
secchi Pirelli, velati d'un giallognolo colore antico e consumati dal tempo. problema comune per l'eroico gabriele sull'Atala ed il mayno con la Maino. screpolati anche i tubolari della Mercier pedalata da yiannos. ma. tutto ha tenuto sulla ghiaia! o quasi. impossibile forare l'anteriore dell'Atala, a cui il maestro Ovidiu ha regalato, qualche sera prima, una riparazione d'altri tempi. innestando un tubolare aperto tra camera e copertone! tanto che son stati i rispettivi sellini delle suddette a chiedere in salita, senza ottener risposta, quanto conta qualche chilo in meno sotto il culo, rispetto alla fatica. l'han chiesto al giovane carbonio superleggero e accessoriato. non per far vanto de li nostri polpacci, rinvigoriti solo da vino e crostata di mirtilli, quanto per mostrare che l'Eroica non è gara di leggerezza, ma di passione! freddo, freddissimi l'accampamento e la partenza. tanta polvere e anche un po' d'eroica pioggia. non sufficiente a scoraggiare la squadra dello zagor! vestita di lana fina

è difficile descrivere a parole lo spirito dell'Eroica. non è una gara, ma una corsa memorabile! vecchie biciclette appoggiate sulle rive o capovolte intorno ai fossi. forature da riparare. ha il suo fascino il tubolare che scoppia sulla terra! con l'aiuto di passanti sconosciuti, subito la sella in cuoio torna a riscaldarsi

ti fa irretire, ma tanto quel che conta non è arrivare primi. rompere il cambio, per chi ce l'ha, un freno o la catena. conta solo immergersi a fondo nella storia del ciclismo, tra epiche biciclette, intoppi e fatica autentica. fugaci sfide e cortesie si risolvono con un saluto in inglese, svizzero o tedesco, al punto di ristoro. grandiose salite, fango profumato e polvere in viso, a riparare dal freddo. sulle prime, mi tocca evitare pure un mulo dietro alla curva!

lo sguardo fisso sulla strada, a scovar buche e sassi aguzzi. ma il cuore sulla bici, per aver cura di preservarla. fino a quel di Gaiole! per non perdersi nemmeno un chilometro. un'incantevole distrazione vedere un meccanico scendere da un Ape e registrare nipples con le pinze. c'è anche il tempo di sostare, chiacchierare con i compagni di pedale, vecchi amici o nuovi incontri. assaporare cibo e vino genuini! ecco angelo, ciclomeccanico bolognese, che prova l'ebrezza di posare di fronte all'obbiettivo. impugnando la bella veneta di zagor

e due furtivi torinesi, a ricaricare le membra con la dolce uva del Chianti!
