Visualizzazione post con etichetta Accessori. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Accessori. Mostra tutti i post

martedì 8 marzo 2011

Velometer

dagli anni '40-'50 e successivi, per lunghe distanze, contachilometri per bicicletta! dal metallo dei Joseph Lucas Ltd. Birmingham, Regis, BT, C.E.V. o altri alle plastiche straniere degli anni '60-'70. pedalare


avvertenze: sulla confezione, ove non già sul contatore stesso, è indicata la misura della ruota!

venerdì 4 marzo 2011

salvacalzoni


confezione e descrizione davvero d'altri tempi!

mercoledì 2 marzo 2011

ornamenti

un'altra proposta dalla ditta Zucchini di Bologna!

martedì 1 marzo 2011

il salvasella!

dalla ditta Zucchini di Bologna, celebre per la fabbricazione di copricatena, ma non soltanto. il salvasella! da applicare lateralmente al morsetto della sella, aperto all'occorrenza, consente di appoggiare al muro la bicicletta, senza graffiare il cuoio della sella



sabato 7 agosto 2010

corbar

Cordero, di Torino. e chi l'è? vabbè. anche una apparente qualunque vecchia bicicletta, di nome e decal Corbar, può riportarci segni di gran classe velocipedistica! e dar piacere in officina. dopo una revisione lieve, in attesa degli ultimi ritocchi, ve la presento e me ne vado un po' in vacanza. in bicicletta! con un'altra però, che preferisco faticare senza il cambio.

leggera ed aurea, del '40 circa. con ruote da 28". di tanto duralluminio, tra cerchi, parafanghi, carter, manubrio, leve dei freni rovesciate e manopole dorate, pedali F.O.M., ma galletti in ottone pesante! degli stessi anni, ancor più lieve, si possono trovare pedivelle, freni e pure altra minuteria in alluminio. per l'autunno, speriamo in bene

sportiva, con un vecchio cambio Simplex "Campione del Mondo" a tre velocità.


la ruota libera non era proprio in forma, ma s'è aperta e rimontata, con leggerezza. all'occorrenza, la si poteva anche sostituire con questa:

e se c'è il cambio, il carter va "a pistola"!


ed un altro poco di duralluminio, per il lucchetto in accessorio. a presto!


lunedì 3 novembre 2008

a garganella

queste vecchie biciclette portano a conoscere persone interessanti. come quel tale che mi fermò per strada, offrendomi addirittura cinque soldi per un fanale Radius. detto che ebbi "ci penso", pensato che ebbi "cercalo altrove", iniziammo a parlare di biciclette. gli piacevano i campanelli a gargannella. anche a me piacciono le vecchie biciclette, tantissimo, ma non so se a garganella. un giorno ho trovato un bel campanello, detto a raganella, ovviamente non funzionante. l'ho smontato, ho imprecato il giusto e alla fine ha funzionato. bellissimo, ma ancora non so dire se mi piace proprio a garganella. ho assorbito un copioso sorso di uva fermentata, per festeggiare, a garganella, ma il suono non è cambiato più di tanto. però l'ho montato su una vecchia bicicletta e sono uscito a scampanellare in giro. gustosissimo! aveva ragione quel tale, con garganella intendeva proprio garganella, non travisando raganella. ognuno ha le sue preferenze sullo stile di degustazione di cibi, bevande e biciclette. assaporatele a vostro piacere, gustatene l'eleganza e la spensieratezza. riportatele in strada e suonate il campanello! ciclogastronomia d'altri tempi

venerdì 3 ottobre 2008

strade bianche

pedala, fatica, resisti, mangia polvere e poi? son vicino al traguardo su queste strade dure di terra e pietra e. cribbio. ho forato! dannata vegetazione spinosa e ferraglia disseminata incautamente dai viandanti. che noia smontare tutto, benchè m'avvolga il cuore la generosità d'una bella contadina. mi porge una mela appena lucidata, per addolcire l'impresa. ben, inspiro e riparto, ma per la prossima volta mi spendo 'ste due lire in più. levachiodi! chissà se funzionano davvero. per lo meno m'evitano un poco che la fanghiglia s'aggrumi sotto il giro delle ruote. con i ricambi è bene star leggeri, per non aggravare le salite. meglio un poco di vin santo nella borraccia! che mi scongiuri la sfortuna degli aguzzi. amici cari, pedalatori di ruote dimenticate nel tempo, siam pronti per l'Eroica?

mercoledì 1 ottobre 2008

la regina

tra le tantissime biciclette d'epoca che han solcato italiche strade dissestate, di certo le Bianchi si distinguono per il sistema frenante potente e duraturo. fatto salvo un piccolo difetto alle bacchette dei cavallotti, di cui parleremo in seguito. e dunque questo campanello brevettato su misura per le medesime, poteva forse chiamarsi altrimenti che Eterno! un poco fastidioso, che tutte le volte che si frena suona, ma sicura è l'utilità per chi non vuole o non può staccare le mani dal manubrio. arrivano le regine delle strade! pedoni e fauna al seguito scansatevi, che siete avvertiti con anticipo

mercoledì 28 maggio 2008

il vecchio e il nuovo

Torino GEODESIGN
24.05.2008 > 06.07.2008
Palafuksas
Piazza Della Repubblica 25
Torino



qualche volta m'accomodo vicino alle amate biciclette, ma non le guardo col solito malato occhio clinico. no. mi perdo a immaginare chi le ha vissute con intensità, per lunghi anni e densi tratti. ciclisti d'epoca, è anche grazie a loro che si ebbe un fiorire di tecnologia a pedali nei primi decenni del secolo. per rubarle, m'immagino, le si doveva pedalare. e allora piacque e servì arricchirle di lucchetti privati alla ruota posteriore, con una grande varietà di tipi, quasi che quel lucchetto fosse un gioiello, oltre che una sicurezza. gemme in vetro, con e senza lampadina, più spartani, con inserti in ottone. grandi e piccoli. neri, cromati o colorati. per tutte le tasche e tutti i gusti! oggi i tempi sono cambiati, ma la bicicletta attira sempre come un tempo l'affetto del ciclista. che sia nuova, vecchia, smaltata o arrugginita, la bicicletta s'aggrappa ancora alla strada oggi più affollata d'altri mezzi. un sentito grazie ai designer che hanno interpretato con passione le necessità di noi ciclisti affezzionati. s'aggrappa oggi la bici al paesaggio col pubblico lucchetto. arredo urbano

venerdì 18 aprile 2008

la griffe

questa non è una catena, è una collana di perle! mi avevano raccontato di ruote libere marchiate Edoardo Bianchi Milano, ma non avevo mai visto una catena così. alberto, ora che l'hai pulita con dovizia, la rimonti o la indossi? questo notevole accessorio era nascosto dentro a un carterone dei primissimi anni 30. ogni tanto mi chiedo cosa spingesse tanto all'eccesso la marchiatura dei pezzi delle biciclette. eran fatte bene, curate fino all'ultima rondella, per sopravvivere all'epoca contemporanea e riemergere nell'archeologia del futuro. reliquie. nel frattempo mi è capitata la fortuna di vedere, ahimè solo vedere, una vecchissima Bianchi di inizio '900 con tre lettere E B C - credo Edoardo Bianchi & C. - incise nelle foglie d'un trifoglio. aggrappato con amore ai mozzi e alla corona. mai visto niente di simile prima! c'è del divino in mezzo, come, mi suggeriscono, sulle corone Bianchi di vecchio tipo. quelle a tre archi. biciclette ultraterrene! padre, figlio e dinamo santo. Bianchi e non, preghiamo di trovarne ancora tante

sabato 8 marzo 2008

salva la sella!

un oggettino semplice, il salvasella, ma che la dice lunga su quanto fossero amate e coccolate queste biciclette quando non erano d'epoca. sono un po' difficili da trovare selle in cuoio originali e spesso sono in condizioni aride, ma c'è una tecnica poco invasiva che da buoni risultati. prima di tutto una leggera pulita alla pelle con paglietta fine di ferro. poi si immerge per qualche minuto la sella in acqua tiepida, senza far sciogliere la seduta e senza ammorbidirla troppo. quanto basta per poterla modellare. si massaggia la seduta con del grasso per cuoio - non troppo sul lato superiore - e poi si infilano dei fogli di giornale appallottolati tra la struttura e la seduta, pressando un po', per ridare alla seduta la forma originale. il tocco finale è legare una cinghia di cuoio attorno alla parte centrale, per costringere verso il basso le estremità laterali della pelle. riposo e asciugatura per almeno un giorno, chiusa in un sacchetto di plastica solo se il cuoio è molto spesso e ancora duro nonostante l'immersione. se la si mette in un sacchetto, l'asciugatura è più lenta, almeno due o tre giorni. occhio a non smollarla troppo che poi si sfonda al primo utilizzo. a lavoro finito, si ingrassa ancora un po' la seduta da entrambi i lati e, a sella rimontata sulla bicicletta, si strofina per bene la parte superiore con un panno morbido, per asportare il grasso superficiale e lucidare la pelle. anche la sella più secca e screpolata sarà di nuovo utilizzabile senza remore. quando la sella è ben asciutta, volendo si può tirare un po' la pelle con il dado di regolazione, ma personalmente preferisco evitare di stressarla ulteriormente, perchè rischia di strapparsi intorno ai rivetti. buon lavoro!