grazie a domenico, bella bicicletta Gregoris del 1951.
La data è incisa sul
canotto del manubrio. Presi questa bici un paio di anni fa per smontarla
completamente e farne ricambi. Mi costò poco e come era piena di
ruggine presi quella decisione. Me la scaricarono in uno scatolone con
nastro da imballaggio. Non la aprii e la accatastai con le altre
vecchie. Dopo mesi, passando da quelle parti del garage, strappai un po'
il cartone ricordandomi di dover smontare quell'ammasso di ruggine.
Dallo strappo vidi la parte anteriore con lo stemma che appena si
individuava e mi ricordo che pensai: "le manca la bacchetta del freno
anteriore". Vabbè tanto questa va smontata tutta per ricambi. Passano
altri mesi e mi decido ad aprire il cartone. La tiro fuori e la piazzo
sul cavalletto. "La sella è buona, San Marco. La posso riutilizzare di
sicuro". Un altro sguardo sul davanti e ....."ma non le manca la
bacchetta del freno!!!!! E' interna !!!". La lascio sul cavalletto
altre settimane senza toccarla, ma già l'idea di distruggerla comincia a
vacillare. La riempio di svitol su ogni bullone e comincio a svitare.
"quasi quasi la rimetto in strada...mah!!" I lavori proseguono lenti
causa mancanza tempo. La serie sterzo è marchiata Gregoris. I mozzi Gnutti sono marchiati Gregoris. I pedali sono marchiati Gregoris. Il
carter è marchiato Gregoris. In rete nessuna notizia, solo un ex
ciclista friulano dei primi del '900, Giuseppe Gregoris. La curiosità
aumenta e quindi scatta la decisione di conservarla. La ruggine è tanta
ed in un paio di punti i cerchi ne sono stati attraversati, però
dovrebbero tenere ancora.. Ripulita e rimontata è tornata a camminare.
Ha visto la morte in faccia. Il manubrio è storto verso la mano destra,
il gruppo luce non ce l'ha, ma penso sia già contenta così. Ottimo lavoro di conservazione!
..ottimo lavoro !!!
RispondiEliminale hai giustamente donato una seconda vita..
questo va apprezzato nel recupero di questi gioielli bistrattati e deturpati da chi non ha rispetto dei nostri cicloartigiani...
complimenti e grazie..
la fabbrica di biciclette Gregoris era di mio nonno Giovanni Gregoris, era il suo orgoglio.
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