Era il 1948, solamente tre anni dalla fine della guerra, pochi soldi in tasca e molte speranze per il futuro. Un giovane – mio padre – riceveva in regalo per il diploma appena conseguito una Bianchi nuova di zecca. Il giovane era giustamente orgoglioso della nuova bicicletta: innanzitutto era una Bianchi, in secondo luogo era nuova - caratteristica non scontata per l’epoca – e, infine, rappresentava l’autonomia nel recarsi al lavoro, un lavoro ottenuto grazie al diploma. Tante ragioni, quindi, per essere felici… La Bianchi ha riposato per tutti questi anni in un garage, dal quale l’ho recuperata per un restauro conservativo. Quando ho comunicato a mio padre che l’avrei sistemata per poi ricominciare a utilizzarla ho notato un lampo nei suoi occhi… Questo lampo, che sarà ancora più grande quando la vedrà dopo il restauro, bastano come motivazione e compenso per il lavoro che mi attende…
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7 commenti:
Molto bella, è una Selvino!!
Ma... sei sicuro che sia del '48? Perchè questo modello era una novità del 1949!!
Aldilà di qualsiasi valore commerciale, il valore affettivo della tua bici è incalcolabile....
hai un tesoro !!!!
franck
quella di mio papà era nuova degli anni 70 ma l'emozione è la stessa
mad max
è amore , ricordo, è emozione su due ruote.
è qualcosa di molto vostro che perdura.
Mica poco.
Ringrazio Stefano89 e rispondo dicendo che mio padre si è diplomato nel 1948 e mi ha riferito di averla ricevuta in regalo proprio quell'anno...adesso mi hai fatto venire qualche dubbio...
Grazie comunque per la consulenza!
Marco
Le bici con queste storie hanno un valore ineguagliabile.
Il restauro regalerà molte emozioni. Mi raccomando facci vedere il risultato!
Certamente!
Marco
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