Dopo una lunga pausa, torniamo in corsa con Simone, che ci presenta la sua corsaiola piemontese degli anni '20!
La Misteriosa del ‘26
Ormai mi sto affezionando alle
biciclette piemontesi… nella mia piccola collezione di biciclette
sino agli anni ’30, le uniche tre bici italiane presenti provengono
tutte dalla stessa regione, il Piemonte. Dopo la Gremo e la Cicli
Augusta Petoletti, ecco la Misteriosa di Carmagnola del 1926, così
da me denominata in quanto la lego un po’ all’opera Manzoniana
del Conte di Carmagnola, provenendo da lì. La bicicletta, datata
sulle calotte del movimento centrale 1926, era stata trasformata in
seguito in bici sportiva col cambio del manubrio, ma la linea è
essenzialmente corsa o mezza corsa. Sul telaio a parte un piccolo
ovale che tende al rosso sul tubo trasversale, non ci sono altri segni
riconoscibili, salvo una sigla C.E. sulla serie sterzo ed i mozzi
marchiati entrambi Pranafa. La sella è una Mercurio Milano
eccezionale con addirittura un logo sopra e un rinforzo in cuoio
sotto dove a fuoco c’è il marchio della ditta produttrice. Ho
eseguito un restauro conservativo, pura pulizia, cambiato i
parafanghi, in quanto ne avevano messi un paio anni ’40 e sostituiti
con una nuova linea in legno della ditta del Ghisallo, con profilo
fine anni ’20, mantenendo pero’ tutte le aste e la viteria
originale e messo una piega corsa in ferro, lasciando le leve sue
originali. Telaio numero 5097 posto dietro sotto il tubo sella. Ma la
vera chicca sono i freni, dei Duplette di probabile origine
francese, a fascetta piatti, con doppio tiraggio per ognuno, ovvero
utilizzando una delle due leve si azionano tutti 4 i pattini. Ora
lascio spazio alle foto del prima e del dopo nella speranza che
qualche piemontese e non solo sappia svelare il Mistero sulla marca.
Buone pedalate, Simone Lamacchi