lunedì 16 febbraio 2009

la française

e ancor prima del '900, tra profumi e voci ottocentesche, ecco giungere l'amico antiquario con un tesoro di conservazione! una bicicletta tanto raffinata, che a qualcuno spiacque il frustrarla con intensi utilizzi. ed il tempo anche non volle prolungare su di lei le mani umide. salvatore, so che avrai grande cura di questa splendida regina


immagino già in primavera l'attenzione dei passanti destarsi al vostro passaggio lungo i viali torinesi! ogni dettaglio è piacevolmente ricercato, a partire dai pedali, che sono il primo contatto per dare movimento a questa delicata eleganza. mi soffermo sui tendicatena, e la forcella! percepisco la cura costruttiva della legatura tra i raggi, a irrigidire la ruota. e noto il movimento particolare, che porta in rotazione il passo Humber! la française des cycles et automobiles, Paris


giovedì 12 febbraio 2009

il profumo


ogni bicicletta antica, rinvenuta chissà dove, porta un suo profumo. di epoche remote ancora vive. quì giuseppe ci racconta quella d'un acciaio antichissimo! è un affiorare di ricordi. che vanno così indietro nel passato da non trovare quasi più anziano che quell'anni possa raccontare. da condurci primamente alle parole di stampe pompose e patinate. carte pubblicitarie lette da chi, nato ancora nel secolo decimonono, non potè resistere al fascino di questa imponente bicicletta! la cura dei particolari traspare in ogni dettaglio singolare

siamo negli anni '10. già Umberto Dei presenta soluzioni che si ritrovano in decenni posteriori. ad esempio il meccanismo di ritorno del freno posteriore, così come il carter tubolare ed i parafanghi con alette. bellissima! fuoresce profumo di futurismo ed il prestigio di chi, non molti per il vero, in quell'epoca poteva permettersi biciclette di tanto livello! vederla così, tramandata al presente da una lieve coltre di polvere incantata, suggerisce che qualcuno dal passato abbia voluto regalare. a un sincero appassionato, la memoria di tanta meraviglia: buon lavoro di conservazione, giuseppe!


domenica 8 febbraio 2009

la storica

per iniziare con piacere la settimana di lavoro. come augurio propizio alla primavera ventura. cari ciclisti corsaioli e amanti delle biciclette d'epoca tutte, vi segnalo una prossima occasione per incontrarci e pedalare insieme un po' di ruggine!


giovedì 5 febbraio 2009

verde

verde di primavera. quasi è giunto il tempo di riuscire a stare in sella, senza che il freddo sia d'impedimento a pedalare, su leggeri cicli antichi, chilometri di strada bianca! e chi ti ferma più, caro alberto, su questa straordinaria Wolsit più che novantenne? Wolsit di quando ancora Franco Tosi e Emilio Bozzi non davano i natali al marchio celebre Legnano, col suo giallo di cedrata. giroruota e freni a fascetta, un classico delle corse anni '20! pignone fisso per gli allunghi e ruota libera per gl'impervi dossi e buche fangose. Wolsit su cui corsero grandi nomi come Costante Girardengo e, Fausto Coppi, se non erro. non a caso, Campionissimi!


verde della speranza che pedalare una bicicletta così vecchia e in forma può dare al futuro delle due ruote e dei pedali. qualche tubo, un mazzo di raggi ed un grappolo di nipples. pochi chili d'acciaio possono per decenni, quasi ad oggi una decina, regalare gioie sportive e liete passeggiate. cerchi, stretti da corsa, manubrio e leve dei freni tutti in ferro! 40 raggi per il posteriore, 32 sull'anteriore. pedali in ferro Wolsit, classici il verde come il disegno della corona, per la corsaiola di legnano. anche la sella è marchiata. riempi la borraccia, sei pronto per L'Eroica!

sabato 31 gennaio 2009

il viaggio


monsieur Lagriffe non immaginava tanto. un poco irrigidito dall'eleganza richiesta negli affari, giusto aveva pensato di sciogliersi i polpacci la domenica, con la bicicletta, quanto basta a riprendere il contatto con la terra. e invece. si sveglia una mattina con un peso morbido sull'occhio. è un pensiero piacevole. la passione per la bicicletta! senza attendere la primavera, bisognoso di recuperare la libertà da cui era partito, avvolge il fagotto e lo ripone nella sacca di tela. da viaggio. qualche cinghia in cuoio da richiudere e la bicicletta è pronta per partire. giù per la lingua di terra che s'insinua nel Mediterraneo! il leone d'acciaio diventa occasione di vedere e assaporare paessaggi e profumi da una prospettiva naturale. autentica. questo però proprio non se l'aspettava. abituato che il mondo fosse mezzo da vendere e mezzo da comprare, scopre che le percentuali erano sbagliate. pedalando con lentezza e ammirazione, l'altezza è quella giusta per gustarsi gli umori e i sentimenti della gente. ecco allora che incontra domenico in sella alla sua nuova bicicletta, che passeggia spensierato. il pretesto per la chiacchiera è servito s'un piatto di acciaio e ottone! inforca una meravigliosa bicicletta Peugeot, che par nuova di pacca


scorre silenziosa come un orologio e monta un freno mai visto prima da Lagriffe. cicli d'avanguardia!

FOTO e DETTAGLI sulla GALLERIA di DOMENICO


giovedì 29 gennaio 2009

il tempo


dalla distanza del viaggio, rifletto sul ferruginoso mestiere. rianimare una bicicletta antica è assaporare un passato ancora vivo nel remoto. fortuna vuole che qualche meccanico impedimento salti sempre fuori alla buon ora! più volentieri quando l'azione in corso pare esser giunta verso conclusione. fortuna avversa però non duole in questo ameno frangente, anzi amabilmente dilata il tempo del lavoro. per lasciare che il pensiero s'insinui con lentezza in epoche lontane, a decantare come vino di cantina. antiche tutte, ma tutte differenti. per esempio respiro profumi piacevolmente dissimili nel guardare queste due Maino di michele. da pedalarsi in quel di cremona


anni dieci di lusso ciclistico sempre più diffuso, ma ancor per pochi facoltosi. ricordi tecnici dall'inizio del '900. quando i freni a leve rovesciate iniziarono, prima l'anteriore e poi anche il posteriore, ad essere montati in aggiunta e sostituzione di altri sistemi. a tampone o baionetta, per esempio. lussi da viaggio! acciaio e nichel


anni trenta di maturità ciclistica, per questa verde bacchetta. ed utilizzo sempre più diffuso del mezzo a pedali! giungono al culmine, a mio parere, grande qualità e precisione costruttive. arriva la brillante cromatura. la frenata è più potente rispetto ai decenni precedenti. con il posteriore della Maino che, per esempio, ha una molla di richiamo anche all'interno del manubrio


venerdì 9 gennaio 2009

l'alluminio

racconti di strade percorse in leggerezza e modernità, per questa serie di pedali

marca Frejus, Torino, negli anni '40. s'impiegava l'alluminio per flange, capsule marchiate e dadi delle astine

già molti anni prima, chissà dove chissà da chi, troviamo inserti d'allumino o zama in vece di gommini. per non consumare le suole delle scarpe!

doppia coppia, durallumino! F.O.M. Fonderia Officina Maritano, Collegno (TO). i primi presumo anni '40, sportivi. mentre questi altri son freschi d'autarchia nel 1938, su bicicletta Vianzone

gentili amici, con gennaio giunge per me il momento di abbassare la serranda dell'officina. continuerò un poco a lavorare, ma sarò più che altro latitante. avvito un paio di pedali leggeri e me ne vado in giro. che tanto dopo i primi due chilometri il freddo passa

e allora Maino! da viaggio