sabato 26 settembre 2015
sabato 5 settembre 2015
La Classica di Pinerolo (TO
Torna La Classica di Pinerolo !
Dopo l’ottimo successo ottenuto dalla prima edizione ed i lusinghieri
riscontri avuti tra i partecipanti, l’ultimo fine settimana del mese di
settembre Pinerolo tornerà ad ospitare il ciclismo d’epoca, con
l’edizione 2015 de La Classica di Pinerolo.
Riconfermata la formula che prevede anche quest’anno 2 percorsi base, uno di breve lunghezza denominato Percorso Romantico destinato alle biciclette non da corsa ed ai ciclisti poco allenati ed uno medio/lungo chiamato Percorso Sportivo, destinato ai partecipanti più allenati.
Entrambe i percorsi saranno completamente pianeggianti ed andranno a toccare alcuni dei luoghi più suggestivi del Pinerolese, tra castelli, abbazie, vigne, frutteti e parchi naturali.
In coda a questi percorsi, solo i partecipanti che lo desiderano e comunque dotati di bici adeguata, avranno la possibilità di agganciare una vera e propria estensione del percorso che pur non prevedendo un chilometraggio aggiuntivo particolarmente lungo (15 i km in più), porterà i ciclisti più audaci ad affrontare salite anche piuttosto impegnative. Non a caso a questa estensione è stato dato il nome di Variante del Grimpeur.
Con La Classica di Pinerolo, queste terre tornano ad ospitare il ciclismo eroico che vuole riproporre le gesta dei grandi corridori del passato che in tutte le epoche hanno frequentato questi luoghi dove peraltro spesso si sono scritte pagine epiche del ciclismo.
Tutti ricordano le gesta del grande Fausto Coppi che nella tappa Cuneo-Pinerolo del Giro d’Italia 1949, rilegò ad oltre 12 minuti di ritardo grandi corridori come Gino Bartali ed Alfredo Martini.
Molti meno ricordano invece grandi campioni del passato che nativi di queste zone hanno gareggiato e vinto nelle principali corse dei primi decenni del ‘900: gente come Francesco Camusso (vincitore del Giro d’Italia 1931, anno in cui tra l'altro veniva introdotta per la prima volta la Maglia Rosa) e di numerose tappe al Tour de France, o come i fratelli Bartolomeo e Pietro Aimo (vincitori di numerose tappe al Giro d’Italia e di altre importanti corse tra gli anni ’10 e ’30), ed ancora Luigi Barral corridore nativo della Val Chisone ma assolutamente sconosciuto ai più, che nel 1932 si impose al Tour de France nella categoria dei corridori “isolati” e giunse 9° nella classifica assoluta (“l’isolato” era un corridore non legato ad una casa ciclistica né a una squadra nazionale che correva senza tecnici, meccanici, massaggiatori); eccellente scalatore si mise in mostra per anni nelle grandi corse dell’epoca ed ancora nel Giro del ‘37 rivaleggiava con Gino Bartali nella classifica riservata ai Gran Premi della Montagna.
La Classica di Pinerolo si svolgerà Domenica 27 Settembre, ma già nel giorno precedente (Sabato 26 Settembre) è previsto un prologo molto particolare. Gli iscritti avranno infatti la possibilità di partecipare anche ad una prova di regolarità a cronometro denominata "Crono Senza Tempo" che porterà i partecipanti a misurarsi lungo i viali sterrati del centro città, dove un tempo avvenivano il passaggio e gli arrivi dei corridori nelle corse ciclistiche dagli anni '30 agli anni '50.
Le iscrizioni alla manifestazione sono già aperte tramite il sito internet www.laclassicadipinerolo.com .
Da Martedì 8 Settembre sarà possibile iscriversi anche direttamente presso la sede della Pro Pinerolo (Piazza Vittorio Veneto 8, orario martedì, giovedì e venerdì 16/18, mercoledì 9,30/11,30).
In occasione della manifestazione sono inoltre previsti in area partenza/arrivo della manifestazione eventi collaterali con musica vintage, esposizioni di auto, moto e bici d’epoca, mercatino dedicato al ciclismo vintage.
La manifestazione lo scorso anno si era contraddistinta per un clima festoso, con zero agonismo ma tanta goliardia e tanto divertimento. Quest’anno gli organizzatori vogliono replicare facendo crescere il numero dei partecipanti. Insomma, ciclismo eroico in salsa piemontese ! Ti aspettiamo !
Per informazioni
info@laclassicadipinerolo.com
Sito internet
www.laclassicadipinerolo.com
Su Facebook
it-it.facebook.com/laclassicad ipinerolo
Riconfermata la formula che prevede anche quest’anno 2 percorsi base, uno di breve lunghezza denominato Percorso Romantico destinato alle biciclette non da corsa ed ai ciclisti poco allenati ed uno medio/lungo chiamato Percorso Sportivo, destinato ai partecipanti più allenati.
Entrambe i percorsi saranno completamente pianeggianti ed andranno a toccare alcuni dei luoghi più suggestivi del Pinerolese, tra castelli, abbazie, vigne, frutteti e parchi naturali.
In coda a questi percorsi, solo i partecipanti che lo desiderano e comunque dotati di bici adeguata, avranno la possibilità di agganciare una vera e propria estensione del percorso che pur non prevedendo un chilometraggio aggiuntivo particolarmente lungo (15 i km in più), porterà i ciclisti più audaci ad affrontare salite anche piuttosto impegnative. Non a caso a questa estensione è stato dato il nome di Variante del Grimpeur.
Con La Classica di Pinerolo, queste terre tornano ad ospitare il ciclismo eroico che vuole riproporre le gesta dei grandi corridori del passato che in tutte le epoche hanno frequentato questi luoghi dove peraltro spesso si sono scritte pagine epiche del ciclismo.
Tutti ricordano le gesta del grande Fausto Coppi che nella tappa Cuneo-Pinerolo del Giro d’Italia 1949, rilegò ad oltre 12 minuti di ritardo grandi corridori come Gino Bartali ed Alfredo Martini.
Molti meno ricordano invece grandi campioni del passato che nativi di queste zone hanno gareggiato e vinto nelle principali corse dei primi decenni del ‘900: gente come Francesco Camusso (vincitore del Giro d’Italia 1931, anno in cui tra l'altro veniva introdotta per la prima volta la Maglia Rosa) e di numerose tappe al Tour de France, o come i fratelli Bartolomeo e Pietro Aimo (vincitori di numerose tappe al Giro d’Italia e di altre importanti corse tra gli anni ’10 e ’30), ed ancora Luigi Barral corridore nativo della Val Chisone ma assolutamente sconosciuto ai più, che nel 1932 si impose al Tour de France nella categoria dei corridori “isolati” e giunse 9° nella classifica assoluta (“l’isolato” era un corridore non legato ad una casa ciclistica né a una squadra nazionale che correva senza tecnici, meccanici, massaggiatori); eccellente scalatore si mise in mostra per anni nelle grandi corse dell’epoca ed ancora nel Giro del ‘37 rivaleggiava con Gino Bartali nella classifica riservata ai Gran Premi della Montagna.
La Classica di Pinerolo si svolgerà Domenica 27 Settembre, ma già nel giorno precedente (Sabato 26 Settembre) è previsto un prologo molto particolare. Gli iscritti avranno infatti la possibilità di partecipare anche ad una prova di regolarità a cronometro denominata "Crono Senza Tempo" che porterà i partecipanti a misurarsi lungo i viali sterrati del centro città, dove un tempo avvenivano il passaggio e gli arrivi dei corridori nelle corse ciclistiche dagli anni '30 agli anni '50.
Le iscrizioni alla manifestazione sono già aperte tramite il sito internet www.laclassicadipinerolo.com .
Da Martedì 8 Settembre sarà possibile iscriversi anche direttamente presso la sede della Pro Pinerolo (Piazza Vittorio Veneto 8, orario martedì, giovedì e venerdì 16/18, mercoledì 9,30/11,30).
In occasione della manifestazione sono inoltre previsti in area partenza/arrivo della manifestazione eventi collaterali con musica vintage, esposizioni di auto, moto e bici d’epoca, mercatino dedicato al ciclismo vintage.
La manifestazione lo scorso anno si era contraddistinta per un clima festoso, con zero agonismo ma tanta goliardia e tanto divertimento. Quest’anno gli organizzatori vogliono replicare facendo crescere il numero dei partecipanti. Insomma, ciclismo eroico in salsa piemontese ! Ti aspettiamo !
Per informazioni
info@laclassicadipinerolo.com
Sito internet
www.laclassicadipinerolo.com
Su Facebook
it-it.facebook.com/laclassicad
domenica 19 luglio 2015
Regina
Per alleviare il gran caldo, Remo ci propone un tuffo nel fresco inizio del '900 velocipedistico! Pregiatissima e rarissima catena Regina a passo Humber in confezione originale
Etichette:
Biciclette d'epoca,
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Regina
sabato 18 luglio 2015
Marengo 1925
Grazie a Jacopo, ecco un po' di storia di questa sua bella bicicletta da corsa Marengo del 1925!
Mi chiamo Jacopo
Borelli, di Bosco Marengo, ho 17 anni. Novese di nascita, non potevo che
appassionarmi al ciclismo, una volta trasferitomi qualche mese fa dal
liceo classico di Alessandria a quello di Novi e una volta conosciuto il
mio nuovo preside Giampaolo Bovone, appassionato di Bici d'epoca. In
realtà ho iniziato ad interessarmi di bici d'epoca sin dalla prima
liceo, quando ripescai dalla cantina la vecchia Bianchi Ghisallo del
75-76 del nonno, usata ai tempi per andare a lavorare, e iniziai a
risistemarla, pulirla e oliarla. Più tardi, più di un anno dopo, trovai
in cascina un altro reperto del nonno: la sua bici usata durante la
guerra, una artigianale su base Maino Aerodyne e freni a tamburo che è
tuttora in fase di restauro, e più tardi acquistai una Fiorelli da
corsa, ma queste sono altre storie...
Arriviamo così
a circa due mesi fa quando, un giorno mi ritrovai nel negozio di Paolo
Sterpi che frequentavo già da un po' di tempo; ero ormai stato contagiato dal mio preside e dalla visita dopo
tanto tempo al Museo dei Campionissimi, nella mente continuavo a
canticchiare "Vai Girardengo, vai grande campione..." ...era fatta, ormai
ero convertito al ciclismo eroico, ma eroico per davvero, quello vero,
durato fino agli anni 30.
Da un po' di tempo
desideravo avere tra le mie mani un cimelio di quegli anni, mi sarebbe
bastata anche una vecchia e sgangherata bici anonima da restaurare,
bastava che fosse eroica davvero, con molto da raccontare, e ne parlo
con Paolo.
A questa mia richiesta, mi mostra una
Marengo del 1925, bellissima, grigio Maino e rosso granata... Amore a
prima vista!! Non solo per il marchio che richiama il mio paesino, ma
anche perché il telaio è quello della Maino "Tipo G" che secondo molti
significa "Girardengo" e a me piace crederlo. Ha passato l'alluvione di
Novi di quest'autunno e vedo che la vernice è un po' segnata, ma non
importa, anzi meglio, tutte storie che porterà con se, come volevo io. E
così dopo tante "paghette e risparmi" portati a poco a poco, eccola
qui, il mio sogno. E oggi, completato il restauro con i mozzi originali
Vittoria e cerchi in legno CB Italia ci tenevo a condividerla sul blog
che seguo sin da quando ho iniziato ad appassionarmi.
Complimenti per il lavoro che fate sul vostro blog.
Saluti
giovedì 16 luglio 2015
Wolsit 1942
Grazie a Walter, storia e restauro della sua bicicletta Wolsit del 1942:
E' una bici che per me riveste una certa importanza,
perché me l'ha regalata un amico una ventina d'anni fa ed era
appartenuta alla sua anziana tata ed è rimasta a languire in cantina per
parecchi anni, almeno una decina tra gli '80 e '90, prima di entrare in
mio possesso; come dimostra il parafango bianco, ha attraversato gli anni
della guerra, sulle strade del Piemonte, mi pare dalle parti di
Racconigi.
Quando mi è stata regalata l'ho usata quotidianamente per
un po' e poi l'ho prestata ad una amica che la usava anche lei tutti i
giorni: due anni fa è ritornata a casa e da quel momento l'ho
guardata diversamente e con una certa curiosità ho cominciato ad
analizzarla e a scoprirne il marchio.
Alla fine nei mesi scorsi ho smontato, pulito, reperito i pezzi mancanti e rimontato.
Come
si nota dalla foto che la ritrae prima della cura, era già abbastanza
completa ma come spesso accade mancava soprattutto del carter originale e
della sella. Il reperimento di questa e della gemma in vetro è stato
abbastanza semplice, acquistate usate in rete come i copertoni e
rimontate con qualche aggiustamento.
Per
il carter ho dovuto acquistare una sorella messa peggio, una mod. 55
coetanea, e cannibalizzarla insieme alla minuteria; non solo, era
verniciato nero e quindi ho dovuto portarlo a ferro con la spazzola
rotante, raddrizzarlo e riverniciarlo a base acqua ad aerografo. Il
colore è stato fatto a campione da un colorificio specializzato nel
restauro di auto e vespe che da un parafango ha tratto il “verde Wolsit”
con la sua patina di invecchiamento.
Il
logo è stato fatto a stencil, ritagliato da un foglio di carta, come
l’originale, grazie ad un forumista di Paramanubrio che l’ha pubblicato
nelle giuste dimensioni. Per il restauro del carter mi sono basato su un
esemplare identico, di un altro forumista, che ne ha pubblicato le foto
su Picasa.
La differenza è che il
suo carter ha la costa larga nichelata, mentre il mio del modello più
economico, ha solo il giunto di saldatura continuo che ho lasciato a
ferro per dare un effetto analogo.
Il
parafango anteriore risultava mancante di una astina, che è stata
risaldata unitamente alla sostituzione del ponticello di attacco, dalla
mani sapienti di Mayno, dal quale ho reperito anche la retina paraveste
in corda, fondo di magazzino.
Il
fanale anteriore è un curioso esemplare a doppia alimentazione
batteria/dinamo, marca Razzo in lamiera e alluminio, coetaneo alla bici o
di poco più giovane. Risultava ammaccato e mancante del vetrino
bifocale, sostituito da un foglio di PVC trasparente ritagliato, che
debitamente invecchiato alle intemperie assomiglia molto ai vetrini
bruniti del periodo bellico.
Il bronzino Legnano è un fortunato ritrovamento nella ciclofficina popolare Muoviequilibri dove ho svolto gran parte dei lavori.
La
corretta identificazione del modello di bici non è precisa, perché
l’unico catalogo di riferimento è quello del 1937 che riporta il modello
balloncina da 26" con il parafango anteriore corto, con costina
nichelata.
Il mio esemplare
probabilmente essendo del periodo bellico, usciva di fabbrica già senza
nichelatura e col parafango posteriore bianco di serie.
Da
notare che i pedali presentano la capsula porta grasso Legnano e non
Wolsit, ma sono sicuramente originali e forse la pedivella sinistra venne
sostituita poiché è marchiata Legnano.
La
datazione del modello è basata oltre che sul codice telaio, dalle
ghiere del movimento centrale, guarnitura e componenti, pedali che
risultano marchiati 41 o 42 (v. foto allegate), per cui presumo che sia
uscita dalla fabbrica all’inizio del 1942.
Spero di essere stato esaustivo…forse troppo. In ogni caso sono a disposizione.
Walter Modonesi
martedì 14 luglio 2015
domenica 28 giugno 2015
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