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sabato 25 agosto 2018

Frera 1924

Restauro conservativo spinto, per questa bicicletta che s'è fatta amare fin dai primi colpi di chiave, per robustezza e sobria eleganza! Conclusa la prima e più difficile parte del restauro ovvero rimesse in ordine la meccanica e la componentistica, rinvio al seguito i trattamenti di conservazione dei materiali, temporaneamente svolti dall'unto di lavorazione.
Bicicletta Frera di lusso con freni a bacchetta del 1924, con manubrio tipo "Roller" a leve esterne e dettagli fieri delle epoche precedenti, come la curvatura minima per i foderi della forcella, le pedivelle lunghe da 175 mm, i porta-pompa a fascetta, la ruota libera originale Perry a corona "svasata".
Da notare il freno posteriore che lavora all'esterno del telaio, in posizione inusuale per un freno a bacchetta, come le pinze sportive a cavo. Le guide di scorrimento per gli archetti dei freni sono saldate al telaio. In basso, la ruota libera Perry con oliatore a lancetta e corona svasata, che negli anni ha patito martellate e di recente l'estrazione da un mozzo senza più raggi, è tornata a dar buon esempio della sua originaria qualità costruttiva di pregio inglese.
Mozzi originali Frera a 36 fori, che ho montato con raggi Stella neri da 1.8 mm su cerchi larghi in ferro nichelati, con nipples vecchi in ottone. Il diametro delle ruote è 700 C e le gomme bianche Iris risultano molto vicine ai parafanghi: gli archetti dei freni sono predisposti anche per cerchi in legno dello stesso diametro, ma con pista frenante più bassa, mentre non ci sarebbero sufficienti spazi per ruote più piccole 650 A e neppure più grandi 700 A.
I mozzi sono massicci e pesanti, destinati a rotolare senza indugi per tempi lunghissimi. Da notare una caratteristica tradizionale delle biciclette d'inizio secolo - andata poi in disuso - ovvero il cono di destra che va in battuta fissa sul perno filettato, mentre il sinistro soltanto è regolabile con dado di serraggio.

Gemma in vetro marchiata "22", parafanghi a schiena d'asino con eleganti alette lunghe, aste da 6 mm ancorate al telaio e non ai perni delle ruote.

E' possibile che la bicicletta montasse all'origine un copricatena chiuso e pedali con gommini, ma ho preferito questi pedali a sega in ferro sportivi, in linea con l'assetto compatto e snello della bicicletta: il telaio è standard di taglia 54, ma corto 55 come le biciclette da corsa del periodo. La guarnitura può accogliere un copricatena, mentre sul fodero posteriore del telaio e sul mozzo c'è in effetti molto poco spazio.
Sella in cuoio con struttura a riccioli "La Toscana" ben conservata.






Dinamo sinistra Lohmann, fanale nichelato, con base in legno e parabola sfaccettata.

Bronzino degli anni '20, dalla provincia di Cuneo, "Leone Antonio - Borgo S. Dalmazzo".
Rimontata interamente su sfere nuove, comprese quelle della ruota libera, essendo tutte le originali definitivamente troppo stanche, questa fascinosa bicicletta Frera degli anni venti ritorna con gran piacere alla morbida e liscia scorrevolezza originale, precisa e solida da cavalcare, maneggevole da portare, efficiente in frenata!

sabato 21 aprile 2018

Maino 1924

Bicicletta sportiva Maino del 1924, con freni a leve rovesciate, modello D su telaio a congiunzioni visibili: se pur si tratti di tecnologia quasi centenaria, la bicicletta si presenta leggera e maneggevole, su ruote 28 5/8 e cerchi in ferro stretti 34 mm, mozzi Maino senza spostamento per il carter, corona a 44 denti, pedali a sega in ferro Maino, parafanghi stretti, grande copricatena leggero e asportabile. Questo raro tipo di freni, molto diffuso in Italia fino agli anni '20, se pur in grado di funzionare bene è stato spesso rimpiazzato da manubri "roller" a bacchette rigide oppure freni a ganascia, per renderne più agevole la manutenzione: le estremità dei due cavi vanno stagnate all'interno di due piccoli tiranti a vite, che s'innestano alla parte terminale della freneria, per cui la loro sostituzione è tutt'altro che immediata... un po' la stessa sorte dei coevi carteroni.
Mozzi Maino di derivazione Peugeot e/o SIAMT, a chiocciole registrabili, ruota libera Perry e catena Renold's.

lunedì 19 marzo 2018

Motobici ANNI 20 - Ciclo Saglietti Torino

 
Nuovo interessante sguardo sugli anni venti, grazie al prezioso contributo di Luciano, che insieme ad un amico, appassionati di "Motobici Sottocanna" hanno avviato il Blog amicidellemotobicisottocanna.blogspot.it/ riservato a queste motorette, dove troverete pubblicate una quarantina di marchi differenti e di varie nazionalità, che subito dopo la prima Guerra Mondiale hanno contribuito in modo rilevante a risollevare l'economia italiana.
Ciclo Saglietti Torino, ANNI 20, dopo restauro conservativo

giovedì 1 marzo 2018

che c'è Frera

Innegabile è il fascino di una bicicletta d'epoca ben conservata, ma è piacevole imbattersi ogni tanto anche in rottami e rottamoni irresistibili!
Bicicletta "R" Frera del 1924, con freneria roller "integrata" al telaio e geometrie ancora in linea con gli anni dieci, più che venti.
Un esempio di finezza tipica di questo prestigioso marchio sono le aste dei parafanghi e le alette superstiti. Ottima è anche la finitura di telaio, forcella e componenti.
La bicicletta porta ruote di diametro classico 28 5/8 con mozzi Frera a 36 fori.

mercoledì 14 febbraio 2018

Bianchi S Bis 1929

Per vedere le differenze apportate dalla Bianchi al modello S Bis dopo il 1927, mostrato nel precedente articolo, questa è del 1929, rugginosa, ma tutta completa.
La bicicletta monta ancora ruote grandi 700 A, ma entrambe a 36 fori, gli archetti dei freni sono tondi, la bacchetta del freno anteriore esce verticalmente dalla pipa, il copricatena si allarga per accogliere il fodero posteriore destro del telaio e non viceversa, il parafango anteriore è prolungato.
 
Il parafango posteriore recava traccia di una gemma con catarifrangente in vetro "a melograno" applicata a fascetta, non ci sono fori.