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domenica 7 maggio 2017
Milano-Bologna 1909 Nova U.V.I. 13 Maggio
“MILANO – BOLOGNA”
Rievocazione della prima tappa del 1° Giro d’Italia del 1909, riservata a bici sino agli anni ’10 con unico rapporto
Il 13 maggio 2017, con partenza da Piazzale Loreto (Milano) alle ore 02:53, un manipolo di 15 velocipedisti percorrerà in tratta unica i quasi 400 km che li separa da Bologna
VENERDI 12 MAGGIO
- Ore 18:00: ritrovo a Milano al Parco Trotter (ingresso via G. Giacosa)
Punzonatura e consegna numeri presso la sede degli “Amici del Parco Trotter”
- Ore 19:30: cena degli eroici presso il Bar Varisco, via Termopili, 30
- Ore 21:30: riposo
SABATO 13 MAGGIO
- Dopo l’arrivo trasferimento presso Trattoria dell’Autotreno, via della Secchia 3, per ricco buffet
PER INFO: www.novauvi.it email: info@novauvi.it
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Perché la Milano Bologna 1909
Il significato e le ragioni di una rievocazione
Nel ciclismo attuale, pur assorbito nell’imminente, forse tutti sanno che tra qualche mese si vorrebbe ricordare la centesima edizione di quel Giro d’Italia che prese il via il 13 maggio 1909 alle ore 2,53 precise da Piazzale Loreto alla volta di Monza, Vimercate, Bergamo…con arrivo a Bologna. Non si hanno ancora notizie precise su come il giornale organizzatore intenda celebrare questa data storica. Noi della Nova Unione Velocipedistica Italiana abbiamo invece un’idea audace e determinata. Mentre la carovana del Giro d’Italia percorrerà la 8° tappa da Molfetta a Peschici. Noi della Nuvi, lontani dal mai ricercato clamore mediatico ma con il cuore vicino alla leggenda, rievocheremo la Prima Tappa in assoluto, partiremo da dove tutto ebbe inizio, sullo stesso percorso e con gli stessi mezzi meccanici usati dai Pionieri, vale a dire scatto fisso e freno a tampone sulla gomma anteriore.
Sarà una sfida intrigante; innanzitutto per la lunghezza della tappa (397 chilometri secondo il Garibaldi dell’epoca), la partenza nel cuore della notte, la conformità con le biciclette di allora e la scarsa, per non dire nulla, assistenza al seguito. Ma siamo pronti per combattere contro le avversità, lo scetticismo e l’immancabile ironia dei compìti e sussiegosi addetti ai lavori. Siamo una ventina di velocipedisti capaci di amare il “bel ciclismo” da cui è nato Binda, Bartali, ma anche Taccone e Miro Panizza. Non ci serve la televisione ma il passa-parola, non ci servono gli sponsor ma gli amici, non ci servono i festeggiamenti e il grande pubblico; vorremmo far capire a chi ci incontra per strada, magari con le magliette lise e un po’ scolorite, che la passione è più importante del cambio elettronico di ultima generazione o dei freni a disco.
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