Nessuno sceglie di nascere, dove e quando, poi la sorte ed il carattere determinano il percorso, ma dopo cento è più anni, chi si ricorda?! Questo è un frammento di storia della bicicletta Eusebio dell'inizio del '900, buttata ad un certo punto nel ferro, dopo anni di intenso servizio, ma che ha trovato il modo di sopravvivere ancora. Quante strade ha percorso? E nemmeno si ricorda più da dove viene e chi l'ha pedalata nei lunghi anni della sua età. Per un certo po', a pedali, su treno o corriera ha persino "lavorato" per la FIAT, al tempo in cui si palesò la possibilità di scambiare il proprio tempo con il denaro della fabbrica; fabbrica di automobili che poi ha mandato in pensione la Eusebio e tante altre, con tutto il loro senso di protesi umana a basso impatto ambientale e più probabile lieto fine sociale. Bicicletta ritrovata in Piemonte, all'incrocio tra Monferrato, Langhe e Roero, ma di possibile fabbricazione inglese, tutta da accertare, se pur con tendicatena del tipo diffuso in Francia. Ruote 28 3/8, pedivelle da 175 mm, corona piena di orgoglio, dichiaratamente firmata E U S E B I O, che cento e più anni dopo purtroppo dice nulla ai più. Sella inglese Coventry e ruota libera Perry. Nei prossimi mesi scopriremo se il restauro ci regalerà qualche altra informazione. Per il momento, tieni duro e continua il tuo percorso!
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