo con Paolo... è una meraviglia! Da sogno...!!
RispondiEliminaGrazie Mayno, grazie Jim, grazie Paolo, grazie a tutti !!
RispondiEliminaAppena presa questa bici, mi sono seduto accanto a lei sul mio piccolo sgabello da lavoro. La guardavo e forse, come dice l'amico Jim, la "sentivo". Mi ha trascinato indietro nel tempo, negli anni e addirittura nei secoli.
Quando ho recuperato anche il catalogo dell'epoca, ho realizzato di avere nelle mani un pezzo di storia ciclistica ( a prescindere dal valore o dal suo costo ). Amo tutte le mie bici, ma non posso nascondere che questa ha un "sapore" diverso. Restaurarla è stato un piacere immenso perchè l'ho restituita alla strada e l'ho restituita a tutti voi appassionati.
Cavalcarla è stata un altra esperienza unica: sono alto 184 cm e con la sella praticamente abbassata al telaio, non riesco a salire facilmente. Ho pensato che l'altezza media degli uomini del 1896 fosse molto inferiore a quella attuale e quindi immaginate un po' la "fatica" che provavano a salire sul mezzo.
Che affascinante che è la storia !!
Domenico
Come ti invidio...
RispondiEliminaBeh ma dicci COM'E' guidarla!!!!! ;-)
Ciao Stefano, guidare questo biciclo è una "esperienza" unica. E' la bici che ti "costringe" ad assumere quella posizione "gobba" (come dice bene Paolo) che ti fa sentire un pioniere del ciclismo. Mi faro' fare una foto in sella da mettere sul mio album.
RispondiEliminaVoglio precisare per tutti voi appassionati che quelle "piccole ruote bianche" sono da 28". Sembrano molto piccole perchè il telaio è enorme.
Domenico
intendevo "piccole" di sezione !
RispondiEliminaAnche se sono certamente dell 1/4, sembrano annegare nel cerchione in legno tanto sono piccole !
P.De Sade
LA MISURA DEI CERCHI MONTATI NON è CORRETTA.
RispondiEliminaBella Bella Bella ! Ammercanan...
RispondiEliminaSi forse in effetti potevi anche metter dei cerchi 28 1x3/8 ....in ogni caso hai fatto veramente un grande lavoro di recupero!
Bye
Zagor
Beh sì ma poi dove le trovava le gomme da 3/8 bianche??? Secondo me ha fatto benissimo a montare queste, giacchè doveva cambiarle!!!
RispondiEliminaSarebbe bello riuscire, anche solo per un attimo, davanti al recupero d'una signora di 114 anni, smetterla di fare i perfezionisti, penso.
RispondiEliminaStefano ha ragione, dove trovava le gomme?
E poi questa bici non è una Bianchi del 1955.
Chi se ne frega se la misura non è corretta.
A volte siamo così infognati che vediamo solo i difetti.
Non è un offesa a nessuno, sia chiaro.
Succede spesso anche a me...poi di solito mi faccio una risata...guardo la meraviglia di turno e sorrido...sorrido un casino.
Per la misura dei cerchi, ha influito certamente la difficoltà di trovare i copertoni bianchi 28 1.3/8. Ma anche i cerchi che erano montati (probabilmete non originali) da 28' 1.5/8 l'anteriore e addirittura da 26' il posteriore. E comunque non ho/abbiamo la certezza delle misure, quindi in questi casi si puo' anche "interpretare" il restauro restando nell'epoca (e non montando certo cerchi in alluminio) :D.
RispondiEliminaDomenico
Sono completamente d'accordo con voi, questo è un reperto talmente antico, raro, bello e importante che mi pare sciocco criticare per quanto riguarda una cosa simile...
RispondiEliminaAvanti così Domenico, secpondo me il tuo restauro è perfetto!!! Complimenti!!!
Volevo dire che le gomme Bianche 28 1x3/8 si trovan ancora non Italiane ma made in Thailandia ....e non certo a cifre esagerate!
RispondiEliminaCmq tornando al restauro mi tolgo il cappello !!
Hola
Zagor
la misura dei cerchi non è corretta, e sù questo non ci piove, i cerchi andavano invecchiati per essere inerenti alla bici conservata, andrebbero carteggiati portandoli a legno vivo poi macchiati in una tinta più scura e finiti con copala, e non farli troppo lucidi ma sul opaco passando paglietta.
RispondiEliminaBici perfetta ! Certo,questo è un forum,l'apogeo espressivo della democrazia moderna...ma certi commenti si possono facilmente evitare,peraltro reputo folle comprare una cosa nuova e molto costosa come i cerchi in legno per poi "invecchiarli":non è più semplice cercare qualcosa di conservato ? Anonimo,vedo comunque che sai il fatto tuo riguardo materiali e tecniche di lavoro,per cui rispetto te e le tue idee e mi limito a darti un consiglio : carteggiati la lingua !
RispondiEliminaa mio modestissimo parere, la bici è semplicemente spettacolare. Per puro gusto estetico, nel mio caso, avrei anch'io agito in modo diverso su alcuni particolari ma non stò a fare critiche fondamentalmente frivole finchè non potrò dimostrare di essere almeno all'altezza di Mastro Domenico. Secondo me, comunque, quando una persona corretta critica anche costruttivamente il lavoro di un appassionato come può essere Domenico, Paolo, Stefano e tutti i presenti, almeno per coerenza dovrebbe firmarsi.
RispondiEliminaMax
IO MI CARTEGGIERO LA LINGUA,MA QUESTO NON è IL MODO GIUSTO PER INDERIZZARE LE PERSONE A UN RESTAURO CORRETTO CHE SIGNIFICA CULTURA E INFORMAZIONI, IL FATTO DI ASSECONDARE LE PERSONE VERSO UN RESTAURO SBAGLATO PER COMPIACERSI è UNA COSA SBAGLIATA, SI PUò TENERE UN OGGETTO ANCHE DIVERSI ANNI INCOMPLETO PER ATTENDERE IL GIORNO DI TROVARE IL MATERIALE PER COMPLETARLO, CHE SIGNIFICA FARE RICERCHE , PER POI DIVENTARE NEL TEMPO UN COLLEZIONISTA AFFIDABILE.
RispondiEliminaMmmH.... son daccordo con "l'anonimo" sostanzialmente....
RispondiEliminatuttavia dato che questa fondalmentamente penso personalmente sia una "passione" e non un esame di matematica o altro...... si potrebbero dire le stesse cose ma con più diplomazia e tranquillità....magari se una persona ha molta più esperienza potrebbe insegnare a noi neofiti !
e cercare di evitare di inasprire gli animi...
Hola
Zagor
Non era mia intenzione inasprire gli animi,ho un grande rispetto per chi ne sà più di me,però quando si firma e non si pone in modo così distaccato,come detentore di mistiche verità...si è qui per imparare...e se ci sono state delle incomprensioni sono il primo a scusarmi ma cerchiamo perfavore di moderare i toni...chi possiede conoscenze dovrebbe,secondo me (se vuole farlo) condividerle serenamente e non ostentarle come fossero un tesoro inarrivabile.Questa mia osservazione la estendo anche a post precedenti,dove a mio avviso si è usata l'inesperienza del neofita per screditare il suo lavoro.
RispondiEliminaChissà perchè gli "anonimi" che fanno certi commenti non si fanno mai riconoscere...
RispondiEliminaInoltre tutti sanno che non si scrive in maiuscolo...
Pareri a parte riconosco questa bicicletta più un cimelio che una bici d'epoca, una fotografia della storia dell'uomo su questi "attrezzi rugginosi".
Spero un giorno di poter vedere e toccare una bicicletta di questo genere.
Complimenti per il risultato... estremamente emozionale!
non volevo far parte di un'ennesima discussione di questo genere. Voglio solo condividere in pieno l'ultimo commento di Cecio. Sono certo che "anonimo" sia una persona molto esperta e preparata, lo si denota da molte riflessioni che apre e dalle dritte che spesso dispensa. Ma ciò non toglie che il modo in cui si pone e il suo linguaggio cinico denotano un forte snobbismo e spocchia. La maggior parte degli utenti che frequentano questi blog, sono solo innocenti "appassionati della domenica" senza pretese e spesso senza esperienza o senza i mezzi tecnici per eseguire restauri a regola d'arte. Punto di incontro comune è la forte passione che ci lega. Nessuno lo fà di mestiere e nessuno si vanta di eseguire capolavori Da Vinciani... quindi sarebbe carino e di buon gusto che chi è dotato di maggior esperienza e che voglia collaborare alla crescita culturale e tecnica dei neofiti o dei più giovani, si ponga con umiltà e cortesia... La spocchia e la presunzione è sempre da condannare, anche se la sostanza del messaggio è ammirevole la forma e la cortesia sono la base essenziale. Questi siti non hanno pretese di essere testi universitari... Ogni segnalazione è ben accetta se viene posta con gentilezza e cortesia... chi segnala un errore dovrebbe farlo col piacere di migliorare l'informazione agli amici appassionati, non puntare il dito e sminuire il lavoro "no profit" di altri. La mancanza della "firma" in ogni commento denota che sei conscio di commentare in maniera sgradevole, se fossi con la coscienza a posto ci metteresti la faccia.
RispondiEliminaRISPONDO A QUESTULTIMO MESSAGGIO CHE è SCRITTO DA UNA PERSONA INTELLIGENTE,SENZA TOGLIERE NULLA AGLI ALTRI COMMENTI... ANCHE SE NON SONO D'ACCORDO IN TUTTO QUELLO CHE DICE, CHI SCRIVE Sù QUESTO BLOG NON SONO TUTTE PERSONE INNOCENTI CI SONO ALCUNI SOGGETTI CHE VANNO A SOFFERMARSI A COSE STUPIDE DI NESSUNA RILEVANZA TECNICA SOLO CON LO SCOPO DI DERIDERE CHI LA SCRITTO, QIUNDI PREFERISCO RIMANERE ANONIMO,E QUANDO RITENGO DI LASCIARE UN COMMENTO ESPRIMO QUELLO CHE PENSO.
RispondiEliminaSE POI CI TENETE TANTO ALLA FIRMA.
ECCO...ZORRO.
Hola Zorro ! E benvenuto tra gli appassionati biciclari !!
RispondiEliminaZagor