..era il 1949 un giovane alto e robusto, su una bicicletta come questa, usciva all'alba da una delle traverse di Via della Moscova a Milano percorreva le strade che lo avrebbero portato alla sede della CGE. Questo ragazzo di 17 anni lavorava come aggiustatore meccanico e bilanciava i rotori delle turbine che, di lì a poco, avrebbero fornito energia elettrica ad un Italia che, scrollandosi di dosso le macerie e i lutti dell'ultimo conflitto, lentamente rialzava lo sguardo... quel giovane era mio padre, che oggi, all'alba dei suoi 80 anni e dopo avermi strappato ad un'adolescenza sicuramente finita male in una grande città, tutte le mattine percorre i suoi 30 Km in bicicletta (rigorosamente da corsa) e vedendomi spesso armeggiare in garage su qualche bici mi dice: " ...la mia dormiva in camera con me, sai dovevo ancora finire di pagarla!"...beh in allegato le foto di questo bella conservata.
Saluti a tutti
Lorenzo
E' questo il fascino insito in una bicicletta. E' questo che mi affascina. A volte è più la storia attaccata dietro al fanalino posteriore del mezzo che non il mezzo in se. E chissà perchè, soltanto guardandolo, ascoltata la storia, si riesce ad immaginare una pedalata in un luogo e un tempo che non si è vissuto, senza quasi nemmeno chiudere gli occhi. Bravo Lorenzo. Grazie. Massimo
RispondiEliminaSolo per prender il giornale....?? mannaggia Lorenz che artista che sei!!!
RispondiEliminaBella ed elegante
Zagor
Ciao Cari,
RispondiEliminae grazie per i commenti! Beh quella sopra è proprio la storia del mio papà!
Saluti