da non credere. questa volta mi sono infatuato di una bicicletta molto molto più giovane delle solite carrette arrugginite. è che non ho saputo rinunciare, come sempre. quella sera, mi è apparso in visione il vertice dell'artigianato ciclistico italiano! salto dalla seggiola dell'officina ogni volta che vedo biciclette di anni trenta quaranta e limitrofi. lui, il maestro, su quelle biciclette già lavorava quando erano nuove di pacca. è il 1930 l'anno in cui il ragazzo s'incanta all'arte ciclistica. le ha viste e studiate tutte, per poi ricercare perfezioni nel saldare i suoi telai. congiunzioni limate finemente a mano e saldature d'ottone da tocco invisibile. tanta gente ha lavorato per comporre telai, saldatori bruniti, amabili fanciulle dalle dita ferme, bravissimi artigiani. se non a caso fa rima con artista, telarista è però un nome di cui pochi davvero hanno ricevuto menzione. questa bicicletta è la somma di tutto l'acciaio d'epoca che oggi salviamo dalla ruggine. una bicicletta nata per accorciare la percezione delle distanze. rigida o elastica quando serve, tagliente contro il vento, perfettamente bilanciata per non stressare ciclista e polpacci. viaggia come su un binario! di un treno che parte dall'epoca dei primi velocipedi
venerdì 27 giugno 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
E' imbarazzante la bellezza di questa signora degli anni 70!!...ti invidio affettuosamente!!.
LuKariello
Posta un commento