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martedì 20 dicembre 2016

Taurea 1949

Dalla raffinata officina Taurea di Via Orfane 2 a Torino, bicicletta da corsa professionale del 1949, per cambio Campagnolo a due leve, aggiornata in seguito con cambio Simplex Tour de France, restando comunque sulle 4 velocità. Dell'allestimento orginale rimane traccia nei forcellini posteriori dentati e su una leva lunga Campagnolo sportiva montata sulla sinistra, a mo' di sgancio rapido. Manubrio con pipa in ferro marchiata Taurea e piega in alluminio, freni e leve Balilla, pedali in ferro a centro intero e pedivelle marchiati Taurea, sella Brooks originale, mozzi Campagnolo, cerchi Limone per tubolare in alluminio rigati, montati con raggi sfinati 1,8 - 2 mm. Oltre all'eccellenza della componentistica, se pur molto vissuto, torna a risplendere il telaio finemente lavorato dall'artigiano Pelà. Grazie a Pier, che mi ha affidato il restauro di questa pregiata bicicletta da corsa, che fu di suo padre.















martedì 6 dicembre 2016

Frejus sportiva degli anni '40

Altro bel ritrovamento di Beppe: Frejus sportiva di fine anni '40, con usuale aggiornamento degli anni '80, ormai d'epoca, di fanaleria e pedali.

Bici Fréjus recuperata dimenticata e inutilizzata in una cantina della mia zona
Telaio Frejus n. 16394
Manubrio Ambrosio Superlusso
Leve freni Ambrosio brev. 4447
Manopole F.A.T.
Pinze freni Balilla-Fréjus alluminio
Parafanghi in alluminio
Cerchi Fiamme Milano in alluminio
Mozzi sgancio rapido Campagnolo-Fréjus, con piste FB in alluminio
Pedivelle Fréjus
Luci Mondial!
Cambio 4 vel. Simplex Tour de France 1946-1951
Sella Aquila
Gruppo sterzo Fréjus
L'ho solo lavata e pulita, ingrassata e la conservo in questo stato: scorrevolissima e leggera!

domenica 23 ottobre 2016

Storia di una bicicletta Ganna

Grazie al caro Zagor, interessante bicicletta Ganna: da bicicletta da corsa del 1928/30 a bicicletta sportiva ri-allestita probabilmente nel 1941, anno del mozzo posteriore Torpedo.













sabato 20 agosto 2016

Maino CORSA n. 149010

Dagli anni '40, ancora da restaurare, giusto un poco pulita dalla patina del tempo e strigliata di meccanica, bicicletta Maino da corsa con cambio Campagnolo a due leve su ruota libera quadrupla Regina con denti a triangolo, cerchi in legno M. Baruzzo per tubolari montati con raggi sfinati 1.5 / 1.8 mm su mozzi Campagnolo con corpo in ferro e flange in alluminio; guarnitura doppia con pedivelle CP Italy dette "Dry Bones" tonde, forate internamente, con corone Simplex in alluminio, molto in voga tra i corridori torinesi e deragliatore anteriore Simplex aggiunti nei primi anni '50; chiavelle con dado maschio e perno del movimento centrale forati internamente; leve e freni in alluminio Balilla, manubrio con piega stretta in alluminio e pipa in ferro marchiata Maino; pedali a sega in ferro con centro intero. La bicicletta ha perso nel tempo la guarnitura originale, in occasione di aggiornamento tecnico, ma nel complesso rimane una testimonianza interessante della sua epoca, per fine lavorazione del telaio, leggerezza e pregio dei componenti, precisione meccanica e scorrevolezza.