Sulle pedivelle c'è il marchio Ciclo Italia all'esterno e Magistroni all'interno. Sul mozzo posteriore c'è il marchio Ciclo Italia nel mezzo e sul pignone fisso c'è la scritta DEI. Il mozzo anteriore, dello
stesso tipo, è invece di una marca diversa S.......H.
Vado in cerca di altre tracce ma a me sembra di poter dire che è Ciclo Italia. La catena è inglese ma non riesco ancora a leggere una marca. La ruota libera è Regina Extra. Dietro al reggisella, sul telaio, c'è un numero alto, mentre sotto il movimento centrale c'è un altro numero breve, che devo pulire meglio. Domande: quando la UMBERTO DEI ha assorbito Ciclo Italia? C'era, prima o dopo il passaggio alla DEI, una squadra corse Ciclo Italia? Si trovano cataloghi Ciclo Italia? C'era una produzione di serie di bici da corsa Ciclo Italia?
stesso tipo, è invece di una marca diversa S.......H.
Vado in cerca di altre tracce ma a me sembra di poter dire che è Ciclo Italia. La catena è inglese ma non riesco ancora a leggere una marca. La ruota libera è Regina Extra. Dietro al reggisella, sul telaio, c'è un numero alto, mentre sotto il movimento centrale c'è un altro numero breve, che devo pulire meglio. Domande: quando la UMBERTO DEI ha assorbito Ciclo Italia? C'era, prima o dopo il passaggio alla DEI, una squadra corse Ciclo Italia? Si trovano cataloghi Ciclo Italia? C'era una produzione di serie di bici da corsa Ciclo Italia?
Mah, le pedivelle sicuramente sono state fatte DA Magistroni PER Ciclo Italia, non credo che avesse una squadra corse, ma come puoi vedere anche sul catalgo Touring 1935, anche le cosiddette "sottomarche" producevano bici da corsa, più economiche e con accessori meno costosi di quelle della marca principale!!
RispondiEliminaCondivido il pensiero di Stefano, magari non esisteva una Squadra corse, però sicuramente esistevano bici da corsa marcate Ciclo Italia, il fatto che le pedivelle siano prodotte dalla Magistroni e non autoprodotte, indica perfettamente l'economicità del prodotto, rispetto alle "pure" marche principali...
RispondiEliminala Ciclo Italia non fu assorbita, se non erro nasce proprio dalla Umberto Dei... Un pò come la Touring ! L'Ancora-Milano fu invece assorbita dalla Dei...
P.Desade
Hola!concordo con Paolo e Stefano ma secondo me all'epoca non c'eran dei prodotti "economici" eran fatte per durare....(grazie ai nostri predecessori), e forse se ha dei componenti Magistroni potrebbe invece indicare che era un prodotto di "alta gamma" e come oggi anche allora se il ciclista richiedeva un pezzo particolare sulla bici lo accontentavano.... presumo?!?! ma questo è solo un mio pensiero e/o valutazione ! Poi pensiamo a Legnano e Wolsit....Squadre differenti ma in simbiosi....e bici importanti davvero e uguali tra loro solo differivan per dettagli tipo i forcellini posteriori....e lo stringisella....ed anche Wolsit aveva una sua "linea/sottomarca" ""Wola"" ma sempre entrambe con sede a Legnano negli Stabilimenti Legnano...
RispondiEliminaNotte
Zagor
Sì, infatti la Magistroni faceva delle componenti davvero splendide!!
RispondiEliminaNon lo sapevo della "Wola"... hai qualche immagine??
La wola e' una chimera un po come la tebro!!
RispondiEliminaComunque di "economiche" di certo non ce ne stavano una volta.. Tutte le bici erano ben fatte.. Però paragonando la marca principale con la sottomarca, nel maggior numero dei casi si vede la differenza di livello.. Facciamo un esempio con la mia ciclo Italia, è fatta con telaio, carter, forcella dei, ma le componenti non sono le stesse della dei, ad esempio monta un classica freneria e un banale manubrio confalonieri... Mentre alle dei spettavano i componenti migliori prodotti proprio in casa ! Comunqe sono considerazioni... C'è sempre un valore aggiunto su OGNI bici!
P.desade
La mia Ciclo Italia da donna (ho appena messo le immagini su Flickr) monta lo stesso manubrio della Dei Oro e tutta la freneria è come quella della Dei!!!! :) :) :)
RispondiEliminaPaolo scusa perchè dici che la Tebro è una chimera? Io ne ho una e ne ho viste altre in giro...
RispondiElimina@Gio.
RispondiEliminaE' una "chimera" nel senso che sono bici talmente rare da trovare che è come se non fossero mai esistite! ;-)
P.Desade