venerdì 22 maggio 2015

novant'anni

Quanti episodi quotidiani intorno a queste ruote, dei suoi novant'anni di vita agreste. Una biografia di cui in realtà conosco nulla, ma di cui il ferro qualche cosa un po' alla volta racconta. Con tanto che piaceva allora e incanta ancor più oggi il copricatena chiuso, a un certo punto tra proprietario e meccanico l'han rimosso, da questa Bianchi S24 del 1924. Tiene duro la ruota posteriore 28 3/8 con i suoi 40 raggi, mentre l'anteriore a 32 fori sarà magari finita in qualche fosso! La linea lunga è tutta degli anni '20, la finezza è tipica delle Bianchi, l'odore di grasso e polvere è quello del tempo che scorre.













mercoledì 20 maggio 2015

Bianchi Tour de France 1952

Grazie ad Enzo, che ci presenta il suo ultimo restauro, di grande bicicletta Bianchi!
Sella Aquila e tubo sella Campagnolo acciaio da 25mm
Manubrio e piega Ambrosio Champion Bianchi
Cambio, deragliatore e levette Campagnolo Gran Sport
Cerchi Nisi 40-32, mozzi Bianchi e tubolari Vittoria da 25
Freni e leve Universal
Pedali Bianchi e tappi manubrio Gaslo Bianchi replica

























sabato 16 maggio 2015

Forlì, domenica 17 Maggio

Odo una sferragliar di Velocipedi
A Villa Saffi, in attesa del Giro d'Italia
domenica 17 maggio 2015

In attesa del Giro d'Italia, che partirà proprio da Villa Saffi mercoledì 20 maggio, una domenica dedicata alla scoperta della casa museo e del suo suggestivo giardino.
Dalle 10,00 alle 19,00 apertura straordinaria ad ingresso libero e tante proposte per i visitatori.

Questa affascinante dimora storica, dal 1988 di proprietà comunale, dove Aurelio Saffi risiedette a lungo e dove si spense il 10 aprile 1890, sarà la protagonista domenica prossima di “Vivi il verde”, l'iniziativa promossa dall’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna che intende coinvolgere i tanti giardini aperti al pubblico presenti sul territorio.

La mattina sarà dedicata in particolare alle famiglie con bambini che potranno raggiungere la villa, situata nella frazione di San Varano, anche in bicicletta lungo la pista ciclabile di Via Firenze e potranno fermarsi per il pranzo sul prato del giardino per un pic-nic insieme. (Portare tutto il necessario - consigliata prenotazione al numero 0543 712627)

Inoltre letture per i più piccoli, laboratori con l'argilla e visita naturalistica al giardino animeranno la giornata che terminerà con un piccolo aperitivo e alle 17,00 il saluto musicale a cura di alcuni allievi della Scuola Media “Via Ribolle” - indirizzo musicale.

Oltre a Villa Saffi, aderisce all'iniziativa “Vivi il Verde” anche il giardino “La Còcla” di Via Andrelini, gestito dalle Guardie Ecologiche Volontarie che aprirà sabato 16 e domenica 17 maggio con visite guidate e laboratori. Il calendario con tutti gli appuntamenti in Regione è visibile sul sito dell'IBC (http://ibc.regione.emilia-romagna.it )

Il ricco ed articolato programma - consultabile sul sito www.cultura.comune.forli.fc.it - è il frutto della disponibilità e della collaborazione messe in campo da molte realtà della città : Comitato di Quartiere San Varano, Museo Ornitologico “Ferrante Foschi”, Associazione Culturale “Essere con”, Scuola secondaria di primo grado “Via Ribolle” e i volontari del progetto Nati per leggere coordinati dal Centro per le Famiglie del Comune di Forlì.

In caso di maltempo il programma sarà rivisto in base alle attività che potranno essere svolte all'interno. Sarà in ogni caso garantita l'apertura della casa museo.

Ingresso libero.



per informazioni
Servizio Cultura e Musei
Tel. 0543 712627

r'amata

Le biciclette, come tutte le cose vecchie, parlano e raccontano resti di una vita vissuta, ma occorre una lenta digestione, per riuscire ad ascoltare. Per questo preferisco andar cauto e per gradi a smontare ed eventualmente correggere; occorrono paziena e riflessioni, più che vasche elettrolitiche e tintometri. Poche tracce di ramatura rimaste insieme a qualche cromatura su questa bicicletta da corsa degli anni '40: allestimento Cicli G. Ghia di Torino, su telaio Benotto, prima di tutto ci rammenta che ramature e cromature bene non fanno al ferro, se mal esposto all'umido e al tempo!
Cambio corsa Campagnolo a due leve, con ruota libera quadrupla, quì non originale, catena Everest Fossati leggerissima, solide pedivelle Magistroni, pedali in ferro Sheffield a centro intero. Primo aneddoto con dubbio: la bicicletta non è stata rimaneggiata in passato ed ha le chiavelle montate assai precise, ma senza rondelle ai dadi; qualcuno se l'è scordate oppure un meccanico sapeva per certo che così avrebbero avuto maggior tenuta? Seconda memoria con ipotesi: gabbiette e cinghietti sono stati rimossi, forse proprio quando han deciso di alzare il manubrio per una posizione più da viaggio, riuscendo in qualche modo ad incastrare la pipa nella forcella; da là a poco oppure in tempi più recenti, qualcuno ha poi massaggiato grezzamente con le pinze la suddetta pipa in ferro di pregevole artigiana fattura, per piega in alluminio; ma il tutto ha resistito forte, così come era stato predisposto per le fatiche dell'atleta, che certo non avrebbe gradito rotture, nello spingere sul grande manubrio.   

 
Freneria completa Balilla di fabbricazione locale, con lunghi gommini rossi forati, su portapattini in alluminio. Questa bicicletta è rimasta ferma per anni in custodia ad un ciclomeccanico: tutto bene, ma ad un certo punto le ruote originali son finite nell'immondizia! Il rammarico del meccanico ha prodotto queste altre due ruote su cerchi in legno della CB, molto solidi, leggeri, affidabili e mozzi Campagnolo marchiati U. Dei. Ora il tal meccanico è anziano e appesantito dal cibo e dalla vita, ma è certo che a raggiare fu a suo tempo un drago!
Altra nota di storia velocipedistica, la sella artigianale: roba seria! Esisteva all'epoca un artigianato specifico per la lavorazione e riparazione delle selle: m'immagino che qualcuno dovette essere ben fiero ad un certo punto di aver ribattuto i chiodi con tanta fine precisione, tanto che ancor oggi quella sella trasuda di una grande esperienza nel creare il miglior guanto possibile per il culo del corridore. Replicare a macchina un tal lavoro di sensibilità artigiana, mi pare simile a tentare di spiegare il comportamento umano con una matrice matematica: ci si può andar vicino, ma è impossibile considerare tutte le variabili.