mercoledì 3 marzo 2010

partigiani


sbiadita, come la vita doveva parire negli anni della guerra. una bicicletta può fare la differenza. al servizio della patria. che sia buona. sperando non la sottraggano i tedeschi! racconta alberto. sì, sì è vero, anche i Partigiani pedalavan sulle Umberto Dei. questa, Marca ORO del 1938, non so se riuscite a veder bene, perno smontabile, come da catalogo! e date un occhio allo stato di conservazione di mozzi e pedivelle. anche il manubrio, se pur torto, risplende dopo una fugace carezza di paglietta. fine! sì, i parafanghi, soprattutto quello posteriore, non han vissuto bene, ma il servizio per la Repubblica è stato efficace! frenata integrale. verrà effettuato un restauro conservativo. ah, dimenticavo, il carter. in bagno d'olio, è ridotto così in quanto serviva da nascondiglio di messaggi e documenti che venivan trasportati dietro le linee o per evitare i crucchi! attendiamo la fine del restauro, per scoprirne la nuova lieta sorte. trovata sulle colline piacentine




domenica 28 febbraio 2010

venerdì 26 febbraio 2010

al sole

bagliori di natura che si risveglia invitano a pedalare antiche biciclette. in allegria. aria fresca sul viso e sorrisi dei passanti. un trillo del campanello a salutare il sole che si schiude! da dismarita, ecco le foto di uno splendido bronzino Peugeot Valentigney di inizio secolo. grazie ad un amico, che l'ha scovato tra mille cianfrusaglie! come un desiderio di primavera, sopito nelle riflessioni dell'inverno, in attesa di tornare a rifiorire

mercoledì 24 febbraio 2010

Bicicloide

cari cicloamici d'altri tempi, medusa ci segnala questo nuovo blog creato da un amico, esperto di biciclette da corsa, Bianchi in particolare: www.bicicloide.blogspot.com

lunedì 22 febbraio 2010

Maino mod. 36 A

da gianni, storie di bicicletta Maino:

Ognuno ha il suo spacciatore… Anche io ho il mio. Naturalmente non sto parlando di droga ma di biciclette, un vizio infinitamente più piacevole e meno dannoso. Conosco ormai da diverso tempo il mio “spacciatore”, che chiamo affettuosamente il “Vasco Rossi dei poveri”, sorta di nobile decaduto, un po’ artista e un po’ collezionista che racchiude i suoi tesori in quello che lui definisce un capannone, che altro non è, in realtà, che una serra in disuso. Come ogni buon spacciatore lui conosce bene i gusti dei suoi clienti e sa già, quindi, che le biciclette che mi interessano le ha già vendute tutte… Ma a volte mi riserva delle sorprese. E’ così che ho trovato in mezzo a tanto ciarpame e a bici senza valore una vera principessa: una Maino modello 36 A della fine degli anni ’50 (circa). Inizialmente l’ho portata a casa senza aspettative particolari, ma una volta iniziato il lavoro di pulitura, come un archeologo che ritrova una mummia perfettamente conservata, ecco che io mi sono reso conto della perla che avevo per le mani. Tutti i particolari sono originali e marcati Maino: i pedali, i mozzi delle ruote, la guarnitura e il manubrio. E’ assolutamente completa! Un piacere davvero raro!







giovedì 18 febbraio 2010

nero e nichel, Atala!

s'era in agosto, quando lorenzo ci mostrò quest'Atala per la prima volta. il lavoro di restauro è stato lungo, soprattutto quello di ripulitura dal verde e dalla porporina - che per fortuna hanno conservato il colore originale e una discreta parte di nichelature - ed ora a voi l'eccellente risultato! e l'esame dei dettagli di raffinata produzione.

una bicicletta d'epoca densa di fascino e storia antica!

i mozzi sono Durkopp, a chiocciole registrabili ed oliatore ad elmo. marcati all'interno con l'anno 20, chissà che siano originali oppure no? a mio parere la datazione potrebbe essere 1920, ma anche di qualche anno precedente, voi che ne pensate?


finezze d'inizio '900!




giovedì 11 febbraio 2010

quì con noi a bere un'aranciata

dalla foto alla celebre canzone di Paolo Conte, sul conterraneo Giovanni Gerbi, Diavolo Rosso! dimentica la strada, vieni quì con noi a bere un'aranciata

per la BIBLIOTECA, in prestito da alcuni amici ciclisti, ecco un libro non facile da trovare. allenate il fiuto, la vista e le domande, non si sa mai che salti fuori. biografia, aneddoti, foto e documenti del grande ciclista astigiano! pubblicato per i cento anni dalla nascita di Gerbi, dal 4 giugno 1885, alle prime corse con la maglia rossa, le grandi vittorie e la celebrità, nel 1913 un'officina a Milano, la guerra, la fabbrica di biciclette ad Asti, il caparbio ritorno alle corse nel 1931! una passione inestinguibile, una leggenda. un dì, di ritorno da Milano a far visita all'amico malato, il corridore Giovanni Rossignoli, Gerbi rimane ferito in un incidente automobilistico e muore un mese dopo. è il 7 maggio 1954

"Diavolo Rosso" a cura di A. Guarene e P. Monticone, Asti, ed. Astistampa, 1985, pp. 142