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martedì 30 maggio 2017

Bianchi 1934 Squadra Corse n. 17

Direttamente dalla Squadra Corse del 1934, dopo oltre ottant'anni di carriera, finissima bicicletta Bianchi da corsa del 1934, con cambio Vittoria, cerchi in legno per gomme tubolari, oliatore alla catena, freni a mensola Bowden, manubrio e leve freno in ferro
Sul telaio rimane traccia della vernice celeste originale, con fondo bianco/grigio, che ha protetto leggere tubazioni di ottima qualità, finemente lavorate con congiunzioni ad occhielli sul tubo di sterzo e lunghi triangoli di rinforzo sul lato interno dei foderi della forcella
Il numero di telaio è fuori serie
Le pedivelle e le calotte del movimento centrale sono marchiate Bianchi 33 e 34 e, su tutte, sono anche incise le lettere S e C oltreché il numero 17
Ruota libera tripla e catena Regina Extra, pignone fisso alleggerito, pedali SIAMT a centro intero, mozzi a 36 fori purtroppo ricromati in passato con sostituzione dei perni, tubolari larghi 28 mm su cerchi in legno Vianzone, sella in cuoio Brooks; portava in origine parafanghi in alluminio divisi in 4 parti smontabili con galletti

sabato 24 dicembre 2016

che vieni e che vai

...e gira la giostra e gira la ruota: bicicletta che parte, bicicletta che arriva, l'importante è non lasciar fermi gli attrezzi, che unti si mantengono a lungo, fermi si ossidano in fretta. L'officina è preoccupata di bilancio, nel trasferimento in campagna che sogna di svoltare in piccolo museo, dunque qualcosa tocca mollare, per far entrare del ferro "nuovo". Saluto questo leggero ciclo italiano del primo '900, parzialmente ricostruito di manubrio e freneria, ma rollante come all'origine, per mettere sul cavalletto una Bianchi che non molla. Ritrovata con mozzi Durkopp di grande sezione, mostra sul carro posteriore la predisposizione per "giroruota"; il nodo del reggisella è forse parente Wolsit, la testa di forcella riconoscibile, se identificata.



Residuata dalla Squadra Corse del 1934 fino ai giorni nostri, Bianchi da corsa incisa S C sui componenti, tanto fine di telaio; di vittorie ne avrà già ben viste, ma ne aggiungerò un'altra ancora, un Vittoria come cambio. BUONE FESTE A TUTTI

venerdì 30 settembre 2016

Frejus millenovecentotrenta...

Su telaio da corsa di derivazione anni '20, ma prodotta nei primi anni '30, forse 1932 o 33, bicicletta torinese Frejus da corsa su strada, con cerchi in ferro stretti, mozzo posteriore giroruota, doppio oliatore alla scatola del movimento centrale, freni a mensola Universal Sport F.P.M., corona F R E J U S, sella Italia con borsello Frejus, parafanghi in legno; il telaio è nichelato, come da tradizione Frejus, con tracce di decalcomanie originali, mentre i componenti sono cromati.
AGGIORNAMENTO: Telaio n. 7777 del 1929












 
Versione completa di molle esterne a fascetta per i freni, pedali e sella in cuoio Frejus: