Esistono moltissime varianti dell'attrezzo velocipedistico: biciclette da corsa, da viaggio, da carico, da montagna, etc. ...oggi vi presento la bicicletta da gita, variante della bicicletta da corsa su strada!
Da Torino, dal 1919 circa, bicicletta NOTARIO da corsa su strada, con cerchi in legno Vianzone per gomme smontabili ovvero copertone e camera d'aria; la differenza più evidente tra una bicicletta da "corsa professionale" ed una bicicletta da "corsa su strada" dell'epoca sta nell'utilizzo di cerchi per tubolare sul primo tipo e cerchi per gomme smontabili sul secondo tipo, più eventuale assenza dei porta-pompa saldati ed eventuale utilizzo di telai e componenti più leggeri, per le biciclette da corsa professionali, fermo restando che i due tipi di ruote sono assolutamente intercambiabili, a patto che i cerchioni siano di larghezza contenuta, per restare all'interno dell'apertura dei freni a fascetta.
Questa è una bicicletta da corsa databile intorno al 1919, con forcella a foderi massicci ancora poco curvati, mozzi SIAMT a chiocciole registrabili con GIRORUOTA, ma forcellini aperti posteriormente con tendicatena, a distinguersi dai telai da corsa degli anni '20 con forcellini aperti anteriormente e foderi della forcella decisamente più curvi; in sostanza, giusto per restare quì in zona, l'epoca di questo telaio si colloca a metà tra queste Gerbi 1917 e Bertoletti 1917 e queste altre Gerbi degli anni '20 da "corsa su strada" e Anonima "D" del 1924 da "corsa professionale".
Quel che distingue un telaio da viaggio da uno da corsa come questo è poi la geometria, salvo particolari configurazioni su misura del cliente, per cui il tubo orizzontale di una bicicletta da corsa è più corto rispetto ad uno da viaggio e la distanza tra copertoni e telaio risulta più contenuta.