mercoledì 2 giugno 2010

emozioni

da parma, Filippo ci presenta questo suo straordinario lavoro!

a rendere omaggio alla storia ciclistica italiana e di buon auspicio per La Polverosa, il 12-13 Giugno 2010 a Moticelli Terme (Parma), 3° Tappa del Giro d'Italia d'Epoca.

BIANCHI mod. M 1925 "Giro d'Italia"
emozioni e scoperta di valori



Filippo: "Da oltre 50 anni vicino al mondo delle biciclette, Vi devo confidare che non ho mai posseduto una Bianchi da corsa, rappresentando un assoluto punto di riferimento. Per cui Vi lascio immaginare il mio stato d‘animo quando nell’autunno scorso un caro amico, Alfonso, mi ha proposto l’acquisto di 15 Kg di ferraglia, sotto la cui ruggine ben si intravvedeva di che si trattasse. Allo sbalordimento, incredulità e stupore del primo momento ha fatto seguito un’indescrivibile gioia per il fatto di aver così improvvisamente raggiunto una alta aspettativa da tutti tanto ambita nel nostro campo, ma anche una nuova emozione fino ad allora mai provata, per la ragione che stavo vivendo un momento di toccante altruismo nel gesto con cui l’amico, anch’egli appassionato di bici da passeggio, mi stava offrendo qualcosa di molto, molto prezioso. Questa iniziale condizione di euforia si è ben presto scontrata con le problematiche legate alla enorme difficoltà a reperire i componenti mancanti o usurati, necessari per poter procedere ad una rigorosa opera di restauro, rigorosa e fedele come era almeno mia intenzione effettuare. Ho inutilmente contattato decine di appassionati ed amici degli amici nel vano tentativo di completare le ultime due parti mancanti e di cui sono ancora alla ricerca: manubrio e pedali. Nel frattempo, però, ho incontrato Paolo, alle cui giovani ma esperte mani devo il merito di aver saputo riprodurre una bella replica di una parte tanto importante qual è il manubrio. E per mia ulteriore fortuna altri però avevano risposto all’appello: mi riferisco a Giuseppe, Maurizio, Diego, Gabriele, Fausto. Malgrado questi aiuti, ero sempre molto lontano dal duplice traguardo che mi ero posto: finire il mezzo in tempo per partecipare a La Polverosa e realizzare un restauro integrale con il massimo rispetto e rigore storico, ma che fosse anche in grado di conciliare l’uso pratico che della bici intendevo fare e le particolari mie misure antropometriche (cm.183 di altezza con braccia molto lunghe). Compromesso di non facile risoluzione anche perché avrei dovuto adottare delle scelte realizzative di natura tecnica alle quali non mi trovavo preparato. Il tempo avanzava, la scadenza si avvicinava inesorabilmente, temevo di non finire il lavoro, lavoro che si andava rivelando sempre più impegnativo anche per l’insorgere di imprevisti o problematiche familiari che bloccavano o rallentavano l’opera. La soluzione di questi problemi è stata semplicissima. E’ bastato mettermi in contatto con Alberto - il mitico Zagor - che mi ha fornito tanti preziosi e decisivi suggerimenti grazie ai quali ho capito quello che avrei dovuto fare ed ho fatto. Voglio pertanto sperare che mi saranno perdonate alcune licenze che mi sono preso con particolare riferimento alla nichelatura applicata ai forcellini anteriori e posteriori, alla lunghezza della pipa del manubrio, all'allestimento della Bianchi per affrontare i raduni di bici d’epoca, pertanto l’eliminazione delle manopole al manubrio con l’applicazione di un’abbondante e confortevole imbottitura e finitura con robusto nastro di canapa grezza, la sostituzione degli originali pattini in gomma Bowden con più sicuri, efficienti e meno dannosi - per i cerchi in legno - pattini in sughero. L’emozione più grande – lo possono sapere bene e confermare solo coloro che hanno la soddisfazione di poter eseguire “personalmente” un lavoro di restauro – è quella che mi aspettava al momento in cui la bici dall’officina è passata al collaudo su strada. Sensazioni uniche ed indescrivibili, veramente. Di questa storica bicicletta purtroppo nulla si conosce del suo passato agonistico, da dove provenga, chi l’abbia posseduta in questi 85 anni di vita. Dopo averla salvata dall’incuria del tempo e dell’uomo, grazie all’aiuto ed alla collaborazione di tanti cari amici cui tutti va il mio più sentito e riconoscente ringraziamento, sarà mio impegno cercare di dare lustro alle sue gloriose origini, montandole in sella nelle numerose occasioni di raduni di bici d’epoca a venire e, già da subito, iniziando con La Polverosa, il 12-13 Giugno 2010 a Monticelli Terme (Parma), 3° Tappa del Giro d'Italia d'Epoca, a cui siete calorosamente inviatati a partecipare".












Alcuni dati tecnici della bicicletta:

- Telaio n.116353
- Altezza centro/fine cm.57
- Aella Brooks
- Mozzi a 36 fori
- Cerchi legno Vianzone smontabili
- Coperture: Michelin "COURSE" 28 X 1 5/8 X 1 1/4
- Corona a 44 denti
- Ruota libera Regina a 18 denti, pignone fisso a 24 denti
- Parti lucide e raggi nichelati

8 commenti:

arrigo ha detto...

grandiosa !! eleganza assoluta .

complimenti per il racconto , buon debutto in passerella ... ,merita veramente ,una bici del genere .

pulizia di linea - colore- cerchi in legno ..ecc. , insomma un opera d arte.

Anonimo ha detto...

Filippo ....dimenticavo ....mancan le borracce .....cariche di Bonarda.....per le due salitine che dobbiam fare ...ci vuole ! poi bisogna innaugurarla.... sporcandola di Polvere e sudore....
Complimenti e ci si vede in salita!
Zagor

Stefano 89 ha detto...

Mamma mia emozionante davvero! Sono rimasto senza fiato...! Restauro ECCELLENTE e fatto veramente con il cuore di un vero appassionato!! E ottima la presentazione!! Complimenti, davvero... ma hai fatto solo un girettino di prova, perchè questi pneumatici si sporcano solo a guardarli!! :-)
Mi sono piaciuti anche i dettagli come le protezioni sotto alle fascette...!
Manubrio e pedali mi sembrano ottimi, al massimo puoi cercare dei bei parafanghini... magari in legno! I Ghisallo li fanno molto bene, ma non ti so dire i costo...

Stefano 89 ha detto...

Zagor, hai visto il mio commento su Flickr...?

Anonimo ha detto...

ciao Stefano no non ho visto il commento dove dici su Flickr a quale foto ti riferisci??
Bye
Zagor

Stefano 89 ha detto...

La foto della Atala Saturnia... ho recuperato una bici -forse Atala- anni '30 e mi servirebbe un parere... Trovi le foto anche sul mio Flickr! Grazie :-)

Phil43 ha detto...

Innanzi tutto grazie agli amici che hanno lasciato il loro commento e poi alcune risposte: a Stefano 89 vorrei dire che ha ragione quando parla che i copertoncini si sporcano con estrema facilità (le ultime foto le ho scattate dopo due uscite con la bici): ti posso assicurare però che vale ben la pena di perdere 10 minuti a pulire con detergenti i pneumatici.
Mi spiace invece deludere Zagor: le borracce è vero che mancano, ma non le monto per la semplice ragione che mi sono imposto un limite massimo di peso di 100 Kg. Io ne peso 85, la bici 15, per cui di zavorra ne ho fin troppo da spingere in salita! Ci saranno i numerosi rifornimenti a darti un po' di energie in più e comunque sappi che qui, dalle nostre parti, si va a lambrusco, tanto ,tanto labrusco. Se proprio avrai bisogno di un .... aiutino ci sono gli amici pronti a darti una lunga spinta, altrimenti andremo su ...a piedi.
Ciao a tutti ed a presto.
Filippo

Anonimo ha detto...

Bellissima !!!! Bellissimo restauro !!!!
però devo farti un'appunto, che non è legato al tuo lavoro , ma all'utilizzo......non è proprio della tua misura !!!!
con la sella ed il manubrio così alti perde parte della sua grazia.......scusami per la franchezza.
penso che pedalarla sia comunque per te una soddisfazione enorme e ripeto, bellissimo restauro !!

franck