lunedì 8 febbraio 2010

perla mamma

da federico, con la cura di un regalo per la mamma. Umberto Dei MARCA ORO del 1940! un restauro raffinato e ricercato in ogni minimo dettaglio. l'eleganza, lo stile, la qualità di questo antico velocipede per signora riportate ai fasti di decadi passate. come settant'anni orsono, una bicicletta a patrimonio di famiglia! tutte le foto quì

giovedì 4 febbraio 2010

storia del velocipede

quasi due anni di intenso scambio di informazioni sul ciclismo d'epoca. cari amici cicloappassionati, arrugginiti, impolverati. oggi festeggiamo le centomila visite! di tutti noi curiosi di cicli antichi, di tanti che s'infilano in fienili e luoghi angusti, per cercare biciclette, parolare del pedale. dei vostri lavori, esperimenti, consigli, disappunti. incontri, racconti, progetti. di passione per il recupero della storia del velocipede. di desideri, di piacere. nel tornare a pedalare biciclette dei due secoli passati!

per continuare a condividere e lavorare insieme, s'inaugura oggi la pagina BIBLIOTECA. a creare un elenco bibliografico di riferimento, un passo alla volta - conto su vostre segnalazioni e recensioni! - da arricchire con titoli di libri più o meno noti, recenti o antichi. da cercare, da leggere, da condividere. il primo, su tutti, questo raro e, in Italia, forse il più prezioso e ricercato:

"Storia del velocipede e dello sport ciclistico"
A. Gardellin, Padova, Tipografia Libreria Antoniana, 1946, pp. 483


Quasi vent'anni di attente ricerche e intenso lavoro, molte sudate ma accolte richieste di mecenatismo da parte dell'industria del ciclo, per finanziare l'opera da presentare in occasione della "Mostra del Ciclo e del Motociclo" di Milano, nel 1946, appena dopo il conflitto mondiale, sostenuto dalla fede che questa pubblicazione debba servire principalmente a fare opera fattiva al fine della propaganda del ciclismo fra la gioventù italiana, Angelo Gardellin consegna alla Storia quest'opera straordinaria. Angelo Gardellin appunto, campione italiano di velocità negli anni 1905 e 1913, compila questa che si può definire un'enciclopedia profondamente documentata e professionalmente imparziale, dalla protostoria del velocipede allo sviluppo delle corse velocipedistiche, passando per l'analisi dell'industria italiana del ciclo e della gomma. Quasi 500 fitte pagine corredate di oltre 1500 fotografie ed illustrazioni d'epoca!
Giustifica

A tutti, per il sostegno, un grazie di cuore!

Mayno

mercoledì 3 febbraio 2010

cavallo francese

giunto a compimento è il tempo de l'attesa! racconta dismarita: qualcuno dice che con questo tipo di forcella siamo ai primissimi anni del '900 (..) ha un canotto sterzo molto lungo (..) sono alto circa un metro e ottanta e a malapena tocco terra con le punte! è un vero e proprio "cavallo d'acciaio". che avanguardia dovevano parire di quei tempi i velocipedisti, alti per le strade come i fantini, ma su puledri assai più snelli


martedì 2 febbraio 2010

venerdì 29 gennaio 2010

routier lèger

leggera, da corsa. l'eccelsa qualità anglosassone B.S.A. Birmingham Small Arms. Francia 1914, a quel tale distinto talvolta, scarmigliato assai spesso. ha voglia di modernità, un po' di fuggire dal clima bellicoso, o forse solo di pedalare. in sella, lungo i viali e nel fermento delle strade trafficate. pignone fisso e senza freni, par d'essere nella Parigi d'oggi giorno. 100 anni trascorsi in gran volata!

da dismarita, B.S.A di fabbricazione francese Brown Brothers. mezza corsa. denominata "Routier lèger"!







mercoledì 27 gennaio 2010

appuntamenti

a FERRARA, il 30 e 31 GENNAIO,
ci sarà un'importante MOSTRA SCAMBIO!

Per informazioni:

pellegriniclassicsolutions@gmail.com
0425 31299 Tel. e Fax

lunedì 25 gennaio 2010

al lavoro!

giuliano ritrova e propone al nostro esame questo brumato ferro antico. bramoso di tornare a scorrere lieve su strade polverose, a quasi un secolo dalle prime scorribande! la forcella, con foderi particolarmente diritti, è riconducibile ai primi anni '20. secondo voi? la serie sterzo integrata ricorda biciclette Bianchi, così come la posizione del bullone per serrare il canotto della sella ed i forcellini posteriori. invece d'altro canto, freneria e dettagli costruttivi del telaio, come i foderi posteriori alti che si restringono, ci allontanano dal celebre marchio milanese. escluderei anche Wolsit, proprio per il suddetto bullone. il disegno della corona potrebbe essere Bianchi antico oppure Wola. o altro ancora? i parafanghi paiono non originali, più recenti. particolare anche il manubrio, con una pipa orizzontalmente più larga dell'usuale. fantastico il gruppo luce! che sia di una marca in particolare oppure un assemblato artigianale o anche una bicicletta modificata, più volte nel corso degli anni, merita decisamente di essere accudita, esaminata e alfine dedicarle un restauro sincero. cercando di recuperare il più possibile l'originalità e. lasciando, nel dubbio, anche tracce degli interventi successivi. per maggiore confidenza, trovate tutte le foto quì. ruote 28 3/8? nella corrispondenza, mi sono scordato di chiedere a giuliano. conto 40 raggi agganciati al mozzo posteriore e 32 intrecciarsi sull'anteriore. ne' su pedivelle ne' sui mozzi sono incisi marchi o date. la corona riporta all'interno il numero 44 ad indicare quasi certamente il numero dei denti e uno 0, zero. sul movimento centrale pure, dal lato della guarnitura, c'è un altro 0, zero. e un 9, in altro punto del medesimo. la ruota libera, con oliatore, riporta la scritta Coventry. negli anni, oltre al fiero utilizzo, probabilmente mani artigiane hanno indotto modifiche varie a questa fascinosa bicicletta d'epoca. ora tocca a noi fornire il più attento supporto alla ricostruzione dei dettagli: al lavoro, amici!