venerdì 24 aprile 2020

Dettagli intorno al 1910

A rinforzo delle osservazioni sul pregio dei telai da corsa italiani intorno al 1910, ecco alcuni dettagli della Gerbi Milano di un caro amico, lavoro non ancora ultimato:





Il mozzo posteriore porta una pignone fisso con filetto piccolo da 33 mm.

giovedì 23 aprile 2020

Durkopp 1914


Sul finire degli anni dieci del XXI secolo - l'anno scorso - ho avuto il piacere di lavorare alcune biciclette da corsa e da viaggio - italiane e/o di provenienza italiana - degli anni dieci del '900 e anche un poco prima, non tutte mie. Una dopo l'altra, un dettaglio fondamentale è ricorrente: geometrie compatte e ruote a raso del telaio, forcelle a forderi dritti o pochissimo curvati, qualità dei tubi e saldature di alto livello, biciclette molto tecniche e precise, rigide e leggere, dure da raddrizzare, quando è stato necessario, tenaci! Ho ripreso in mano questa Durkopp del 1914 con telaio strepitoso: sverniciata dieci anni fa da tinta grassa e posticcia, lasciata a ferro senza trattamenti, ha fatto negli anni pochissima ruggine. Tutta scura di ferro, questa bicicletta è rimasta sempre un po' in ombra all'occhio dei visitatori; ho deciso dunque di dedicare al ferro una vernice anticata, sulla traccia di minimi residui della tinta originale, per dare il meritato risalto alle finiture.
Sulle biciclette del periodo 1908-15 ho ritrovato componenti di alta qualità, talvolta non facilmente sostituibili, riparabili e/o compatibili con i ricambi standard degli anni venti e seguenti, in particolare movimenti centrali e serie sterzo.
Carro posteriore stretto, già sagomato da entrambi i lati per mozzi "giroruota", che proprio in questo periodo iniziano a diffondersi al contempo della sperimentazione di nuovi forcellini, tendicatena, sganci rapidi.
Degni di nota sono quì le "chiusure" dei foderi sui forcellini:

lunedì 20 aprile 2020

Bianchi 1919/20 mod. D


Rovistando tra i cantieri arretrati, ad oggi che il 2019 sembra già un'epoca lontana, un raggio di sole giunge dal 1919, ad impegnare le mani e sviare pensieri cupi. Bicicletta Bianchi mod. D del 1919/20, con freni a leve rovesce, ruote grandi 700 A.


















domenica 23 febbraio 2020

Amerio 1948 Extra Lusso




Bicicletta di esperta e precisa fattura, custodita rugosa, ma integra da tanta polvere e umida nebbia mandrogna. Primi anni del dopoguerra, Amerio modello Extra Lusso con freni a bacchetta interni al telaio, quando ancora l'industria delle biciclette da viaggio puntava in alto, sulla memoria della grande diffusione del velocipede nel corso dei vent'anni precedenti.
Bicicletta leggera e raffinata di telaio e componenti, con testa di forcella al contempo massiccia, decorata ed elegante, adatta agli sforzi sulle strade dure e polverose dell'epoca, serie sterzo integrata, tubo di sterzo rinforzato.
Bicicletta usata poco, inchiodata dal tempo quando l'ho trovata, dunque smontata integralmente, rinvigorita e registrata nei movimenti su sfere, catena e ruota libera coservate in condizioni pari al nuovo, ruote rifatte con raggi Stella d'epoca neri da 1.8 mm e nipples in ottone, freni massaggiati a dovere: il risultato tecnico è sorprendete, tutto gira veloce ed autentico, stabile e di meccanica scattante!



Manopole in corno originali, manubrio finissimo a congiunzione invisibile della pipa, leve freno tipo Confalonieri marchiate Amerio in corsivo, fanale Dansi SUPERDEVIL e dinamo Dansi, paramanubrio in gomma, fregio originale in alluminio stampato Amerio Felizzano, copertoni Michelin nuovi fondo di magazzino, fanalino posteriore al parafango con porta-lampadina, sella in cuoio "a muso di cane" con imbottitura in crine di cavallo, tracce di decals originali rarefatte.



La bicicletta monta ruote 28" (700 C), su cerchi in ferro abbastanza stretti (36 mm), ma il copricatena riporta la scritta in rilievo Balloncina, nome/brevetto registrato dal marchio Amerio.
Pedali originali a centro intero e sei cubetti.

Carro posteriore a doppio diapason, con foderi superiori a "D" piatti sul lato interno.