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giovedì 14 dicembre 2017

Durkopp 1908

Storie di rottami e collezionismo impastano ferraglia con il buon proposito di tramandare la memoria di antiche biciclette e così, dopo tanti anni di onorato servizio, quel che resta di una vecchissima bicicletta Durkopp finisce nel deposito d'un meccanico ciclista e, dopo altro tanto tempo ancora, viene acquistata da un collezionista. Qualche decennio dopo, giunge fortunatamente il mio turno, ma le condizioni di partenza erano così incomplete e mal pittate, che c'è voluto un anno e mezzo per venirne a capo con decenza!
Robusta e aggressiva bicicletta da corsa Durkopp del periodo 1905-8, su telaio plongée, con movimento centrale a perno quadro, pedali a sega in ferro Durkopp con oliatore a lancetta, freno anteriore a tampone e posteriore a contropedale, cerchi in legno d'epoca rimontati con raggi e nipples antichi, forcelli con foderi piatti sul lato interno - sezione a "D "- e forcellini chiusi, gomme Pirelli

mercoledì 19 aprile 2017

M 1908 .ca








 Questo è invece un telaio sportivo o da corsa ancor' più vetusto, sempre di provenienza locale: primo '900, sullo stile della Bianchi in copertina, con tubi grandi, geometria plongée, forcella a foderi dritti e massicci, piatti all'interno; su grandi ruote 700 A, dopo ben oltre un secolo di pedalate, per solidità e preicisione della meccanica, regala ancora grandi soddisfazioni!

martedì 14 marzo 2017

Trubbiani, anni '20

Grazie a Giovanni, che ci presenta la sua prima bicicletta, quella che ha fatto scoccare la scintilla della sua passione per le biciclette d'epoca: Trubbiani - azienda ancora oggi attiva nei pressi di Macerata - bicicletta La Superiore, che per almeno una sessantina di anni, dopo la morte del suo proprietario, è stata appesa con del filo di ferro ad un chiodo piantato nel muro dello scantinato, accumulando polvere, ma preservando l'insolita tinta blu con filetti bianchi.
La bicicletta è databile circa alla metà degli anni '20, con tubo orizzontale leggermente plongée, forcella a foderi chiusi, parti bianche nichelate, mozzi di grande sezione - non marchiati - e frenata posteriore bassa; se pur di epoca più recente, le manopole, il gruppo luce Aprilia ed il coprcatena in alluminio sono autenticamente ancorati alla bicicletta a raccontare parte della sua storia di attrezzo che ha circolato per lunghi anni; il fregio sul manubrio riporta due piccoli nodi Savoia.
Dopo quasi un secolo, grazie a Giovanni, ritorna a pedalare lungo amene strade di campagna, tant'è che la polvere che si vede in fotografia è di recenti pedalate!

mercoledì 22 febbraio 2017

Millenovecentoventiquattro

 
 
Era il 1924, la mia bisnonna sarà stata all'epoca più giovane di me ora, in procinto di concepire mia nonna, che nacque a dicembre di quell'anno; per quantificare il tempo che passa, quattro generazioni orsono! Era il 1924 e c'erano delle belle biciclette, che girano ancora, leggere da corsa...
Bicicletta da corsa italiana del 1924 con telaio plongée, su cerchi in legno per gomme tubolari 700 x 30 e mozzi SIAMT "GIRORUOTA", freni a fascetta con morsetti separati; telaio senza numero, di produzione non identificata, ma pregiata fattura, forcella marchiata 4, movimento centrale marchiato D 24 e mozzi a chiocciole registrabili con incisione SIAMT 24, manubrio, leve dei freni e pedali in ferro, parti bianche nichelate, sella in cuoio Wrights Made in England, catena e ruota libera Regina.
 
Versione per utilizzo quotidiano con ruote di riserva, su mozzi nichelati del 1923, cerchi in ferro stretti e "smontabili" ovvero copertoni con camere d'aria:
Era il 1924 e c'erano delle belle biciclette, che girano ancora, solide da viaggio...
In restauro ancora da ultimare, Bianchi mod. S24 del 1924, ritrovata, il caso volle, cento metri più in là della casa che fu dei nonni! Su ruote 28 3/8 a 32-40 fori gommate Pirelli, telaio con spostamento per alloggiare il copricatena chiuso, pedali a centro intero con oliatore, sella in cuoio Aqvila - Bianchi.