Senza pretesa alcuna di scomodare la mitologia greca per le nostre esplorazioni velocipedistiche, ecco a voi una serie di telai da uomo trasformati in telai da donna! Negli anni ne ho visti parecchi, per cui ritengo che questo argomento sia perlomeno da citare, già che me n'è appena capitato uno molto ben fatto. Cicli Stadium da corsa degli anni '20:
Più che di derivazione classica, la motivazione pare del tutto pratica ovvero riutilizzare un telaio da corsa costoso e leggero. Ecco alcune immagini della bicicletta che ha una struttura di base da corsa degli anni '20, con freni a fascetta, ruote con mozzo posteriore giroruota e cerchi in ferro stretti, portapompa, però monta componenti da viaggio degli anni '30, tra cui un manubrio predisposto per leve rovesciate. Il tubo sottosella è stato accorciato, per abbassare la seduta:
Analoga sorte, con meno raffinatezza, per una Gerbi dei primi anni '30, su cui si nota la congiunzione mozzata:
Questo sotto invece è un telaio dell'inizio del '900 con ruote 28 3/8, a cui è stato accorciato il tubo sotto-sella e piegato il tubo orizzontale, molto probabilmente per adattarlo alla statura del ciclista:
Ecco infine un grande orrore di telaio da uomo barbaramente modificato: Bianchi del 1908 con ruote 28 3/8!
2 commenti:
Vien da piangere a vedere l'ultimo telaio.
Bici per Eunuchi....però che lavoro sulla prima...
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