venerdì 4 giugno 2010

BIKE PRIDE 2010, Torino, domenica!


il RITROVO per il gruppo dei CICLISTI D'EPOCA è al

Parco del Valentino

h. 14:30

INFORMAZIONI e CONTATTI sul FORUM

mercoledì 2 giugno 2010

emozioni

da parma, Filippo ci presenta questo suo straordinario lavoro!

a rendere omaggio alla storia ciclistica italiana e di buon auspicio per La Polverosa, il 12-13 Giugno 2010 a Moticelli Terme (Parma), 3° Tappa del Giro d'Italia d'Epoca.

BIANCHI mod. M 1925 "Giro d'Italia"
emozioni e scoperta di valori



Filippo: "Da oltre 50 anni vicino al mondo delle biciclette, Vi devo confidare che non ho mai posseduto una Bianchi da corsa, rappresentando un assoluto punto di riferimento. Per cui Vi lascio immaginare il mio stato d‘animo quando nell’autunno scorso un caro amico, Alfonso, mi ha proposto l’acquisto di 15 Kg di ferraglia, sotto la cui ruggine ben si intravvedeva di che si trattasse. Allo sbalordimento, incredulità e stupore del primo momento ha fatto seguito un’indescrivibile gioia per il fatto di aver così improvvisamente raggiunto una alta aspettativa da tutti tanto ambita nel nostro campo, ma anche una nuova emozione fino ad allora mai provata, per la ragione che stavo vivendo un momento di toccante altruismo nel gesto con cui l’amico, anch’egli appassionato di bici da passeggio, mi stava offrendo qualcosa di molto, molto prezioso. Questa iniziale condizione di euforia si è ben presto scontrata con le problematiche legate alla enorme difficoltà a reperire i componenti mancanti o usurati, necessari per poter procedere ad una rigorosa opera di restauro, rigorosa e fedele come era almeno mia intenzione effettuare. Ho inutilmente contattato decine di appassionati ed amici degli amici nel vano tentativo di completare le ultime due parti mancanti e di cui sono ancora alla ricerca: manubrio e pedali. Nel frattempo, però, ho incontrato Paolo, alle cui giovani ma esperte mani devo il merito di aver saputo riprodurre una bella replica di una parte tanto importante qual è il manubrio. E per mia ulteriore fortuna altri però avevano risposto all’appello: mi riferisco a Giuseppe, Maurizio, Diego, Gabriele, Fausto. Malgrado questi aiuti, ero sempre molto lontano dal duplice traguardo che mi ero posto: finire il mezzo in tempo per partecipare a La Polverosa e realizzare un restauro integrale con il massimo rispetto e rigore storico, ma che fosse anche in grado di conciliare l’uso pratico che della bici intendevo fare e le particolari mie misure antropometriche (cm.183 di altezza con braccia molto lunghe). Compromesso di non facile risoluzione anche perché avrei dovuto adottare delle scelte realizzative di natura tecnica alle quali non mi trovavo preparato. Il tempo avanzava, la scadenza si avvicinava inesorabilmente, temevo di non finire il lavoro, lavoro che si andava rivelando sempre più impegnativo anche per l’insorgere di imprevisti o problematiche familiari che bloccavano o rallentavano l’opera. La soluzione di questi problemi è stata semplicissima. E’ bastato mettermi in contatto con Alberto - il mitico Zagor - che mi ha fornito tanti preziosi e decisivi suggerimenti grazie ai quali ho capito quello che avrei dovuto fare ed ho fatto. Voglio pertanto sperare che mi saranno perdonate alcune licenze che mi sono preso con particolare riferimento alla nichelatura applicata ai forcellini anteriori e posteriori, alla lunghezza della pipa del manubrio, all'allestimento della Bianchi per affrontare i raduni di bici d’epoca, pertanto l’eliminazione delle manopole al manubrio con l’applicazione di un’abbondante e confortevole imbottitura e finitura con robusto nastro di canapa grezza, la sostituzione degli originali pattini in gomma Bowden con più sicuri, efficienti e meno dannosi - per i cerchi in legno - pattini in sughero. L’emozione più grande – lo possono sapere bene e confermare solo coloro che hanno la soddisfazione di poter eseguire “personalmente” un lavoro di restauro – è quella che mi aspettava al momento in cui la bici dall’officina è passata al collaudo su strada. Sensazioni uniche ed indescrivibili, veramente. Di questa storica bicicletta purtroppo nulla si conosce del suo passato agonistico, da dove provenga, chi l’abbia posseduta in questi 85 anni di vita. Dopo averla salvata dall’incuria del tempo e dell’uomo, grazie all’aiuto ed alla collaborazione di tanti cari amici cui tutti va il mio più sentito e riconoscente ringraziamento, sarà mio impegno cercare di dare lustro alle sue gloriose origini, montandole in sella nelle numerose occasioni di raduni di bici d’epoca a venire e, già da subito, iniziando con La Polverosa, il 12-13 Giugno 2010 a Monticelli Terme (Parma), 3° Tappa del Giro d'Italia d'Epoca, a cui siete calorosamente inviatati a partecipare".












Alcuni dati tecnici della bicicletta:

- Telaio n.116353
- Altezza centro/fine cm.57
- Aella Brooks
- Mozzi a 36 fori
- Cerchi legno Vianzone smontabili
- Coperture: Michelin "COURSE" 28 X 1 5/8 X 1 1/4
- Corona a 44 denti
- Ruota libera Regina a 18 denti, pignone fisso a 24 denti
- Parti lucide e raggi nichelati

martedì 1 giugno 2010

grande successo


la ciclofficina di Legnano ci racconta:

UNA LEGNANO AL COMANDO: Grande successo per il primo storico raduno di biciclette del leggendario marchio Legnano. L’iniziativa, creata dal Presidente dell’Associazione no-profit "Il box – motore per l’arte", Giuseppe Biselli, ha voluto essere una spinta al rilancio del marchio che ha segnato la storia del ciclismo mondiale attraverso la presentazione di due prototipi alto di gamma. Tra i campioni presenti anche Ercole Baldini, straordinario vincitore nel 1958 del Giro d’Italia, Campionato Italiano e Campionato del Mondo su Legnano.

Legnano, 31 maggio 2010 – Estimatori, collezionisti, grandi campioni e numerosi giovani sono intervenuti al primo raduno storico di biciclette Legnano che si è svolto nella cittadina lombarda sabato 29 maggio. Oltre cento appassionati e bici che hanno invaso Legnano all’insegna del divertimento e dell’aggregazione.
“In questa giornata di festa c’era tutto: amanti delle due ruote di ogni età, grandi campioni, numerosi appassionati e amici che con entusiasmo hanno aderito al raduno che ha attraversato il cuore della cittadina. C’era la storia del marchio Legnano, rappresentata da numerosi cimeli che hanno arricchito la mostra mercato realizzata per l’occasione, ma c’era anche l’innovazione del marchio rappresentata da due prototipi di bici alto di gamma che, oltre a destare interesse, hanno anche gettato le basi per il futuro. Perché il marchio Legnano vuole ritrovare la giusta collocazione nel panorama nazionale ed internazionale” - sottolinea Filippo Gnech, uno degli eredi della famiglia Bozzi proprietari del marchio. Progetti e disegni che puntano a realizzare prodotti eccellenti, anticipati dai due prototipi strada presentati durante il raduno, con telaio in carbonio, che racchiudono tradizione e innovazione.
“Ci stiamo confrontando con partner industriali in grado di valorizzare i nostri progetti e che mettano a disposizione idee e strutture – continua Filippo Gnech – Il marchio è leggendario e vogliamo trovare artigiani in grado di realizzare dei capolavori e aziende produttrici, naturalmente tutto Made in Italy”.

Entusiasta del successo dell’iniziativa il Presidente dell'Associazione no-profit "Il box – motore per l’arte", Giuseppe Biselli, promotore della prima giornata di raduno che rientra nell'innovativo progetto "Una bicicletta lasciata sola torna al comando" con l'obiettivo di dare nuovamente vita al marchio anche attraverso il "Registro Storico Biciclette Legnano", patrimonio unico che vuole ulteriormente arricchirsi di fotografie, documenti e informazioni sulle bici di interesse collezionistico del marchio Legnano.

Il raduno ha preso il via dallo storico Borgo Sant'Ambrogio per raggiungere, attraversando il cuore della cittadina, Piazza San Magno, dove è avvenuta la benedizione da parte del Monsignor Carlo Galli, Piazza del Monumento (di Alberto da Giussano, logo del Marchio Legnano), piazzale Bozzi, dedicato a Emilio Bozzi, fondatore della Legnano.
La tappa significativa è stata quella effettuata al Museo Alfa Romeo F.lli Cozzi, per un simbolico incontro tra due e quattro ruote, in occasione del centenario Alfa Romeo.
Presso il Borgo Sant’Ambrogio è stata allestita una biblioteca dedicata al mondo delle due ruote ed una mostra-mercato ricca di cimeli del ciclismo eroico. Tra questi da segnalare la bici Modello 54 del 1921 con cerchi in legno eccezionalmente conservata anche nel suo colore emblematico verde oliva. Lo stesso modello su cui Giovanni Brunero vinse il Giro d’Italia del 1921. Tra le numerose iniziative anche la presentazione del libro “Viva Coppi” di Filippo Timo, un romanzo che ritrae l’aspetto più intimo della vita del Campionissimo e uno spaccato della solitudine di un campione nel suo tempo e contro il suo tempo, libro scritto da Gabriele Moroni dal titolo “Fausto Coppi, solitudine di un campione”.


L’evento, patrocinato dal dal Comune di Legnano, dalla Provincia di Milano e dalla Federazione Ciclistica Italiana, ha trovato la giusta collocazione: “Un marchio leggendario che ha segnato la storia del ciclismo italiano a livello mondiale. Per questo – evidenzia il Presidente della Federazione Ciclistica Italiana, Renato Di Rocco – abbiamo aderito con entusiasmo al primo raduno di Bici Legnano il cui successo ha, ancor più, messo in evidenza la grande popolarità del ciclismo e del marchio Legnano che sempre unisce tradizione ed innovazione”.

L'occasione ha inoltre portato alla realizzazione di un Annullo Filatelico Postale Legnano, a disposizione durante il raduno. Sono state stampate inoltre otto cartoline commemorative numerate, una delle quali dedicata all’alfiere locale, Pasqualino Fornara, uno dei campioni della Legnano dall’anno 1949 al 1951.
Allo storico raduno hanno partecipato Luca Fornara, figlio di Pasqualino e Vittorio Seghezzi, storico gregario di Bartali ed il grande Ercole Baldini, oltre a Danilo Gioia, Piero Coppi e all’erede Andrea Bartali.

Ringrazio Roberta Ceppi e tutti gli appassionati del prestigioso Marchio Legnano che hanno reso possibile questa “storica giornata”.

Giuseppe Biselli

domenica 30 maggio 2010

d'un ciclista

d'un ciclista torinese, ZANINETTI, anzi due, perlomeno. qualche tempo dopo il 1937, ale mi chiamò appena ritrovata la sua bella, al margine della corte. destinata, per un attimo, alla raccolta dei rifiuti. voleva farci qualche giro. è passato un po' di tempo, ma ecco ancora in forma!

alcuni componenti pare siano aggiornati agli anni '50. comoda come una poltrona, su cerchi in legno 26 e freno a contropedale. tutto è stato lasciato come pervenuto, a rendere omaggio agli anni dei ricordi!





sabato 29 maggio 2010

Agliana - PISTOIA


da vincenzo, grande appassionato di biciclette Taurus, una prossima Mostra di biciclette d'epoca, sarà organizzata ad Agliana in provincia di Pistoia!

dal 10 al 29 Giugno 2010
E' patrocinata dal Comune di Agliana dal museo del ciclismo Gino Bartali, dalla Banca BCC di Vigole e associazione sportiva Agliana Ciclismo.
Il giorno 11 giugno ci saranno ufficiali ringraziamenti per 5 ciclisti Aglianesi, a cui saranno consegne delle targhe commemorative e altro ancora..

La mostra durerà 20 giorni saranno esposte biciclette da corsa e da passeggio degli amici appasionati della zona!

lunedì 24 maggio 2010

Mostra a Santena (TO), le foto!

un grazie enorme a tutti gli amici che hanno collaborato alla mostra di biciclette d'epoca a Santena, questa domenica! a Pia, per l'idea, l'entusiasmo e la torta salata, a Giovanni per l'aiuto sincero e la disponibilità smisurata, ed il vino, a Piero per la ricca collezione di biciclette e la competenza, la grande disponibilità e l'energia, a Lino per le biciclette ed il sincero supporto, a Gianpiero per il prototipo "Cavalletta", a Max ed alla sua splendida famiglia, per l'impegno a migliorare il mondo, e per il bicicletto Clément! a Jimmy, per la presenza impareggiabile e per aver accettato di dormire pure lui in branda dentro alla palestra, a Daniele, per l'appoggio, la visita notturna, la Frejus ed il sapone! a Fra, per la pazienza e le fotografie, a tutti gli amici e passanti che hanno visitato la mostra, primo tra tutti il sig. Foschi, arrivato alle nove e mezza del mattino in bicicletta da Torino, e poi il grande Rude, giunto in treno da Spotorno con l'Amerio appena restaurata, al maestro Angelo Picchio, per la maglia ed i racconti preziosi, a Giuseppe e Franco, fin dall'inizio in forze alla mia passione, a Carlo, un caro amico di biciclette, al signore che ci ha portato le figurine del ciclismo! a Francesco ed al Comune di Santena, a tutti quelli di cui ora non ricordo il nome, ma che hanno dispensato sorrisi e chiacchiere piacevoli. a tutti quelli che non sono riusciti a passare, ma che sono l'ossigeno della mia passione per le biciclette d'epoca. in particolare a Steu, impegnato quel giorno con altre vecchie biciclette! a tutti quelli che non ho avuto il tempo di invitare, mannaggia e che magari non lo sapevano nemmeno della mostra. e un augurio a che si continui tutti insieme a coltivare questa passione per i valori di un tempo!