venerdì 18 aprile 2008

la griffe

questa non è una catena, è una collana di perle! mi avevano raccontato di ruote libere marchiate Edoardo Bianchi Milano, ma non avevo mai visto una catena così. alberto, ora che l'hai pulita con dovizia, la rimonti o la indossi? questo notevole accessorio era nascosto dentro a un carterone dei primissimi anni 30. ogni tanto mi chiedo cosa spingesse tanto all'eccesso la marchiatura dei pezzi delle biciclette. eran fatte bene, curate fino all'ultima rondella, per sopravvivere all'epoca contemporanea e riemergere nell'archeologia del futuro. reliquie. nel frattempo mi è capitata la fortuna di vedere, ahimè solo vedere, una vecchissima Bianchi di inizio '900 con tre lettere E B C - credo Edoardo Bianchi & C. - incise nelle foglie d'un trifoglio. aggrappato con amore ai mozzi e alla corona. mai visto niente di simile prima! c'è del divino in mezzo, come, mi suggeriscono, sulle corone Bianchi di vecchio tipo. quelle a tre archi. biciclette ultraterrene! padre, figlio e dinamo santo. Bianchi e non, preghiamo di trovarne ancora tante

mercoledì 16 aprile 2008

eclettico

eclettico. questo è il primo aggettivo che ho pensato quando hanno tentato di spiegarmi il movimento eccentrico delle Triumph. beato chi non capisce, mangia, beve e digerisce. e invece no, m'è venuto il cruccio di studiare meglio la questione. eccentrico, mah. mi piacciono i tandem, ne vorrei mettere insieme uno da corsa, rosso. d'epoca. e così chiedi chiedi in giro anche lì ci vuole l'eccentrico. a ri-mah. ecco, l'ho trovata una vecchia Triumph, eccellenza inglese, più che bisognosa di cure, come al solito. forse dimenticata da qualche milite anglofono in terra italiana. ecco a voi l'eccentrico! in parole povere, le uniche di cui dispongo, il movimento centrale è fuori centro rispetto alla scatola estraibile in cui si avvita. si cambia la posizione di tutto il movimento centrale ruotando la scatola. per tendere la catena. ancora non ho capito il motivo di tanta complicazione. forse è parente del carro posteriore per noi inusuale, infatti i tubi obliqui sono uniti tra loro, come fossero una forcella, e si possono smontare dal telaio. mannaggia 'sti inglesi fan sempre di testa loro. a deliziarsi sui velocipedi hanno iniziato prima di noi. gli italiani si sono incrociati più volte sulle strade della tecnica con gli inglesi, che anzi agli albori hanno avuto molto da insegnarci, ma altre volte gli uni e gli altri hanno inventato soluzioni diverse. biciclette d'epoca di gran classe, in ogni caso. sempre meraviglie

sabato 12 aprile 2008

echi dal passato

Welleyes suona di straniero, internazionale. e invece no, possiamo pronunciarlo a la italiana, senza offendere nessuno. il nome fiorì dalla lungimiranza dei Fratelli Ceirano, pionieri della meccanica su ruota, cuneesi a torino. era un marchio di biciclette! tutte italiane. mai vista una e, a dire il vero, nemmeno mai l'avevo sentita nominare. alla fine dell'800 la produzione è florida e dinamica. futurista prima del futurismo. cognome e nome son legati anche alle prime automobili, ma quella è un'altra storia. lì si va su un terreno a me ignoto. la moneta manca e chi ce l'ha entra diretto nella storia. tutto l'artifizio metalmeccanico e brevettuale viene ceduto a prezzo d'occasione per trentamila lire a un tal Giovanni Agnelli, nel '99, a capo di un manipolo di azionisti innamorati della prima auto Welleyes, veloce quasi quanto le sorelle biciclette.. 38 chilometri orari. passerà ancora qualche anno, dieci, gli anni delle prime autovetture e poi, nel 1909, ha inizio anche la vendita di biciclette, a marchio Fiat! per pochissimo tempo comunque. qualcuno dice solo due anni. non ne conosco la qualità, ma di certo ai giorni nostri son più che rare. estinte e quotatissime. roba da collezionisti armati di portafogli fino ai denti. siccome ho solo i denti, mi accontento del regalo di un amico, che m'ha lasciato far due scatti a un suo reperto! e di un catalogo sfumato che affiora dal passato



mercoledì 9 aprile 2008

tuffo nel passato, Bianchi "Impero"

un colpo all'orologio e un colpo di c..o ed eccomi quì nel 1952. salve, vorrei vedere qualche bicicletta per me. ha già un'idea? son mesi che risparmio. vorrei un prodotto di qualità, qualcosa di affidabile, ma anche elegante. gentilmente, mi mostri qualcosa di speciale. tenga intanto l'opuscolo della casa, vado a prendere la Bianchi che ho in vetrina. leggo. SUPER EXTRA modello "Turismo Gran Lusso" - cribbio! - per uomo - come un profumo - telaio cm. 56 costruzione speciale a saldature invisibili. - mmm, molto fine - Forcella modello super a foderi conificati - e che è? - Manubrio modello Bianchi gran lusso. - mi sento già un signore! impettito - Freni a trasmissioni interne Brevetto Bianchi. - ecco, voglio quelli!! - Pedali Bianchi lusso. - non ho le scarpe adatte - Mozzi in lega leggera. - sembra roba del futuro - Catena e ruota libera Regina Extra. - queste durano una vita! - Gomme bicolori 28 x 1 5/8 x 1 3/8. - mocassini! - Copricatena e parafanghi gran lusso. - con il prezzo, ci sarà da sudare - Sella in pelle lusso - anche se non la compro, questa la voglio proprio provare! - Verniciatura: nera, finitura gran lusso, cromature speciali Bianchi - ne ho sentito parlare dal mio vicino. queste tra 70 anni sono ancora lì come nuove! ecco signore, è questa la più bella. che gliene pare? questo modello esce di fabbrica con cerchi in allumino e raggi cromati, ma se non le piacciono possiamo sostituirli. no, no grazie sono perfetti. le altre biciclette non le ho viste, ma prendo questa!

martedì 8 aprile 2008

profumi e sapori antichi

si pedala e si fischietta sulle biciclette d'epoca, domenica 27 aprile a Bra! lancia l'idea della Ciclobacchettata, per il secondo anno, andrea http://romhero.blogspot.com ..non vedo l'ora! già fantastico di mettere i pantaloni alla zuava e legare una vecchia sacca sulla canna della Maino. capiente il giusto per salame formaggio e vino. unitevi al gruppo, dai. sarà un salto nel passato che renderà gloria alle nostre amate bacchette. la mia già è acciaio vibrante per l'emozione. una vecchietta allegra che non si cura del tempo e vanitosa si farà scattare qualche foto su sfondo agreste. strade bianche, vecchie biciclette, pane e companatico. chi porta una macchina fotografica con camera oscura?

nel frattempo, mannaggia a me, mi son perso la prima edizione di una manifestazione sullo stille de L'Eroica, che si è tentuta in liguria lo scorso fine settimana, sigh. La Storica. sarebbe bello ci fossero tanti più incontri come questi in giro per l'Italia. abbigliamento naftalinico, biciclette d'epoca e paesaggi sereni.. ciclogastronomia d'eccellenza! in Inghilterra per esempio, mi raccontano, ci sono molti club di ciclisti d'epoca. si incontrano di frequente la domenica, per pedalare su bici antiche. vestiti a festa

lunedì 7 aprile 2008

polvere di stelle

è piacevole osservarti quando dormi. elegante e misurata. come la prima volta che ti vidi in quel fienile, protetta dalla polvere. ma in casa non vuoi stare, ti piace scivolare veloce per i viali lungo il fiume. non so bene quale intruglio misterioso sia l'ingrediente speciale delle Dei. per me è polvere di stelle! corri, corri silenziosa, il pedale serve solo per partire e poi non ti fermi mai. la signora bicicletta, incoronata da Regina. fa sempre quel che vuole. è un po' altezzosa e ogni tanto punta i piedi. che sulla strada non fanno rumore, ma sanno essere di una potenza disarmante. la frenata è integrale, sì ma con l'abiesse - che scritto così par più elegante - sul freno anteriore, che non chiama mai troppo il peso retrostante e poi quei pattini lunghi e morbidi abbracciano i cerchioni. ma non basta, c'è ancora una finezza a rendere più agevole la fermata. i pattini posteriori sono più lunghi degli anteriori. più gomma, più presa. che meraviglia, siur umberto. e così l'altro giorno ha puntato i piedi. è voluta tornare a salutare la sua polvere, polvere di stelle

giovedì 3 aprile 2008

per dame, gentil uomini e giovinetti

tutte la mattine la stessa strada. ma all'incrocio un'altra storia. drin dirn! salute buon uomo e una buona giornata. e via pedalando. c'erano le concessionarie, con targhe smaltate all'esterno, in alto, come i sogni. che posti incredibili dovevano essere. un appassionato di biciclette d'epoca potrebbe svenire per l'emozione! a torino per esempio dalle parti di porta susa, raccontano i veterani che si incontrano al mercato di porta palazzo, ce n'erano diverse, Frejus, Wolsit e Legnano una di fronte all'altra e poi a milano, uscendo dalla stazione centrale, si facevano due passi e si incontrava poco oltre il negozio Taurus, stracolmo di sfavillanti pedali del desiderio, di ieri come di oggi. un giorno di questi, esco sul balcone, faccio due buchi nel muro e cemento la targa alla facciata del palazzo..

sogno di aprire la saracinesca di ferro la mattina presto, respirare il sole che illumina la targa colorata, poi tirare fuori i cavalletti e disporre le belle biciclette. con la cura che si meritano ad attirare i desideri dei passanti. vengano signori, è arrivato il nuovo catalogo. biciclette di gran lusso, biciclette per tutti!