mercoledì 13 luglio 2016

Rinomati Cicli Gerbi Asti

Dalla lontana fine degli anni '20, come fosse la bicicletta del bisnonno, sempre rimasta in terra d'origine, Cicli Asti da mezza-corsa, prodotta da Giovanni Gerbi, Diavolo Rosso! Bicicletta da corsa su strada con cerchi in ferro e gomme smontabili, detta "Tipo A", con telaio numerato A 46, in vero quasi mai usata. Mozzo posteriore "giroruota" di probabile produzione Way Assauto di Asti, così come la catena originale; galletti pieni e grandi, tipici dell'epoca, a corna di diavolo, originali marchiati DL; cerchi in ferro stretti, freni a fascetta tipo Bowden marchiati Gerbi Asti, corona e pedali A S T I nichelati, sella in cuoio Gerbi; manubrio originale marchiato GERBI, nichelato e verniciato rosso, con piega da 25 mm e leve freno in ferro aperte tipiche del periodo; parafanghi a schiena d'asino con ponticelli chiusi ed attacchi al telaio; mozzi di grande sezione marchiati Gerbi in corsivo, nichelati, con oliatori EDCO; manopole in cartone pressato rivestite di rossa celluloide; gomme Pirelli Stella; ruota libera The Coventry  con oliatore a lancetta, pignone fisso.

Da poco restituita al pubblico godimento da una cascina del Monferrato, ho fatto follie per riportarla a casa, quì dove sono nato e ora tornato: terra di Giovanni Gerbi, ASTI

Sulla rossa bicicletta ci sono più tracce del tempo passato in cascina, che di utilizzo: nessuna usura, tutta completa, con fanale e pila dell'epoca o di poco successivi, fascetta ferma-calzoni e guaine dei freni ricoperte di tela rossa, a brandelli...
Dopo lieve restauro conservativo, eccola ancora rossa e fiera di testa calda Gerbi e terra compatta:











domenica 10 luglio 2016

Laurent Delaire Cycles INIZIO '900

Le biciclette antiche sono porte che aprono connessioni sul passato all'immaginazione, tanto quando giungono pressoché intere come questa, quanto se appaiono al presente con una lunga storia di utilizzo, modifche, usura e umidità. Se la bicicletta è intera, si va direttamente ad un'annata precisa, anche quando è indefinita, se ci sono plastiche aggiunte, componenti sottratti, strane modifiche, riparazioni aggressive, il periodo d'osservazione è più ampio, ma sempre alrettanto affascinante, a patto di vedere l'attrezzo come una biografia e non come una figurina. Non ho saputo resistere ad aprire questa porta: biciclettone mezza corsa del primo '900, base Clément, su ruote grandi 700 A. Non è certo una bicicletta professionale da corsa, ma un gran bell'attrezzo corsaiolo, in quel di Noiretable all'inizio del '900, per escursioni di lusso nei momenti di festa.

Oggi ch'è domenica mi sento anch'io un signorotto in vacanza sul finire del primo decennio del '900, ma con questa corona enorme di gran moda, che fatica le salite!
 
Sul piano sotto i viali è tutta un'altra storia, pare d'essere a cavallo, su queste grandi ruote 700 A, leggere su cerchi in ferro stretti e raggi sfinati, telaio alto e corto, forcella dritta, manubrio senza spostamento.
Con l'aiuto della prudenza, in discesa i freni secolari se la cavano discretamente: freno anteriore a tampone, freno posteriore a fascetta, su licenza Bowden.
Mozzi a 36 fori, con coni larghi, in uso tra fine '800 e primo '900, raggi sfinati, per leggerezza ed eleganza.

 
Pedali originali con memoria di oliatori a lancetta.

lunedì 4 luglio 2016

Anonima ultracentenaria

Grazie ad Andrea, che ci presenta questo suo ritrovamento e restauro: bicicletta molto antica, probabilmente del primo decennio del '900, giunta fino ai tempi attuali tra modifiche ed aggiustamenti funzionali. Materiale resistente!