Lavori e indagini in corso sulla produzione ciclistica Durkopp dell'inizio del '900, intorno a questa bicicletta da corsa italiana del 1923 rugginosa, ma di gustose qualità tecniche!
Numerose sono le testimonianze di biciclette Durkopp ritrovate in Italia oltreché di cataloghi ed immagini d'epoca relativi al marchio tedesco Durkopp dalla fine dell'800 ai primi decenni del '900, memoria di biciclette largamente importate e diffuse in Italia, che per linea e tecnica sembrano espressamente progettate per il mercato italiano. Esiste anche un'altra importante presenza Durkopp nella storia italiana del velocipede ovvero un largo utilizzo di componentistica Durkopp su biciclette "artigianali", intese come piccole e medie produzioni locali a lato delle grandi fabbriche nazionali; per questo motivo è abbastanza frequente ritrovare biciclette tra l'inizio del '900 e gli anni '20, con telai e geometrie tipicamente di fattura italiana, ma realizzate con meccanica Durkopp di grande qualità e soluzioni tecniche peculiari, come mozzi a chiocciole registrabili, movimenti centrali a perno quadro, scatole maggiorate per movimento centrale, alcune con serraggi a chiavelle per le calotte.
Colpo di fulmine, quella mattina nebbiosa! Ritrovata in condizioni da gran rudere, dopo una prima decisa pettinata alla meccanica, questa bicicletta mostra un telaio da corsa italiano del 1923 dalla linea moderna, con triangolo posteriore "corto" e trapezio "quadrato" 57 x 57, ruote classiche 700 C con copertoni da 32 mm molto vicini a telaio e forcella, alta e compatta.
Le rare tracce di tinte originali aprono un'immagine luminosissima dell'epoca, di una bicicletta da corsa bianca, con mezzalune verde e rossa sul tubo di sterzo!
La ruota posteriore è decisamente più vicina a diapason e tubo sotto-sella del telaio, rispetto ad una coeva bicicletta da viaggio.
Testa di forcella a congiunzioni invisibili, serie sterzo originale tipo Peugeot, freni a fascetta di marca Ferma Extra Lusso, con leve freno da corsa in ferro degli anni '20 "a cucchiaio", cerchi in ferro stretti, strappachiodi.
Il movimento centrale porta calotte da 40 mm Diamant e la sinistra è chiusa sia dalla piccola chiavella posta sotto la scatola del movimento centrale, sia dalla ghiera di fissaggio della calotta; pedivelle lunghe da 175 mm marchiate Durkopp in stampatello. La bicicletta portava all'origine un movimento centrale Durkopp a perno quadro, marchiato 1923, che in attesa dei ricambi necessari, ho sotituito con un movimento centrale tedesco Diamant a chiavelle, miracolosamente perfetto di misure. La corona è quella originale a 44 denti, avvitata su pedivelle Durkopp da corsa dello stesso anno, per bloccaggio a chiavelle; tutti i ricambi utilizzati sono stati ritrovati in Italia, mentre sul mercato tedesco non vedo o non trovo quasi mai ricambi come questi.
Mozzo giroruota Durkopp da corsa, ancora preciso, solido e scorrevolissimo, con galletti originali, ruota libera con oliatore a lancetta e pignone fisso.
Quest'altra è invece una notevole Durkopp da corsa del caro amico Beppe, dello stesso periodo 1920-23.
Anche questa bicicletta dei primi anni '20 presenta telaio e forcella tipicamente italiani, con linee differenti rispetto alla precedente, ma componentistica Durkopp: il carro posteriore è più lungo, i foderi della forcella più curvi, il nodo-sella è tipo Bianchi.
Incantevole reperto di cascina, rimasta per anni a riposare tra nebbia e polvere, questa bellissima bicicletta conserva tutto l'allestimento originale, di manubrio, leve dei freni, sella, pedali ed eleganti parafanghi con alette!
Pedali originali Durkopp con oliatore a lancetta
Come già ritrovato su altre biciclette da corsa italiane degli anni '20, manubrio che fu con pipa nichelata e piega in tinta verde come il telaio.
Rispetto alla bicicletta precedente, questa presenta calotte di diametro standard e la sinistra senza ghiera, con la chiavella posta frontalmente sulla scatola del movimento centrale.
Senza allontanarsi dal periodo e dal marchio Durkopp, l'occasione è gradita per tirar fuori anche questa astigiana Robatto da Villanova d'Asti del 1922, con telaio a diapason stretto dietro la sella e serie sterzo tipo Bianchi, ma movimento centrale, pedali e mozzi Durkopp! Da notare che la corona con classico disegno Durkopp è quì arricchita dal nome del produttore.
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