Squadra corse del 1911, con "Petit-Breton", Aimo, Bailo, Gremo, Petiva, Robotti. Personaggi in posa rilassata e biciclette tirate a lucido, in grande contrasto con quanto avverrà poi nelle corse, tra percorsi infiniti, strade disastrose, rotture, incidenti e fatiche dell'epoca. Da notare la corona FIAT, freni a tampone, freni posteriori a fascetta, parafanghi, maglie della squadra, abbigliamento e motocicletta al seguito. FIAT che nel corso dell'anno successivo, dopo due anni e poco più di produzione iniziata alla fine del 1909, nel 1912 abbandonerà il mercato delle biciclette, smaltendo la produzione, senza più rinnovarla, secondo quanto riportato a pag. 134 di: "L'Avocatt in bicicletta - Il romanzo di cinquant'anni del ciclismo nel racconto di Eberardo Pavesi", di Gianni Brera, Milano, ed. Book Time, 2011, pp. 170 Riedizione del volume L'Avocatt in bicicletta, Edizione S.E.S.S./La Gazzetta dello Sport, Milano 1952 - Ripubblicato nel 1964 da Longanesi con il titolo Addio, bicicletta)