Dopo quieta contrattazione, confidenziale passaggio di consegne e un lungo trasporto in treno, inizia l'immersione nel velocipedismo
ottocentesco! Grazie al supporto di Andrea ed alle preziose informazioni
di antique-bicycles.net, sferragliamento pesante in officina per il restauro di questo bicicletto di sicurezza, presumibilmente Adler o forse Opel oppure anche di altro produttore europeo! Prodotto su licenza inglese CMC Coventry Machinists & Co. modello "Swift", questo antico velocipede è databile 1889 o precedente, con numero di telaio 1939. Nonostante sia fortunatamente quasi completo, il lavoro promette di essere lungo e intenso. Rimasto di proprietà della stessa famiglia toscana per generazioni, arrivato lì non si sa più come, questo bicicletto ha già subito interventi nel secolo passato, di cui lascerò traccia nella verniciatura nera, che ha il merito di aver preservato il ferro.
PRIMA - Confidenza
Interventi "ordinari" di pulitura, revisione, raddrizzamento e ricostruzione su manubrio, freneria, sella, pedali e pedaline, per entrare in sintonia col ferro, capire com'è conservato e come reagisce ai trattamenti.
RADDRIZZAMENTO MANUBRIO, LATO SINISTRO: in morsa, con le necessarie
protezioni per non segnare il ferro, utilizzando spago e metro per le
misurazioni, procedo in più fasi con forti spinte a braccia fino a
"sentire" il ferro "muoversi" e tornare in posizione originale.
..seguono pulitura di manubrio e freneria, poi la RICOSTRUZIONE della MOLLA di RITORNO del FRENO a CUCCHIAIO: per la ricostruzione della molla ho utilizzato la molla di un freno sportivo di bicicletta, modificata per adattarsi ai supporti presenti su leva e manubrio. Non so se e quanto sia simile all'originale, ma non ho fatto fori o aggiunte e funziona bene!
PULITURA, REVISIONE e RIMONTAGGIO DEI PEDALI: per il rimontaggio, si sono rivelate adatte sfere normalmente utilizzate per i mozzi anteriori delle biciclette. Su uno dei due pedali ho dovuto bloccare con una saldatura ad ottone - intervento reversibile - il dado esterno di bloccaggio della regolazione, perchè la filettatura del perno è debole. Sarebbe possibile rifare al tornio il perno, ma con il metodo utilizzato il risultato è molto buono ed il pedale conserva tutti i suoi componenti originali.
SMONTAGGIO, PULITURA e RIMONTAGGIO della SELLA Brooks originale: lo smontaggio è stato semplice e rapido, mentre il rimontaggio delle molle ha richiesto tempo e pazienza!
Il lavoro si fa caldo per la ricostruzione del movimento centrale e delle pedivelle, danneggiati da precedenti tentativi di smontaggio, il raddrizzamento della forcella ed il restauro delle ruote in pessime condizioni.
SMONTAGGIO e PULITURA: tutto tranquillo...
RICOSTRUZIONE delle PARTI DANNEGGIATE: l'intero blocco del movimento centrale scorre sul telaio, per il tensionamento della catena, ma il dado di testa è crepato, per cui l'ho saldato.
La ghiera sinistra di regolazione del movimento centrale è priva di una parte fondamentale per il bloccaggio della regolazione stessa, per cui procedo a ricostruirla utilizzando un pezzo di ghiera sinistra da movimento centrale di bicicletta.
Una parte del perno del movimento centrale a destra è danneggiata: considerato che il pezzo non è perfettamente dritto e quindi impossibile da lavorare al tornio - dopo saldatura a TIG - e che il bicicletto comunque non è destinato a percorrere chissà quanti chilometri, procedo alla ricostruzione con saldatura ad ottone e lima.
Utilizzo l'ottone anche per ricostruire una bella fetta mancante del perno e la sede per la chiavella.
Il risultato finale è ragionevole, considerate l'età e l'usura dei componenti: vediamo come andrà la prova su strada! Ho montato sfere da movimento centrale di bicicletta, per un totale di trenta, quindici per lato.
Catena originale HANS RENOLD MANCHESTER
RADDRIZZAMENTO FORCELLA: in morsa, con protezioni per non segnare il
ferro - o perlomeno il meno possibile - utilizzando spago e metro per le
misurazioni, procedo in più fasi con forti spinte a braccia, con l'aiuto
di una leva lunga abbastanza - non troppo però, per essere controllabile - e di un perno da mozzo posteriore di bicicletta. Lavoro analogo, ma con meno fatica (!), potrebbe essere fatto con un bilancere da fabbro, che non ho. In questo modo, posizionando in centro e perpendicolare le varie parti, entrambi i foderi tendono a muoversi simmetricamente; tuttavia, considerato che non erano piegati in maniera simmetrica e che già era stato fatto un intervento, occorre poi rifinire la centratura dei foderi rispetto alla testa di forcella. Il risultato finale, come talvolta accade anche sulle forcelle di biciclette, è una forcella funzionalmente dritta e centrata, di cui però testa, foderi e forcellini non necessariamente sono perfettamente paralleli, come da nuovi, in ogni punto e direzione ovvero torna dritta, ma riporta tracce della sua storia.
SISTEMAZIONE RAGGI della RUOTA ANTERIORE e CENTRATURA: alcuni raggi sono privi di nipples; per quelli più lunghi saldo in testa nipples da 2.5 mm e, per la centratura, sfrutto la filettatura della parte di raggio che va ad avvitarsi al mozzo; per quelli corti, saldo l'estremità filettata di raggi da 2.5 mm e utilizzo i nipples con il metodo utilizzato per le ruote di biciclette. Il risultato finale è assolutamente ragionevole con ruota abbastanza dritta, ma non perfettamente circolare, perchè non tutti i raggi si lasciano tensionare a modo, il ferro è vecchio ed il cerchio ha accumulato acciacchi nella sua lunga storia! Preferisco non stressare troppo i raggi e fermarmi ad una circolarità ragionevolmente ciclabile. Alternativa più efficace, ma molto onerosa, sarebbe far rifare tutti i raggi al tornio, ripassare tutti i filetti dei mozzi e raggiare a nuovo la ruota; per ora, mi accontento di una ruota comunque pedalabile e rimando.
SISTEMAZIONE RAGGI della RUOTA POSTERIORE, RIEMPIMENTO DEI FORI IN ECCESSO e CENTRATURA della RUOTA: tutti i raggi sono stati sostituiti in precedenza con aste tonde di ferro da 4 mm avvittate al mozzo e filettate alle estremità, poi finite con dadi a funzione di nipples; tuttavia il cerchio presenta 80 fori e la ruota è stata raggiata bene, ma utilizzando i fori sbagliati. E' in corso la rimozione dei punti di saldatura, con spostamento dei raggi ai fori giusti sul cerchio e chiusura con nuovi dadi, lo riempimento dei fori in eccesso sul cerchio e la centratura della ruota.
CONDIZIONI DI PARTENZA: dadi saldati ai raggi e raggi posizionati in fori errati..
SOSTITUZIONE DEI DADI SALDATI CON DADI "LIBERI" e riposizionamento dei raggi a 42 fori equidistanti:
Utilizzo bulloni in ferro per riempire i fori in eccesso e procedo alla saldatura ad ottone dall'interno:
..smonto i raggi e taglio l'esubero dei dadi utilizzati per riempire i fori errati:
..e, dopo un paio d'ore di lima, CERCHIO IN FERRO A 42 FORI!
Quando ho preso il bicicletto, la ruota posteriore, nonostante gli errori, era in buone condizioni di centratura, ma ora che ho sostituito i dadi, i raggi da 4 mm si sono rivelati inadatti al rimontaggio, perchè la filettatura è troppo debole! Già che comunque non è che mi piacessero molto e dopo due intensi pomeriggi e sere di imprecazioni con pessimi risultati, ho deciso di rifare tutti i raggi uno ad uno - come poi racconterò - ed i tempi si allungheranno parecchio. In tutto ciò ho esaurito la bombola dell'ossigeno, insieme alla pazienza (!) e ho da attendere un poco...Dunque, ho tentato di fare per la ruota posteriore dei raggi quanto più possibile simili a quelli dell'anteriore: ho preso dei raggi da 310 x 2,5 mm vecchi, ma sani e gli ho saldato alle estremità, tolte le teste, circa 3 cm di filetto preso da astine di parafanghi ed "L" rovesciate di freneria anteriore a bacchetta - che si è rivelato identico a quello dei nipples che si avvitano al mozzo - e piccoli dadi di rinforzo. Farne 42 è stato un lavoro molto lungo e saldare sul tondo così piccolo a cannello m'ha tirato fuori bestie oniriche dall'anima! Dopo qualche tentativo e circa 20 minuti a raggio per 42, picchiettio di martello sul cerchio per raddrizzarlo, rimontaggio, centratura e campanatura, nei limiti dell'ultrasecolarità, ci siamo, la posteriore è pronta!
E POI - Pioggia
Quì mi occorre trovare un fabbro o spero meglio un battilastra, per ricostruire i parafanghi e forse il carter.
BOZZA DI RICOSTRUZIONE di SUPPORTI e ASTE dei PARAFANGHI: partendo da un forcellino di bicicletta, provo a inventare un supporto per il parafango anteriore, che dopo tagli, saldature e lima prende forma della testa di un cavallo d'acciaio con i baffi!
Per le aste dei parafanghi, come prima prova, utilizzo di vecchi bulloni con filettatura identica ai supporti su telaio e forcella e ne saldo la parte filettata, dopo aver rimosso la testa, a delle aste per parafanghi di bicicletta. DA RIFINIRE
Nel mentre, ho trovato un battilastra, che però ipotizza come molto
onerosa la ricostruzione dei parafanghi, per cui procederò, almeno per
ora, con l'utilizzo di una lamina piatta.
SUPPORTO ORIGINALE PER PARAFANGO POSTERIORE
RICOSTRUZIONE DEI PARAFANGHI: con lamina piatta di ferro da 4 cm x 1 mm, martello con testa tonda e tanta pazienza!
MOMENTO SVAGO - La gomma!
Ruote di 70 cm circa, per gomme semipiene non pneumatiche, che andranno chiuse sui cerchi da un cavo d'acciaio, con la tecnica "O-RING" utilizzata per le gomme piene dei bicicli. Dopo millemila camere d'aria e copertoni cambiati in officina, finalmente tento un'evoluzione artigianale.. indietro di un secolo e un quarto!
TROVATO un VECCHIO TUBO in GOMMA PARA, che corrisponde a quest'immagine d'archivio:
E questa sera m'avanzano un paio d'ore, per cui inizio gli espermimenti sulla gomma:
L'attrezzo e la tecnica - con una scatola da movimento centrale, morsetti e tiranti - sono da perfezionare, ma dopo tante riflessioni, par che ci siam quasi!
Dopo qualche tentativo, ecco il risultato: perfettibile sulla finitura, ma funziona!
INFINE - Pedalare
L'attrezzo e la tecnica - con una scatola da movimento centrale, morsetti e tiranti - sono da perfezionare, ma dopo tante riflessioni, par che ci siam quasi!
Dopo qualche tentativo, ecco il risultato: perfettibile sulla finitura, ma funziona!
INFINE - Pedalare
Con l'attenzione accesa di piedi che premono sull'antichità di forze meccaniche e ciclabili, questo bicicletto si lascia pedalare lento e pachidermico, molto morbido, avendo cura di non forzare sul cuoio antico della sella, miracolosamente giunto integro ai tempi attuali.
Mentre il tempo ricomincerà ad avanzare, con il ritorno sulla strada, si entra nell'ultima fase del restauro, quello in cui ammirare e
provare il bicicletto e, sul colpo d'occhio del cavallo di ferro antico rianimato, correggere i dettagli, con lento il lavoro di anni, di pazienza, di nuove
tecniche e ritrovamenti.
7 commenti:
Ecco che appare, finalmente: FANTASTICO!
Complimenti, bel ritrovamento! Buon lavoro!
Ma quanto ti è costato ...il biglietto ferroviario??? Andava a seconda del peso???
Bel pezzo d'antiquariato ma che c'hai la calamita?? Vieni con questo all'Eroica?
HOLA
Zagor
Che bella fiaba a pedali..un passetto alla volta come il gatto con gli stivali. e ocio alle buche quando ci sali. ciao Dario
Perfavore mi ricordate come si chiama il passo di questa corona che ha i denti come dei gianduiotti?
Grazie!
MaxRubix
Se non sbaglio è un "pass urdo".. :-)
Non so, ho trovato qualche immagine di cataloghi dell'epoca di bicicletti simili, ma non c'è scritto!
Ciao Mayno, io oltre a farti i complimenti per il bel lavoro, volevo congratularmi con te per il bellissimo italiano con cui scrivi. Nell'era degli sms e dei 160 caratteri il tuo modo di scrivere è davvero encomiabile.
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