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sabato 23 settembre 2017

Gerbi 1927

L'estate astigiana in officina è stata calda ed artigiana, per fortuna, così che non ho avuto tempo di pubblicare le tante fotografie che gentilmente mi avete inviato: cercherò di recuperare un po' alla volta, nelle prossime settimane! Per uscire dal silenzio, vi presento questo biciclettone corsaiolo Gerbi del 1927 di taglia 57, ritrovato mezzo restaurato, con strati postumi di vernice ed alcune saldature di riparazione da fare, per cui è stata necessaria una riverniciatura, poi invecchiata.
Ruote 28 5/8 a 36 raggi su cerchi in ferro stretti M. Baruzzo, mozzi grandi di produzione SIAMT, di cui il posteriore "giroruota", freni Bowden a fascetta, manubrio in ferro leggerissimo con vernice originale rossa, leve freno da corsa in ferro nichelate, sella in cuoio Brooks, gomme Clément Milano.
Corona da corsa a 46 denti, con pedivella destra marchiata Gerbi 27, sinistra Gerbi 26, alleggerite.

Mozzi di grande sezione ancora a chiocciole registrabili, di produzione SIAMT, con giroruota e grandi galletti originali dell'epoca.
Ruota libera Gerbi Asti a 20 denti
Ruota libera doppia BSA a 17-19 denti, con oliatore a lancetta
Telaio e forcella da corsa con geometrie tipiche degli anni '20, ma molto leggero, di fine e pulita lavorazione da mano esperta. Alcune congiunzioni sono marchiate da due TT rovesciate e accavallate, le congiunzioni dello sterzo sono svuotate.
 
VERSIONE con CERCHI in LEGNO e GOMME TUBOLARI
 

lunedì 27 marzo 2017

Prina 1934 BALLON

 
Questa è la storia di un fine prinone mega-ballon, che per poco non andava a mala fine!
All'origine del 1934 fu acquisto di gran pregio, questa lussuosa e accessoriata Prina (Asti) Tipo Ballon, su cerchi in legno 26 1/2; chissà poi chi tra la guerra, il progresso o l'età abbia accantonato il velocipede alla custodia d'un fienile, dei suoi tarli ed all'incuria dell'umidità; per fortuna, prima del ferro vecchio, qualcuno ancora ha pensato che valesse qualche cosa e, che valesse l'impegno e la soddisfazione d'un restauro, a me parve senza dubbio; colsi dunque l'occasione di acquistarla, malmessa e ottuagenaria, di "seconda mano"!
Telaio finissimo per la sua epoca, a confronto di altre coeve biciclette, con piccoli tubi Reynold's (Reynold's Butted Tube), doppio diapason, ma robusta testa di forcella; copricatena di pregiatissima fattura, con carico e scarico per trasmissione a bagno d'olio, freno posteriore interno, larghi parafanghi con astine rinforzate da 6 mm, pedali Prina a centro intero, catena Renold, ruota libera The Coventry "Elite", manubrio Confalonieri, mozzi FB originali di piccola sezione marchiati Prina, con oliatori FB, cerchi in legno di marca GOT, ora sostituiti con degli ottimi M. Baruzzo di Torino.
Le decalcomanie ancora parzialmente visibili recitano, oltre a "Tipo Ballon" anche "Modello 1935", in anticipo sull'anno a venire, in quanto tutti i componenti sono marchiati 34; bicicletta accessoriata di lusso, con manopole e manopolini in corno, gruppo luce Radsonne, lucchetto ad arco con gemma in vetro sfaccettata, maniglia saltafossi, sella Ferrero "Sportflex" giunta a fine carriera, ma ancora di gran figura, campanello in bronzo Lowe; per continuare la pregiata tradizione astigiana, nel restauro ho aggiunto la gemma posteriore in vetro, su fori già presenti nel parafango, un portagiornale Art con porta-oggetti e specchio, a suo tempo rivestito internamente di velluto rosso, il paramanubrio Amba con struttura in ferro, il bollo pagato del 1935 e dei morbidi, se pur anziani, copertoni Pirelli Superflex 26 x 1/2 x 3/4 ovvero 47-584.
Dritta, per fortuna mai caduta, di usura meccanica quasi nulla, scorre ancora precisa, veloce e silenziosa sulle sue sfere e catena orignali, pulite ed ingrassate, con soddisfazioni da orologeria! Alta qualità, per la produzione dell'Ing. Antonio Prina di Asti, alla ricerca di eccellenza, a braccetto con il cognato Giovanni Gerbi.

venerdì 20 gennaio 2017

Anni '20, ISOTTA!

Ottavio torna a meravigliarci, con questo raro scorcio dei primi anni '20, che tanto aggrada l'occhio velocipedistico d'antan!
Bicicletta sportiva ISOTTA, con freni Bowden a fascetta e cerchi in legno


Ottavio ci racconta:

Nell’anno 1922 a Rigosa di Borgo Panigale,

il Sig. Cesari Celso iniziò l’attività di costruzione delle biciclette “ISOTTA” e nel 1923 visti i buoni risultati ottenuti ne depositò il marchio. Partecipò con la sua squadra corse a competizioni molto famose fra le quali il Giro d’Italia. Iniziò così ad ampliare la gamma delle biciclette “ISOTTA“, introducendo nel mercato nuovi modelli, ricordiamo le rinomate biciclette “COMETA” e “FARFALLINO“, e creando un’innovazione utilizzata tuttora da tutti i costruttori, la “PIPA FRASTAGLIATA“.
Negli anni le esigenze di mercato si diversificano e il Sig. Celso nel 1946, incluse nella propria produzione alcuni modelli di ciclomotori dotandoli di motore SAMP.

Nel 1952 il Sig. Celso abbandonò l’attività, ed il figlio Gaetano Cesari costituì la FIAR (Fabbrica Italiana Accesori Ricambi) ubicata alle spalle del Laboratorio dell’ISOTTA che produceva parti di ricambio per gli scooters PIAGGIO (vespa) e INNOCENTI (Lambretta).

Componentistica:

-Freni a fascetta Bowden
-Copertoni Superga 26x1.1/2x1.5/8
-Mozzo posteriore a perno sfilabile
-Sella Marchiata "Isotta"
-Cerchi in Legno "Baruzzo"
-Gemma a fascetta Bugnata
-Pedali Juliper a Sega
-Parafanghi a schiena d'asino
-Oliatori ai mozzi e al movimento, del tipo inglese





Rari mozzi originali marchiati ISOTTA, in stile Peugeot e SIAMT dei primi anni '20, di cui il posteriore con perno sfilabile.