uno dei maggiori inconvenienti che si verificavano nei primi velocipedi era quello della trepidazione, leggo su carta ingiallita. un poco parente dell'emozione che noi grattaruggine avvertiamo nel salire in sella alle nostre ciclistiche fanciulle, pescate nel disuso, appese al cavalletto per le opportune revisioni e pronte infine al ritorno su strada. la pneumatica sarebbe riuscita da sola a trasformare il ciclismo per divertimento in ciclismo utilitario, anche se i progressi della meccanica non avessero a loro volta trasformata la vecchia incomoda bi-cane nella perfezionatissima macchina moderna. all'origine erano la canapa ed il cuoio, poi venne la gomma piena, naturale, prima piena piena, poi forata, ma la tranquillità del ciclista, il quale indubbiamente preferisce stare in sella che non rosicchiare i ginocchi sul pietroso selciato, arriva solo intorno al 1888 grazie al celebre veterinario irlandese Dunlop. s'ispirò egli invero ad un'idea brevettata già nel 1845 d'altrui ingegno (brevetto inglese n. 10990 ottenuto dall'inglese W. Thomson). solo successivi esperimenti portarono la tecnologia allo pneumatico smontabile a bordi metallici, oggi noto a tutti i ciclisti, certo più del coevo pneumatico smontabile a tallone, di cui parleremo in seguito
l'uomo - anche l'uomo velocipedista - è incredibilmente schiavo dei propri comodi, cioè di quel complesso di circostanze favorevoli che gli stranieri hanno definito con la intraducibile parola comfort. di esperimenti, innovazioni e varianti ne crebbero un'infinità lunga e a tratti tediosa da trattare. allor quì vorrei mostrarvi principalmente giusto un poco di valvole antiche. Dunlop, Michelin, Sclaverand, Presta, Tribuzio, Simplex e tante altre, che han fatto chilometri, si son lasciate dannare, son state sostituite in lunghi decenni di storia ciclistica. difficili a trovare, le valvole dette grosse e ancor più quelle a catenella son decorate chincaglierie di sofisticata tecnologia, testimonianza del valore ch'ebbe il velicpede nella vita quotidiana, massimamente all'inizio del secolo passato. certo è che, mio malgrado, quì proprio si corre il rischio di diventare barbieri dell'uovo, già che sembra di avvertire qualche valvola saltare di tanto in tanto, nell'insistere con le manie del collezionista. meno male che ci son le biciclette: una controllata alla pressione e, anche oggi, via a pedalare!
Affascinanti queste valvole! Ma dove sei riuscito a trovare tali piccole, vecchie, tecnologiche chincaglierie?
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