lunedì 22 febbraio 2010

Maino mod. 36 A

da gianni, storie di bicicletta Maino:

Ognuno ha il suo spacciatore… Anche io ho il mio. Naturalmente non sto parlando di droga ma di biciclette, un vizio infinitamente più piacevole e meno dannoso. Conosco ormai da diverso tempo il mio “spacciatore”, che chiamo affettuosamente il “Vasco Rossi dei poveri”, sorta di nobile decaduto, un po’ artista e un po’ collezionista che racchiude i suoi tesori in quello che lui definisce un capannone, che altro non è, in realtà, che una serra in disuso. Come ogni buon spacciatore lui conosce bene i gusti dei suoi clienti e sa già, quindi, che le biciclette che mi interessano le ha già vendute tutte… Ma a volte mi riserva delle sorprese. E’ così che ho trovato in mezzo a tanto ciarpame e a bici senza valore una vera principessa: una Maino modello 36 A della fine degli anni ’50 (circa). Inizialmente l’ho portata a casa senza aspettative particolari, ma una volta iniziato il lavoro di pulitura, come un archeologo che ritrova una mummia perfettamente conservata, ecco che io mi sono reso conto della perla che avevo per le mani. Tutti i particolari sono originali e marcati Maino: i pedali, i mozzi delle ruote, la guarnitura e il manubrio. E’ assolutamente completa! Un piacere davvero raro!







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