
lunedì mattina! cribbio, mi son fermato troppo a cianciar con l'oste ieri sera. ore cinque. caffè autartico, pane burro e un pochissimo di zucchero. meglio uscire da 'sto antro, va. quant'è che non sistemo il mio trabicolo? oggi inizio presto, c'ho giusto qualche catena e un po' di freni da riparare, poi tocca alla mia vecchia assaggiare grasso e chiavi inglesi. "hei, cicli!". ma chi c...o è che urla alle sei del mattino?! oh, salve piccolo mastro, strano abbonamento c'hai col destino. mi sembri uno spirito, così bianco di farina! fortuna che hai già finito il giro di consegne. a soldi, sempre uguale? dai dai, che te la faccio subito. tra un po' tocca cambiarla questa camera, mi sa tanto! la volta che passa il marchese, te ne procuro una. pensa che quello cambia gomma ogni giro che fora. con quel che costano. questa tua, mi par di conscerla più d'ogni altra. e pensare che due soldi per la riffa li trovi sempre! l'ho già persino risvoltata e guarda anche 'sto lato quante ne ha già di toppe. "cicli, senti, oggi proprio non ti posso pagare". beh, che novità. ciao bocia, vai piano!

amici cari, di queste amate camere rosate non son mai pago. tante volte le ho estratte dalla ruggine, piene di toppe! e sempre ne cerco, specie con tutta la bici intorno. ma quando mi han raccontato di come si usasse anche risvoltarle, finito lo spazio per le toppe, confesso che la mia mano è diventata molto più delicata, nel trafficare su vecchie biciclette. quante storie, strade e giorni intensi, sanno raccontare