martedì 5 gennaio 2016

Ganna 1949 Giro d'Italia

Grazie ad Alessandro, che ci meraviglia con questa autentica corsaiola Ganna del 1949, equipaggiata con cambio Simplex! Notevolissima per completezza e condizioni di conservazione






lunedì 4 gennaio 2016

Baiardo 1928

Restando in territorio Maino intorno al 1930, bicicletta "Roller" di marca Baiardo del 1928, restaurata in tinta grigio fiume semi-lucido e nichelatura delle parti bianche. L'origine del marchio Baiardo purtroppo non mi è nota, questa è di provenienza piemontese, con telaio di apparente parentela Maino





domenica 3 gennaio 2016

Maino 1932 mod. SUPERLUSSO

A mezza via tra il restaurato ed il conservato, bicicletta Maino del 1932, che è stata ben rinnovata ad un certo punto della sua vita, con antiruggine rossa e verniciatura nera lucida. Antichizzati dall'incedere del tempo, lo smalto nero risulta opacizzato e le cromature lievemente ossidate. Qualche graffio d'utilizzi o spostamenti, un po' di unto, polvere e quasi pare intonsa dal 1932! Completa di componenti, viteria ed accessori originali, su telaio a congiunzioni invisibili, con freneria quasi totalmente interna al telaio, pedali a centro intero, mozzi classici Maino a chiocciole di derivazione Peugeot/SIAMT e copricatena a bagno d'olio, la meccanica è precisa e solida come una Dei, meno avvolgente, ma di più agile portamento. Completano l'allestimento, sella in cuoio Brooks, gruppo luce Magneti Marelli, copertoni Pirelli Stella, manopole in corno, gemma posteriore e lucchetto con catarifrangenti rossi di vetro. Dalla Maino di Alessandria, bicicletta di gran lusso!














giovedì 31 dicembre 2015

Carda 'n anno

 
Mannaggia a me d'italico mezz'uomo, me la ricamo e me la stono, poi però penso sempre al denaro, all'amore e alle biciclette. Nel bilancio di fine anno velocipedistico, nel mentre che mezzo mondo si scanna e l'altro mezzo mangia e si danna, in questi dodici mesi s'è tentato di fare delle cose il più possibile con cura e di pensare. Se scrivo quì e qualcuno legge è perchè ci preme di conservare una piccola e per noi molto importante espressione di civiltà moderna, la bicicletta. Le biciclette antiche sono antenne per cogliere e valorizzare il buono ch'è passato, come il naso d'un cane da tartufi, per cui buone feste a tutti voi, volendosebbene. Grazie al caro amico Caronte, traghettatore di ferri antichi, sintonizziamoci sul 1904, senza bisogno di arrotolarsi i calzoni, con questa bicicletta belga F.N. con trasmissione a cardano e freno a contropedale New Departure. I cerchi che per ora ho montato, se pur da 28 1/2, potran sembrarvi roba più recente, ma vi assicuro che provengono da una bicicletta francese del 1904 ed erano montati con nipples "a goccia" di centenario invecchiamento. Copertoni francesi Michelin STOP 700 Standard Course. Buon letargo a chi riesce e buon anno a tutti!








lunedì 21 dicembre 2015

Beltramo sportiva ANNI 40

Grazie a Paolo, ho avuto il piacere di mettere su strada e pedalare questa raffinata bicicletta sportiva degli anni '40 del grande artigiano torinese Beltramo, leggerissima, agile e veloce! Telaio saldato "a basin" senza congiunzioni, parafanghi e copricatena Beltramo in ferro, mozzi SIAMT e cerchi in alluminio con raggi sfinati, manubrio in alluminio, cambio Simplex "Campione del Mondo" a tre velocità e rari pedali F.O.M. in alluminio. Sportiva di lusso, per ciclisti esigenti, probabilmente appartenuta ad un dirigente FIAT. Complimenti Paolo, gran bel ritrovamento!











sabato 19 dicembre 2015

Atala da corsa degli anni '10?

Ritrovata insieme alla Ganna del 1931 di cui all'articolo precedente, bicicletta Atala da corsa della seconda metà degli anni '10! Mi piace pensare che sia stata a suo tempo la bicicletta di un corridore, usatissima, poi sostituita dalla più moderna Ganna. All'origine era montata con cerchi in legno, che purtroppo avevano la consistenza della cenere al momento del ritrovamento, tenuti insieme da durissimi tubolari a brandelli. Temporaneamente rimessa in strada con cerchi in ferro stretti, scorre ancora silenziosia e liscia, salvo azionamento della desueta freneria a fascetta che, dopo quasi cent'anni, raggiunge comunque ancora la sufficienza. A proposito di restauro, mi vien da dire che, secondo me, le ruote raggiate di fresco, anche con raggi e nipples vecchi, danno molta più soddisfazione a pedalare, elastiche e con la giusta tensione, rispetto a ruote ferme e impigriite da decenni di umidità e staticità. Telaio finemente lavorato, con oliatore a lancetta - mancante - sul tubo di sterzo; manubrio in ferro originale, di rara e probabile italianità. Bicicletta all'epoca di gran livello, che fa pensare a come le grandi marche cercassero in quel periodo tanto la qualità di un artigianato altamente professionale, quanto la quantità della produzione industriale. Telaio n. 14453