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martedì 7 settembre 2010

speciale

dettagli speciali s'intrecciano a costruire una storia, se m'è concesso oggi, personale. dal titolo "trenta e anni trenta". incomincio. uno. in riviera ligure, di salite e discese della Milano-Sanremo, ospite del caro amico rude ciclomeccanico. a mettere da parte calorie e buon umore per una pedalata in bicicletta d'epoca, La Storica. e fan due. tre: a cena all'osteria del giovanni, simpatico anziano e grande appassionato, ci parla degli inizi della sua vita, di amatore del pedale. tra i racconti del tempo di guerra, in cui gli era permesso utilizzare la bicicletta per andare al lavoro e, di tanto in tanto, riceveva a premio una camera d'aria dal padrone, già era nei ricordi l'epoca degli anni '30, quando riuscì a mettere in strada una rossa Gerbi, con cambio Vittoria. per partecipare alle prime corse! chi sa come doveva essere pedalare quel ferro, pensavamo. tra un bicchiere e l'altro. un sera, ricorda con gioia e nostalgia, ebbe il grande onore di cenare a fianco di Gino Bartali! per noi il gran piacere quella notte venne, quando si sedette con noi a tavola a parlarci di ciclismo

quattro. passa un po' di tempo e, in quel di torino, incontro un altro anziano ciclista, sul via di una pedalata domenicale. indossa una maglia per me magnetica. riporta uno sponsor, Gaggie, acacia nel dialetto piemontese: è la casa vinicola del fratello di mio nonno, che insieme fondarono alla metà degli anni '30! guarda il caso. chiacchiera chiacchiera e non riesco a crederci. cinque. come un regalo, che giunge a compimento proprio oggi, nel giorno del mio trentesimo, mi passò allora le consegne di questa grandiosa bicicletta. una Gerbi da corsa degli anni '30!

sei. diavolo rosso. leggera, di tanto alluminio. dal manubrio, ai freni Universal "a balconcino". ai pedali della F.O.M., che spingono l'acciaio a rotolare su cerchi della Nisi. mozzi F.B. a flange, e galletti, in alluminio. brevetti in gomma Vittoria, a parare e ammorbidire. sella in cuoio Brooks. finiture di pregio, dal fiero astigiano Giovanni Gerbi! diavolo, te l'han conservata bene, neh?! si capisce quanto il corridore Cavagnero ci tenesse alla sua Gerbi



sette. le biciclette d'epoca tramandano ricordi, passioni, valori. rinnovano legami e ne scaldano di nuovi. cercate, trovate, riportate in strada. come questa immagine che intravidi sul cassone di un'ape blue, parcheggiata lungo il rio. all'ora del pranzo, proprio sul percorso de La Storica. il buon rude, partito tosto alla ricerca, con giusto un poco di fatica a rintracciare il conduttore, la strappò al ferro vecchio! ed eccola quì, ancora da spolverare, Marengo di casa Maino. anni trenta

giovedì 19 novembre 2009

Aldo Felisatti


echi, ricordi. così appassionati da parire in carne e acciaio, di fronte agli occhi. vivi. alle mani, all'equilibrio che sfugge al corpo, nell'atto di scorrere la bicicletta. MAINO "Super Campionissimo", anni trenta. storie, racconti. di emozioni per il cavallo di ferro. per le corse. giorgio ci presenta questa orgogliosa Maino, conservata e pronta per continuare a vincere!

cambio Vittoria, cerchi in legno, gomme tubolari. giroruota, oliatore alla catena. alluminio per volare.









pronta dall'officina a uscire in strada. con qualche intervento tecnico anno dopo anno. per potenziare una macchina che già, di per se, sarà sempre alla testa della gara.









queste foto sono della Maino conservata di Aldo Felisatti, corridore ferrarese degli anni '30 e '40. giorgio ha ricevuto questa meravigliosa bicicletta dal figlio di Aldo, Mario Felisatti, noto meccanico di Ferrara, ottantenne con molte storie da raccontare. Mario a Ferrara è stato un punto di riferimento per il ciclismo, conosciuto anche oltre città. non sono infatti mancate, si ricorda, visite al suo negozio da parte di campioni del ciclismo, per la via del centro sportivo di Conconi.













lo stato di conservazione è eccellente, di un cavallo da corsa, curato e custodito in attesa della prossima gara. della sudata - e polverosa - vittoria!

domenica 15 novembre 2009

1938, Umberto Dei

seconda incursione nell'eleganza ciclistica del 1938! scrive enzo: Vi presento in anteprima la favolosa scoperta, che per poco non ci lasciavo le pinne. In fiera a Padova stavo per comprare una borraccia da un mio amico e lui mi fa cenno con la testa, per indicare l'espositore dietro alle mie spalle, dicendo "...ma c'è ancora gente che porta in giro quei rottami". Mi sono girato e... e ho detto "aspetta un attimo!". Ho messo giù la borraccia, mi sono girato. Con un solo passo ero già dentro lo spazio. Per le mani, il più bel rottame che abbia mai visto! Tralasciando il resto dei dettagli, demando a voi tutti i commenti. Vi dico solo che sulla calotta sinistra è inciso DEI C 38. Spero che possa servire a scopo didattico ed a condividere l'emozione.