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giovedì 10 maggio 2018

Chater Lea 1904 .ca

Respirare ruggine dell'inizio '900 è sempre un gran piacere, a mio gusto ancor più quando il relitto viene ritrovato in territorio italiano, questo dalla "provincia Granda". Di prestigioso marchio inglese che ogni tanto riemerge dalla campagna piemontese, le biciclette Chater Lea erano abbastanza diffuse all'inizio del secolo scorso, perlomeno in Piemonte. Bicicletta sportiva corsaiola, ritrovata con manubrio posticcio e molta ruggine, che lentamente ha avvolto come nebbia tutto quanto il cavallo di ferro. Dopo raddrizzamento, forcella con steli diritti, telaio plongée, tubi con sezione a "D" ovvero piatti internamente, tanto gli steli della forcella quanto i foderi del carro posteriore, ruote di diametro 700 C più da corsa che da viaggio, su cerchi in ferro stretti 30 mm per l'anteriore (32 FORI) e 32 mm per il posteriore (40 FORI), mozzo anteriore Chater Lea, posteriore giroruota di marchio inglese Wilson con ruote libere Perry. La bicicletta monta un freno anteriore a bacchetta fascettato con leva corta ed un particolare freno posteriore a contropedale...
Foderi obliqui del carro posteriore smontabili
Grande corona originale "C L", su pedivelle lunghe da 175 mm, con pedali in ferro originali
Italianissimo, potente e raro freno a contropedale LIMONE, dalle fonderie Limone di Moncalieri (TO), vincolato alla pedivella sinistra, di epoca più recente rispetto alla bicicletta

sabato 21 aprile 2018

Maino 1924

Bicicletta sportiva Maino del 1924, con freni a leve rovesciate, modello D su telaio a congiunzioni visibili: se pur si tratti di tecnologia quasi centenaria, la bicicletta si presenta leggera e maneggevole, su ruote 28 5/8 e cerchi in ferro stretti 34 mm, mozzi Maino senza spostamento per il carter, corona a 44 denti, pedali a sega in ferro Maino, parafanghi stretti, grande copricatena leggero e asportabile. Questo raro tipo di freni, molto diffuso in Italia fino agli anni '20, se pur in grado di funzionare bene è stato spesso rimpiazzato da manubri "roller" a bacchette rigide oppure freni a ganascia, per renderne più agevole la manutenzione: le estremità dei due cavi vanno stagnate all'interno di due piccoli tiranti a vite, che s'innestano alla parte terminale della freneria, per cui la loro sostituzione è tutt'altro che immediata... un po' la stessa sorte dei coevi carteroni.
Mozzi Maino di derivazione Peugeot e/o SIAMT, a chiocciole registrabili, ruota libera Perry e catena Renold's.

martedì 11 luglio 2017

CHIUSO per FERIE fino al 28

Avverto una leggera stanchezza alla vista, non riesco a vedere le bacchette dei freni ed i componenti di questa bicicletta mi sembrano più d'alluminio che di ferro:
 Pedali superleggeri Maino a centro intero
 Sella superleggera De Stefanis - Maino
Di quest'altra, oltre alle bacchette, non riesco nemmeno a vedere i cavallotti dei freni, mi appaiono come un miraggio, sembrano catenelle: è decisamente il momento di andare un po' in ferie!

sabato 20 maggio 2017

Beltramo 1948

Alta e corta, bilanciata con lunga pipa in alluminio, equipaggiata di componenti pregiati e leggeri, giunge in officina quest'opera di fine sartoria torinese del grande telaista Lino Beltramo!



Bicicletta da corsa modello Asso, telaio saldato "a basin" senza congiunzioni, di misura 60 x 56, oliatori al tubo di sterzo ed al movimento centrale, cambio Cervino.


Cambio torinese Cervino a 4 Velocità, con ruota libera Caimi "Tipo Cervino".


Leve e freni Balilla in alluminio con ammortizzatori paramani Vittoria.






Pedali SIAMT a centro intero, con gabbiette Asso e cinghietti in cuoio Martano, mozzi in alluminio SIAMT marchiati Beltramo con galletti SIAMT in alluminio, cerchi in alluminio Nisi Moncalieri rigati per tubolare, raggi sfinati.






Serie sterzo, movimento centrale, pedivelle alleggerite e morsetto per reggisella in acciaio marchiati Beltramo, reggisella in alluminio, sella in cuoio Italia.