Cicli FIAT 1912
Cicli STUCCHI 1913
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Epocali contingenze vollero che l'avvocato ed i suoi pari acquisissero la maestria dei Ceirano e d'altre meccaniche fucine. Prima di tutto, i fratelli cuneesi furono in vero fabbricanti di biciclette e, nel 1909, la FIAT opporsi non volle al grande seguito che il mondo dedicava all'industria velocipedistica. Cent'anni dopo, per il 2009, officine in crisi d'operai che son nipoti e pronipoti d'artigiani straordinari, figli a loro volta di carrozzieri per cavalli e locomotori, coltivano sogni e maestranze, in cantine e freddi antri, la sera dopo la fabbrica. Ecco la mia proposta, capitani, per un futuro a carboidrati, con meno servi del petrolio, di nuovo biciclette! Non ho lo spazio per accogliere le vostre macchine volanti, ma son qui a due passi dal vecchio lingotto: venite in bicicletta e suonate il campanello, quello della porta, c'è scritto Mayno: portate il vino!
La bicicletta è una replica infedele realizzata con finalità espositive.
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Welleyes suona di straniero, internazionale. e invece no, possiamo pronunciarlo a la italiana, senza offendere nessuno. il nome fiorì dalla lungimiranza dei Fratelli Ceirano, pionieri della meccanica su ruota, cuneesi a torino. era un marchio di biciclette! tutte italiane. mai vista una e, a dire il vero, nemmeno mai l'avevo sentita nominare. alla fine dell'800 la produzione è florida e dinamica. futurista prima del futurismo. cognome e nome son legati anche alle prime automobili, ma quella è un'altra storia. lì si va su un terreno a me ignoto. la moneta manca e chi ce l'ha entra diretto nella storia. tutto l'artifizio metalmeccanico e brevettuale viene ceduto a prezzo d'occasione per trentamila lire a un tal Giovanni Agnelli, nel '99, a capo di un manipolo di azionisti innamorati della prima auto Welleyes, veloce quasi quanto le sorelle biciclette.. 38 chilometri orari. passerà ancora qualche anno, dieci, gli anni delle prime autovetture e poi, nel 1909, ha inizio anche la vendita di biciclette, a marchio Fiat! per pochissimo tempo comunque. qualcuno dice solo due anni. non ne conosco la qualità, ma di certo ai giorni nostri son più che rare. estinte e quotatissime. roba da collezionisti armati di portafogli fino ai denti. siccome ho solo i denti, mi accontento del regalo di un amico, che m'ha lasciato far due scatti a un suo reperto! e di un catalogo sfumato che affiora dal passato